Skip to main content

Conventio ad excludendum. È questo il cleavage più significativo che emerge dalle reazioni dei partiti al primo giro di consultazioni del premier incaricato. I partiti non si dividono più lungo l’asse destra-sinistra, essendo i due raggruppamenti che si erano riaggregati col secondo governo Conte implosi al loro interno. La linea di frattura è ora fra chi pratica appunto una conventio ad excludentum (molto simile a quella che era propria dei “partiti dell’arco costituzionale” nei confronti dei “neofascisti” durante la Prima Repubblica), cioè dicono “mai con tizio” piuttosto che “con Caio o Sempronio”, e chi non giudica gli eventuali compagni di viaggio ma guarda agli obiettivi e al profilo del governo nascente. Non è allora un caso che sulla seconda linea, che è quella che risponde negativamente all’appello all’unità del Presidente della Repubblica e dello stesso Mario Draghi (che si è posto in un’ottica di programma e non di forze politiche), si trovino oggi allineati, sui fronti opposti, le “estreme”, e cioè Leu e Fratelli d’Italia; mentre tutti gli altri, chi più per opportunismo (i Cinque Stelle) chi con qualche mal di pancia (il Pd), li ritroviamo dalla parte opposta. Come si può leggere questa scissione, oltre che nei termini, in verità poco consoni, di estremismo vs moderatismo (Giorgia Meloni, ad esempio, ma forse vale anche per Leu, non è un estremista, tanto che ha detto che appoggerà tutti i provvedimenti del neonato governo che riterrà congrui)?

La mia ipotesi è che si stia delineando una frattura fra forze politiche che sono rimaste legate, nel bene come nel male, agli schemi (diciamo un po’ leninisti) dei partiti novecenteschi; e altre che stanno transitando in un’era postideologica, ma si spera e ci si augura non per questo priva di ideali e anche della conflittualità, più o meno irrisolte, che deve contraddistinguere la politica democratica. Il partito novecentesco gira attorno a un’idea, tenuta fissa come un “caciocavallo” (come diceva Antonio Labriola) e tenta di “imporla” alla realtà per sua natura recalcitrante. Spesso però la realtà se ne va, come le vicende storiche hanno ampiamente dimostrato, per i fatti suoi e il tentativo fallisce, non fosse altro che per quelle conseguenze inintenzionali delle azioni di cui hanno parlato gli scienziati sociali. Ma questo è un altro discorso.

Quel che più conta è che il partito novecentesco ragiona anche in termini di “purezza”: non voglio “sporcarmi” con chi la pensa diversamente da me. Ora, per quanto l’ideale della coerenza contenutistica (e non solo formale) ci sembri “naturale”, e lo è in morale, non si tratta di un ideale politico nel senso classico del termine. Ma è proprio, appunto, della curvatura assunta dalla politica nel secolo scorso e che forse oggi è superata.

Non esistono allora più la destra e la sinistra? Non credo. E l’esempio della destra lo dimostra ampiamente. L’alleanza ha retto al governo della Lega con i Cinque Stelle, e reggerà sicuramente anche oggi. Anzi, il diverso profilo che vanno assumendo Lega e Fratelli d’Italia potrà addirittura giovare: sia perché la destra (come la sinistra d’altronde) devono essere anche plurali al loro interno; sia perché non sovrapponendosi troppo le politiche dei due maggiori partiti (e forse per due partiti “sovranisti” non c’è più spazio in Italia), la destra va a coprire un ampio spettro e soprattutto non lascia sottorappresentata quell’ala liberale, liberista, produttivistica, che è connaturata, come e più dell’altra, al suo dna. Che il sistema politico italiano cominci a trovare, per questa impervia via, un rinnovato equilibrio?

