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In questi ultimi anni, i rapporti tra Francia e Italia non sono stati certo idilliaci (sbarchi, Bardonecchia, Fincantieri, franco Cfa, gilet gialli e tanto altro). Eppure adesso, causa Brexit, entrambi i Paesi si trovano dover ridefinire, in un certo senso, il proprio status internazionale, dovendo assumersi delle responsabilità che probabilmente non avrebbero nemmeno voluto prendere in un contesto a bocce ferme con Londra nell’Unione europea. Ma tant’è…

In tal senso, non è neanche poi troppo strano che il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian abbia scelto Roma come destinazione per la prima visita ufficiale post lockdown.

Tentativi d’intesa tra Italia e Francia storicamente “gemelli diversi”?

Alla luce delle posizioni prese in ambito di governance europea (Recovery fund) e riguardo alla stabilizzazione del Sahel, deduzione possibile anche se non probabile (si pensi ad esempio alle ombre sulla questione libica). Ad ogni modo, qualcosa sta succedendo. Bisogna vedere quanto seria…

A tutte questi interrogativi, hanno tentato di rispondere alcuni tra migliori analisti internazionali sul tema in occasione di uno dei workshop “Scenari 2020” sui temi del negoziato organizzato dai think tank Centro Studi La Parabola ed Europolitica.

Secondo Emmanuel Dupuy, presidente dell’Institut Politique pour la Sécurité en Europe (IPSE), uno degli istituti più influenti d’Oltralpe, mai come ora il consolidamento di un’alleanza strategica tra Roma e Parigi risulta propizio. La congiuntura favorevole può contare, infatti, contemporaneamente sull’allineamento di ben tre momentum. Momentum numero uno: il rilancio della politica euro-mediterranea. A 25 anni dal Processo di Barcellona il calendario delle presidenze del Consiglio dell’Unione europea prevede, dopo il turno tedesco che inizierà il primo luglio prossimo, ben tre semestri mediterranei: Portogallo, Slovenia e Francia. In tal senso, se Roma e Parigi volessero sfruttare la scia, dovrebbero sin da ora (insieme alla Spagna) impegnarsi in modo che Berlino non sposti il timone negoziale verso Est (operazione peraltro agevole considerando il fatto che a Est si trovano le poco malleabili Polonia e Ungheria). Momentum numero due: l’isolamento internazionale di Emmanuel Macron. Mai come oggi il presidente francese risulta alla ricerca di amici tra i leader internazionali; uno di questi dopo il vertice italo-francese di Napoli di febbraio e soprattutto dopo il Recovery fund potrebbe averlo trovato nel premier italiano Giuseppe ConteLast but not least, momentum numero tre: l’Africa. In apparenza più un tema di scontro che d’incontro alla luce delle recenti incomprensioni in Libia e delle polemiche sul neocolonialismo e sul franco Cfa, ma di fatto, una finestra di opportunità win-win se la si riuscisse ad aprire. Si pensi per esempio a cosa si potrebbe fare conciliando la capacità italiana di fare impresa (l’Africa è un mercato ideale per le Pmi) e la capacità francese di garantire la sicurezza all’investimento su suolo africano.

Su questo tema di grande interesse l’intervento di Andrea Massoni, membro del prestigioso International Center for Relations and Diplomacy (ICRD). Per l’analista italiano, la complementarità tra know how francese e italiano in Africa potrebbe rivelarsi una chiave di volta straordinaria per la stabilizzazione politica ma anche per la diplomazia commerciale. Secondo Massoni, infatti l’ormai datata dimestichezza francese rispetto al continente africano potrebbe beneficiare del contributo e delle modalità empatiche di un Paese giovane non vincolato dal passato, in tal senso, la modalità italiana di prendere in considerazione tra i propri interlocutori le comunità religiose locali potrebbe rendere più fluido l’approccio negoziale francese. Allo stesso modo la presenza italiana in alcune operazioni militari sul continente benché quantitativamente irrilevante potrebbe, invece, dare dal punto di vista della qualità un contributo valido se non altro per le capacità unanimemente riconosciute ai soldati italiani di eccellenti peacekeeper. Dalla sua, invece, l’approccio negoziale francese fondato sul multilateralismo regionale potrebbe aiutare l’Italia a ottenere di più di quanto fino ad oggi ottenuto individualmente.

In conclusione, il momentum c’è come anche lo spazio di manovra, vi è solo da chiedersi cosa ne sia della volontà politica.

