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Nella giornata di ieri, i rappresentanti di TikTok hanno testimoniato davanti alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo, affrontando le accuse relative al collegamento dell’app cinese, di proprietà di ByteDance, con il regime di Pechino e al ruolo nelle recenti elezioni presidenziali in Romania vinte a sorpresa, al primo turno, dal candidato filorusso di estrema destra Călin Georgescu. L’Unione europea è chiamata a verificare se TikTok abbia agitato abbastanza velocemente da rispettare il Digital Services Act, il quadro giuridico che impone alle aziende tecnologiche di rispettare le regole, comprese quelle sulla disinformazione e l’interferenza elettorale.

Le dichiarazioni di TikTok

Durante l’audizione, TikTok ha negato di aver favorito Georgescu, sostenendo che tutti i candidati, indipendenti e di partito, sono stati trattati equamente. Caroline Greer, direttrice delle politiche pubbliche di TikTok, ha dichiarato che l’integrità dei processi elettorali è “estremamente importante” per la piattaforma. Per questo, sono state implementate misure contro la disinformazione. Greer ha anche sottolineato il coinvolgimento di oltre 6.000 moderatori di contenuti in Europa e la presenza di un numero specifico di moderatori per la lingua rumena, evidenziando gli sforzi per garantire un’informazione autentica durante le elezioni. Brie Pegum, responsabile globale del prodotto, ha spiegato che da settembre sono stati rimossi 66.000 account falsi e 10 milioni di follower fake in Romania. Queste azioni sono state motivate dalla necessità di garantire che gli utenti interagiscano con contenuti autentici e affidabili. Tuttavia, Pegum ha anche riconosciuto che “l’obbligo di applicare il codice di identificazione elettorale al contenuto non spetta a TikTok, ma al creatore del contenuto”, sollevando interrogativi sulla responsabilità della piattaforma nell’era della disinformazione.

Il contesto attuale

Le autorità romene hanno accusato TikTok di non aver fatto abbastanza per impedire l’emergere di Georgescu, associando il suo successo a possibili campagne orchestrate da account falsi e alla diffusione di contenuti sponsorizzati, probabilmente da attori legati alla Russia. Inoltre, esperti di disinformazione hanno identificato circa 5.000 account apparentemente coordinati che sostenevano il candidato, sollevando dubbi sulla trasparenza della piattaforma. Il clima politico in Romania è stato ulteriormente complicato dalla crescente tensione tra Occidente e Russia, con Georgescu che ha esplicitamente espresso la sua ammirazione per il leader Vladimir Putin. Questo legame con il contesto geopolitico russo ha alimentato le preoccupazioni sull’uso di TikTok come strumento di manipolazione elettorale e sull’impatto che la disinformazione potrebbe avere sulla democrazia rumena.

Il pressing di Renew Europe

Il gruppo Renew Europe ha espresso preoccupazione per le risposte “insoddisfacenti” fornite dai rappresentanti di TikTok durante l’audizione. In un comunicato su X, hanno affermato: “I media riportano l’influenza dello Stato cinese su TikTok. Dobbiamo conoscere l’influenza della Cina su TikTok e cosa significa per i cittadini e i giornalisti europei”. Valerie Hayer, capogruppo di Renew, ha scritto una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, chiedendo che l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, si presenti in audizione per fornire spiegazioni sul ruolo della piattaforma nelle elezioni in Romania. Hayer ha sottolineato che “gli algoritmi non devono mai influenzare le nostre campagne elettorali. Non c’è democrazia senza equità,” richiamando l’attenzione sulle accuse secondo cui gli algoritmi di TikTok potrebbero aver amplificato i contenuti di Georgescu, influenzando potenzialmente l’esito delle elezioni.

La questione è ancora aperta

Con il ballottaggio previsto per domenica, e Georgescu favorito (appoggiato anche, con due video in poche ore, dal leghista Roberto Vannacci), la questione rimane aperta: TikTok riuscirà a dimostrare la sua capacità di mantenere l’integrità delle elezioni, oppure le sue azioni saranno considerate insufficienti per prevenire l’influenza di attori esterni sulla politica romena? La situazione attuale rappresenta una sfida non solo per TikTok, ma per le democrazie europee in generale, nel cercare di bilanciare libertà di espressione e protezione della democrazia.

I dubbi che rimangono dopo l’audizione di TikTok al Parlamento europeo

Dopo la vittoria a sorpresa del candidato filorusso di estrema destra Georgescu i rappresentanti dell’app cinese sono stati ascoltati dalla commissione per il mercato interno. Insoddisfatti gli eletti di Renew Europe, che chiedono la convocazione dell’amministratore delegato: “Gli algoritmi non devono mai influenzare le nostre campagne elettorali”

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