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“L’ambiente di lavoro del futuro, per i nostri militari, sarà sempre più dinamico e complesso, e ciò influenza inevitabilmente il modo di pianificare le missioni”. Così il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, ha riassunto il tema in esame del webinar organizzato dall’Esercito “La componente terrestre nelle Operazioni multi-dominio”, che ha visto la partecipazione del capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina. Durante l’evento è stata approfondita l’importante e innovativa realtà che caratterizzerà il prossimo pensiero strategico e operativo per la sicurezza del Paese, il concetto di Operazioni multi-dominio (Mdo) e l’apporto che la componente terrestre può dare a questo nuovo modo di intendere le operazioni militari.

L’AMBIENTE OPERATIVO DEL FUTURO

Come illustrato per Formiche.net anche dal generale Stefano Cont, le Mdo sono un approccio strategico molto più flessibile rispetto a quello tradizionale, approccio basato sulla conoscenza perfetta delle proprie capacità e sulla creazione di diverse alternative di azione. Lo scopo è quello di avere un’ampia sincronizzazione delle attività, ottenere la libertà di azione e creare dilemmi strategici per gli avversari contemporaneamente in più o tutti i domini d’azione: terrestre, marittimo, aereo, spaziale e cyber.

MULTI-DOMINIO VS INTERFORZE

Il concetto di multi-dominio va oltre quello semplice di interforze (o “joint”), semplice sommatoria degli obiettivi delle diverse componenti; nell’approccio multi-dominio gli obiettivi stessi sono unitari fin da principio. L’obiettivo non è quello di ottenere la superiorità in un dominio, ma assicurarsi la libertà di azione in ogni dominio a seconda delle esigenze, anche contemporaneamente, attraverso strumenti mobili, flessibili, distribuiti e in costante comunicazione tra loro.

IL PROGRAMMA DELL’ESERCITO

Il webinar si inserisce nel contesto delle iniziative già messe in campo dalle Forze armate, e in questo caso specifico dalla componente terrestre, per adeguare i propri strumenti operativi, cognitivi e strategici al nuovo modello di operazione multi-dominio, iniziative presentate nel Programma di lavoro del progetto “Sviluppo capacità Land per le Multi-Domain operations” dello Stato maggiore dell’Esercito. Il programma prevede di sviluppare un livello di consapevolezza condivisa sulle Mdo sia all’interno della Forza armata che tra questa e le altre componenti della Difesa.

LA BRIGATA DI MANOVRA MULTIDOMINIO

A livello ordinativo e capacitivo, il programma prevede la concentrazione in un unico bacino delle capacità di supporto informativo terrestre per la conduzione di operazioni multi-dominio, la cui messa in pratica sarà la trasformazione dell’attuale brigata Informazioni tattiche nella brigata di Manovra multi-dominio. Il risultato finale è quello di dotare il Paese di uno strumento militare terrestre capace di operare efficacemente, costantemente e contemporaneamente in tutti e cinque i domini operativi. La fase di sviluppo iniziale terminerà a febbraio di questo anno, a cui seguiranno le fasi di pianificazione ed esecuzione che porteranno alla messa in campo di queste nuove capacità entro l’inizio del 2022.

LA SFIDA TECNOLOGICA

La necessità per questo nuovo tipo di approccio dottrinale strategico nasce principalmente come risposta alla sfida portata dallo sviluppo di nuove tecnologie sempre più invasive e più diffuse. Come spiegato anche dal generale Alberto Rosso, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, durante una sua recente audizione alla Commissione Difesa della Camera “Il futuro della tecnologia e dei programmi si muove in una direzione chiara ed inequivocabile: connessione dei sistemi, connettività e dimensione informatica”. Significa che “ogni piattaforma non è più un sistema a sé stante, ma un tassello di un’intelligenza unitaria distribuita e interconnessa”. Laddove questo può rappresentare un’opportunità, le possibilità offerte dalla tecnologia aumentano anche il livello della minaccia, soprattutto nei moderni scenari operativi, dove le minacce sono per definizione asimmetriche, in evoluzione costante e non più limitate a un unico dominio.

SOLUZIONI MULTIDOMINIO

Durante la stessa audizione il generale Rosso ha anche illustrato alcuni dei progetti che l’Aeronautica ha in cantiere indirizzati sempre allo sfruttamento delle operazioni multi-dominio: intelligenza artificiale, bassa osservabilità, fusione dati, realtà virtuale, propulsione alternativa o ipersonica, dall’ala fissa all’ala rotante come quello del Future Vertical Lift o Next Generation High Speed Helicopter. L’esempio dell’elicottero, velivolo che per sua stessa natura è già un assetto in tutti i domini tradizionali land, maritime e air, rappresenta un ottimo esempio delle soluzioni che dovranno essere trovate per affrontare gli scenari multi-dominio del futuro, grazie a nuovi assetti di connettività e nuove tecnologie abilitanti.

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