Meloni e Leu, così diversi così simili (e per la destra è un bene). La bussola di Ocone

Tra coloro che rispondono negativamente all’appello all’unità del Presidente della Repubblica e dello stesso Mario Draghi (che si è posto in un’ottica di programma e non di forze politiche), si trovano oggi allineate Leu e Fratelli d’Italia. Corrado Ocone spiega perché non è un caso

Calcolo quantistico, otto aziende cinesi finiscono nella lista nera Usa

Così l’informatica quantistica cambierà il lavoro degli 007. Il libro di Caligiuri e Rucco

Lunedì verrà presentato il libro “Quantum Intelligence” di Caligiuri e Rucco (Rubbettino). Ecco come i supercomputer cambieranno la sicurezza delle informazioni

Draghi, prima il Recovery poi il Quirinale. Video-intervista a Lamberto Dini

Draghi, prima il Recovery poi il Quirinale. Video-intervista a Lamberto Dini [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=1WXsllvtojw[/embedyt] Formiche.net ha intervistato l’ex Presidente del Consiglio Lamberto Dini, che insieme a Ciampi condivide lo stesso percorso che potrebbe intraprendere Draghi: prima in Banca d’Italia, poi a Palazzo Chigi. “Grazie al mio movimento, la sinistra andò al governo per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana. Ma…

Il Pentagono cambia i piani? Ecco la revisione a cura di Austin

Il presidente Biden ha chiesto al capo del Pentagono Lloyd Austin di redigere una “Global posture review”. Saranno rivisti nel complesso gli impegni all’estero ma, promette il segretario della Difesa, in piena sintonia con partner e alleati. Ecco cosa potrebbe cambiare

Cosa racconta quell'America is back del presidente Biden

L'”America is back” pronunciato da Joe Biden durante il suo primo discorso sulla politica estera serve a cancellare l’“America first” con cui Donald Trump aveva annunciato al mondo il suo desiderio di ritirarsi all’interno. La forma delle azioni politiche sarà abbinata alla sostanza. Russia e Cina in testa alle preoccupazioni, le alleanze e il multilateralismo, il ritorno ai processi classici della diplomazia

Gli euroscettici della Lega aprono a Draghi. Ecco cosa succederà

Salvini, con il sì anche se tardivo a Draghi, potrebbe guadagnare quella green card internazionale da spendere quando vincerà le prossime elezioni. E poi il ruolo del nord-Italia, che parla la lingua tedesca del business, e la mutazione antropologica dell’Ue alla base della vittoria della linea-Giorgetti

Governo, Draghi: opportunità ed evoluzione del quadro politico italiano

Sono partite le consultazioni e in un clima di permanente incertezza tra la crisi pandemica ed economica, la figura di Mario Draghi diventa sempre più centrale per trovare una soluzione ed uno sblocco dell’attuale situazione di stallo sia sotto il profilo politico che su quello della stesura del recovery plan per i fondi europei, fondamentali per rilancio del Paese. In…

Cari Pd e M5S, giù il cappello da Mario Draghi. Firmato Giubilei

Il Capo dello Stato ha parlato di unità nazionale ma Pd e Cinque Stelle sembrano avere un solo obiettivo: escludere Matteo Salvini dal governo Draghi. Ma issare un “cordone sanitario” è un clamoroso errore. Il commento di Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella

La security aziendale cambia. Così Aipsa e Campus Bio-Medico uniscono le forze

Aipsa e Università Campus Bio-Medico di Roma hanno firmato un accordo per promuovere la formazione delle figure professionali che dovranno occuparsi della sicurezza nelle aziende nel futuro. Chittaro: “Le aziende devono ripensare ai propri modelli di security”. Il professor Setola: “Serve una visione olistica”

5G, Tim sposa l'O-Ran. Cosa c'è dietro la svolta di Gubitosi

Tim firma un memorandum con altri quattro operatori europei a favore dell’O-Ran, la tecnologia che rivoluzionerà il mercato 5G rendendolo modulare e non più proprietario. Un passo già mosso dal settore americano e che può avere grandi implicazioni geopolitiche. Ecco perché

×

Iscriviti alla newsletter