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Nelle ultime settimane molti nella cosiddetta “bolla di Bruxelles” si sono posti una domanda: che cos’ha spinto la Germania di Angela Merkel a una così forte accelerazione per raggiungere l’accordo sugli investimenti tra Cina e Unione europea?

Sono stati considerati molti fattori. Tra questi, il prossimo arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca e la transizione disordinata e caotica a Washington, la ricerca di una dimensione geopolitica per l’Unione europea e la volontà della cancelliera Angela Merkel di mettere su quell’intesa la sua firma. da presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea ma anche per aggiungere un elemento alla sua eredità in vista della sua uscita di scena a settembre.

Ma forse non è tutto. Infatti, il settimanale tedesco WirtschaftsWoche ha pubblicato un rapporto secondo cui Pechino avrebbe proposto alla Germania un accordo su Deutsche Telekom, la prima telco del Paese e d’Europa. Un modo per ringraziare la cancelliera Angela Merkel per l’impegno profuso per giungere a quella firma, che sembrava così distante dopo 7 anni di negoziati e 35 round di trattative.

Secondo fonti europee del settimanale, “la Cina è disposta a dare a Deutsche Telekom una licenza di telefonia mobile, sarebbe la prima volta per una società straniera”. Inoltre, il colosso tedesco potrebbe persino possedere sue infrastrutture in Cina tra 5 anni. In cambio, la cancelliera Merkel sembra essere pronta ad aprire il mercato tedesco della telefonia mobile a China Mobile, il primo operatore al mondo per numero di utenti.

Come riporta su Twitter Stuart Lau, giornalista del South China Morning Post, la commissione per il Commercio internazionale al Parlamento europeo stanno cercando di ottenere informazioni anche in forma privata. La domanda è una: “L’ufficio del cancelliere ha offerto un posto sicuro a Huawei (società cinese protagonista del 5G e accusata di spionaggio dagli Stati Uniti e anche dai nostri 007, ndr) in cambio dell’accesso di Deutsche Telekom al mercato cinese, come si vociferava in precedenza?”, scrive Lau.

E non è l’unico interrogativo che il giornalista, grande esperto di relazioni tra Unione europea e Cina, pone. All’incontro video tra i leader europei (tra cui la cancelliera Merkel in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea) e il presidente cinese Xi Jinping aveva partecipato — suscitando le ire di molti Paesi, tra cui l’Italia — anche l’omologo francese Emmanuel Macron. Una presenza che è stata ritenuta uno schiaffo di Berlino e Parigi agli altri 25 Stati membri dell’Unione europea. E se anche in questo caso ci fosse dietro un interesse particolare? Lau indica Airbus.

A quanto risulta a Formiche.net tra gli europarlamentari che si occupano della questione c’è grande risentimento verso la Commissione europea e l’asse Berlino-Parigi per com’è stato gestito — senza alcuna trasparenza — l’accordo. E certo, le ultime indiscrezioni non sembrano aiutare a stemperare le tensioni tra l’esecutivo e il legislativo, chiamato nei prossimi mesi a ratificare (o bocciare) l’intesa.

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