Skip to main content

Il 28 gennaio 2021 segnerà l’avvio della quinta edizione del Corso di perfezionamento post-laurea in Intelligence e Sicurezza Nazionale presso la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università degli studi di Firenze.

Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Firenze e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dis), il corso si focalizza sullo studio e l’analisi dell’intelligence nella sua interezza.

Tale progetto emerge dalla consapevolezza della centralità del ruolo dell’intelligence nell’ambito del benessere e della tutela della sicurezza nazionale. L’ateneo fiorentino ha risposto proattivamente all’appello riguardante le iniziative per la promozione della cultura della sicurezza (qui tutte le info).

Il corso è orientato alla formazione di “una nuova generazione di professionisti di intelligence in campo pubblico e privato”. Inoltre, mira ad “offrire un’opportunità di aggiornamento professionale per gli operatori del settore in linea con i più avanzati standard internazionali”, favorendo “l’integrazione degli strumenti metodologici delle scienze sociali con gli approcci più strettamente tecnologici”.

In linea con tali obiettivi, esso si articola in specifiche Unità didattiche caratterizzanti: i fondamentali dell’intelligence; geopolitica e sicurezza internazionale; la funzione dell’intelligence in Italia; l’approccio strategico; intelligence economica; metodi e strumenti per l’analisi di intelligence; intelligence e imprese; intelligence e cyber security; organizzazioni complesse, resilienza e sicurezza nazionale.

La predilezione di una metodologia didattica multidisciplinare, incline ad unire approcci teorici, esperienze pratiche e lavoro individuale, permetterà ai partecipanti di fornire una critica ed attenta analisi delle minacce a cui è esposta la sicurezza nazionale.

Tali minacce sono, infatti, sempre più sofisticate per via dell’impatto delle nuove tecnologie, e mettono a dura prova la sicurezza del nostro Paese. Il corso mira a “formare ‘Consulenti di Intelligence’ che potranno così acquisire competenze specifiche e strumenti pratici divenendo figure professionali indispensabili sia per le attività pubbliche sia nel settore privato”.

Con un numero massimo di 30 partecipanti, ogni venerdì, per un totale di circa 100 ore nel periodo di gennaio – maggio, le lezioni vedranno il coinvolgimento di un corpo docenti specializzato nel settore, nonché di noti specialisti e professionisti del campo.

L’attuale condizione sanitaria (connessa alla pandemia Covid-19), e la conseguente incertezza sull’evoluzione pandemica, ha spinto verso la modalità – Dad – didattica a distanza, in accordo con le direttive comunicate dall’Ateneo fiorentino.

A lezione di intelligence. Così UniFi insegna l'arte degli 007

Giunto alla sua quinta edizione, il Corso di perfezionamento post-laurea in Intelligence e Sicurezza Nazionale presso la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università degli studi di Firenze partirà il 28 gennaio. Ecco tutti i dettagli

Libia, retroscena dell'incontro romano tra Williams e Serraj (anticipato da Formiche.net)

Incontri romani al centro del futuro dossier libico. Il leader libico Serraj vede la delegata Onu e i vertici del governo italiano. Tre temi: la sua permanenza fino alle elezioni, il suo piano per traghettare il Paese fino al voto e la definizione dell’incarico in Unsmil

Digital tax italiana, meriti e torti della strigliata Usa. Scrive da Empoli

Un durissimo rapporto dell’Ufficio del rappresentante per il commercio statunitense boccia l’imposta sui servizi digitali italiana. Dai problemi fiscali ai settori inclusi, Stefano da Empoli, presidente dell’Istituto per la competitività (I-Com) spiega perché quel documento non è da sottovalutare

Leonardo Sciascia, un uomo (e un intellettuale) gigante. Il video-ricordo di Mannino

Racalmuto, 1958. In un piccolo paesino siciliano inizia un’amicizia intensa, e trentennale. Lì, nella sagrestia dell’arciprete, un giovane Calogero Mannino, storico volto della Dc e più volte ministro della Repubblica, incontra Leonardo Sciascia. Nel centenario dalla nascita di uno dei più grandi scrittori italiani del ‘900, Mannino apre il cassetto dei ricordi e racconta il suo rapporto personale con Sciascia,…

Conte e Zelensky

Perché con Biden l'Ucraina torna al centro. L'analisi di Quintavalle

Tra i leader americani nessuno conosce l’Ucraina come lui. Cosa cambia per Kiev con Joe Biden alla Casa Bianca? I tempi per una normalizzazione dei rapporti con la Russia sono maturi o continueranno le tensioni? L’analisi di Dario Quintavalle

renzi

Conte e Renzi fra sogno e azzardo. La crisi secondo Rotondi

Accade ai leader di voler sfidare ogni tanto la ragionevolezza, per cercare nel sogno e nell’azzardo quella ragione che la realtà concreta rilutta a riconoscere. Matteo Renzi è fra questi. Il commento di Gianfranco Rotondi

biden

La Sicurezza Nazionale Usa guarda all’Europa. Con Amanda Sloat

Joe Biden e Kamala Harris formano il Consiglio di Sicurezza Usa presso la Casa Bianca. L’Europa avrà un suo ufficio e a dirigerlo Amanda Sloat, esperta Brookings e attenta osservatrice del Vecchio Continente. Ecco chi è cosa farà, con i commenti di Katulis (Center for American Progress) e De Maio (Brookings)

Sveglia! Potere e social è un nodo da sciogliere. Scrive Fulvio Giuliani

Il presidente americano rappresenta un gigantesco rischio per la democrazia, diretta conseguenza di un’idea primitiva del potere, della sua natura e della gestione che ne consegue

Vi spieghiamo perché l’attacco alla democrazia Usa è fallito (e fallirà sempre)

Dopo il buio, una nuova alba per la democrazia Usa? Da dove può partire Joe Biden per allontanare lo spettro dell’assalto al Capitol e ricucire un Paese lacerato? Ecco cosa si è detto al dibattito di Formiche insieme al Centro Studi Americani con Roberto Sgalla, Giovanni Castellaneta, Nathalie Tocci, Maria Latella, Lorenzo Pregliasco e Giampiero Gramaglia

L'Italia, la democrazia e l'agenda dei cittadini. Lezioni americane

Di Pietro Paganini e Raffaello Morelli

La politica americana è soprattutto compromesso, intesa come la capacità di negoziare per trovare la sintesi tra i diversi interessi, bisogni, e le espressioni dei cittadini. Nel nostro Paese il confronto politico guarda invece agli interessi delle macchine organizzative dei partiti e della burocrazia. Le scaramucce esasperate di questi giorni ne sono la prova. Fino a quando potremo continuare a permettercelo? Il commento di Raffaello Morelli e Pietro Paganini

×

Iscriviti alla newsletter