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Intervistato da Blacklock’s Reporter, l’ambasciatore cinese a Ottawa, Cong Peiwu, ha invitato i canadesi a visitare la Repubblica popolare, promettendo che la “stragrande maggioranza” di loro non dovrebbe preoccuparsi di essere rapita dalla polizia e finire in manette. “La Cina non è uno stato di polizia”, ha detto “Se cammini per le strade cinesi, è abbastanza sicuro”.

Parole sinistre che hanno riacceso le tensioni tra Ottawa e Pechino, tra cui i rapporti erano già tesi dopo la decisione del governo canadese di chiedere lo spostamento delle Olimpiadi 2022 dalla capitale cinese e di adottare la definizione di “genocidio” per la repressione contro la minoranza uigura nello Xinjiang in base a quello che l’ambasciatore Cong ha definito il “cosiddetto pretesto dei diritti umani”. A ciò si somma il braccio di ferro giudiziario che coinvolge Meng Wanzhou, manager di Huawei e figlia del fondatore Reng Zhengfei, e i due consulenti canadesi Michael Spavor e Michael Kovrig, arrestati con l’accusa di spionaggio in una sorta di rappresaglia per il trattamento di Meng.

Turisti rapiti? Lo spot boomerang dell’ambasciatore cinese in Canada

“La grande maggioranza di voi non sarà rapita dalla polizia”. Dopo le tensioni su Huawei e Xinjiang, le parole dell’ambasciatore cinese che si rivolge ai turisti canadesi per invitarli a visitare il Paese. Con delle parole non esattamente tranquillizzanti…

Sorpresa, ma non troppo. Il vaccino cinese è inefficace. E ora?

La Cina ammette: “I nostri vaccini hanno scarsa efficacia contro il Covid-19”. Giammanco (FI) tuona: “L’Oms sta a guardare?”

Caro Bettini, deve essere il Pd a far da motore al governo

Il compito del governo non si esaurisce nella gestione dell’emergenza sanitaria. È solo la premessa, questa, di una grande operazione di rilancio sul piano economico e civile, in concomitanza con la ripresa dell’Europa intera. Ci aspetta l’avventura di un passaggio straordinario, impegnativo per tutti ma decisivo per le generazioni più giovani. L’intervento di Giuseppe Fioroni, direzione Pd, Base riformista

Libia, Sahel e migranti. Draghi ha il compito di convincere l'Europa

Il realismo impone di confrontarsi con tutti: franchezza, ma capacità di cooperare, perché la Libia deve migliorare in democrazia pur restando elemento centrale per la stabilità del Mediterraneo, quindi dell’Italia e dell’Europa. Il ruolo di Lamorgese e dei partiti della maggioranza, l’unità da trovare per affrontare l’indolenza europea sul tema delle migrazioni

Cina, il genocidio degli Uiguri non è un pretesto. Parola di Laura Harth

Mi hanno accusata di “propaganda e pretestuosità” perché insisto che si debba prestare ascolto e attenzione alle testimonianze delle vittime nello Xinjiang. Ma non mi fermo

A Radio Maria/Donne che Educano e Liberano

  Domenica 11 Aprile 2021 ore 18.00-19.25 Radio Maria, nella mia rubrica Il diritto di apprendere Parleremo delle donne che educano nella storia e nella società, mamme, religiose, docenti, professioniste, donne che educano, sempre e comunque. Donne che educano al bello, liberano le menti e trasformano le tragedie in opportunità. Ospiti d'eccezione Dott.ssa Viviana Matrangola , figlia di Renata Fonte…

Biden come Trump. Gli Usa non mollano Taiwan, anzi!

Di Ludovica Meacci

Il rischio di un’invasione da parte di Pechino è innegabile ma l’amministrazione Biden ha già messo in chiaro che il suo supporto per Taiwan rimane “solido come una roccia”. L’analisi di Ludovica Meacci, già Yenching Scholar all’Università di Pechino

Biot è un traditore. Ma ha ancora senso la procura militare? Scrive G. Capaldo

Di Giancarlo Capaldo

Nel caso Biot sono entrati in gioco Aisi, Ros, Stato maggiore della Difesa, la Procura e il Tribunale di Roma, ministero degli Esteri e pure la Procura militare. Giancarlo Capaldo, ex procuratore aggiunto a Roma e responsabile del pool antiterrorismo, riflette sull’opportunità di mantenere la giustizia militare in tempo di pace, davanti al rischio di conflitti di giurisdizione

La rivoluzione cyber di Gabrielli? Avanti tutta. Soi e Martino spiegano come

Di Adriano Soi e Luigi Martino

Da dove nasce la rivoluzione cyber annunciata dal sottosegretario Gabrielli? Quali possono essere gli sviluppi? Il modello tedesco e la necessità di una nuova legge. L’analisi del prefetto Adriano Soi e Luigi Martino (UniFi)

regolamentazione

Vi racconto il valzer degli europeismi. Il commento di Pennisi

Siamo negli anni più bui dell’integrazione europea. È in questo contesto che occorre chiedersi se per il presente e soprattutto per il futuro del processo d’integrazione europea si debba puntare su una unica visione di “europeismo” o su quella di una gamma di “europeismi” in competizione leale tra loro. Il commento di Giuseppe Pennisi

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