Italia-Francia, ecco come la crisi rilancia il rapporto tra i cugini coltelli

Di Cristiano Zagari

In questi ultimi anni, i rapporti tra Francia e Italia non sono stati certo idilliaci (sbarchi, Bardonecchia, Fincantieri, franco Cfa, gilet gialli e tanto altro). Eppure adesso, causa Brexit, entrambi i Paesi si trovano dover ridefinire, in un certo senso, il proprio status internazionale, dovendo assumersi delle responsabilità che probabilmente non avrebbero nemmeno voluto prendere in un contesto a bocce…

Scuola/Il Covid-19 è una astuzia della ragione

Gott läßt die Menschen mit ihren besonderen Leidenschaften und Interessen gewähren, und was dadurch zustande kommt, das ist die Vollführung seiner Absichten, welche ein anderes sind als dasjenige, um was es denjenigen, deren er sich dabei bedient, zunächst zu tun war. (Hegel) Fermiamoci tutti. Osserviamo cosa sta accadendo e riflettiamo. Il Covid 19 sta modificando le nostre vite, il nostro…

CONFINDUSTRIA: RICCARDO DI STEFANO È IL NUOVO PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI

I Giovani Imprenditori di Confindustria rappresentano da sempre l'anima innovatrice dell'associazione di Viale dell'Astronomia. Una bella responsabilità per chi ha l'onere/onore di guidare il movimento. Un grande in bocca al lupo al neo eletto presidente e alla sua squadra. Di seguito il comunicato appena lanciato da Confindustria. Riccardo Di Stefano, palermitano, classe 1986, è stato eletto oggi dal Consiglio Nazionale…

Stop combattimenti in Libia (e a Sirte). L’appello di Maiteeg

"Il nostro obiettivo è sempre stato l'unità del nostro popolo e la sovranità territoriale del nostro Paese [...] Spargere sangue libico non è una nostra scelta, e quando abbiamo la possibilità di riconquistare il territorio con mezzi politici, lo facciamo con orgoglio". Il vicepresidente del Consiglio presidenziale libico, e vicepremier, Ahmed Maiteeg, ha diffuso una dichiarazione riguardo un punto centrale sulla crisi…

Fincantieri, gli Usa e la corsa elettorale. Così Trump elogia le navi italiane

“Sono magnifiche, sono veloci e hanno una tremenda potenza di fuoco”. È così che Donald Trump ha descritto le navi di Fincantieri, facendo tappa (elettorale) ieri in Wisconsin presso i cantieri della controllata americana Marinette Marine, fresca di vittoria per realizzare le nuove fregate della Marina americana. IL RUOLO DI FINCANTIERI Il contratto assegnato ad aprile vale quasi 800 milioni…

Generali dentro Cattolica, la mossa è giusta. Report Credit Suisse

Generali-Cattolica, si può fare. Il Leone ha appena fatto il suo ingresso nella compagnia assicurativa, la quinta in Italia nel Ramo Danni, con una quota del 24,4% a valle di un aumento di capitale da 300 milioni a 5,55 euro ad azione. Cattolica, non è un mistero, era da tempo in cerca di investitori strategici in grado di rafforzare e…

Nella lista nera del Pentagono 20 aziende cinesi (che fatturano più del Pil saudita)

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=uAfiCiqtfYk[/embedyt] Il Pentagono ha diramato un elenco di venti aziende cinesi accusate di intrattenere legami con l'Esercito popolare di liberazione e su cui si attende la possibile scure delle sanzioni economiche da parte di Trump. Nella blacklist compaiono colossi dei rispettivi settori come Huawei, China Railway Construction Corporation e China Mobile Communications Group, al punto che il totale dei…

Convention, si parte. Così la sfida Trump-Biden entra nei palazzetti

A giudicare dai sondaggi, il basso profilo 'paga'. E Joe Biden lo vuole mantenere. Se Donald Trump tuona contro i “media corrotti” e i “falsi sondaggi” e dice che i 'fake news media' “sono impazziti” - nulla di nuovo, alla Casa Bianca -, il candidato democratico e il suo partito progettano per agosto una convention 'ridotta', a misura di pandemia.…

Chi è Enzo Franchini, l’italo-venezuelano estradato su richiesta di Maduro

La notizia dell’estradizione di Enzo Franchini in Venezuela preoccupa la comunità italiana nel Paese sudamericano. La Spagna ha deciso di approvare la richiesta di estradizione, presentata dal regime di Nicolás Maduro. L’accusa è di omicidio di un manifestante durante le proteste contro il governo nel 2017. Il Procuratore generale venezuelano, Tarek William Saab, ha spiegato che “dando seguito all'azione del…

L’interesse nazionale in Libia. Ecco di cosa ha discusso il Copasir (con il capo dell’Aise)

In Libia, oggi, è la Turchia, non l’Italia, a dare le carte. È questo il quadro emerso durante l’audizione al Copasir del direttore generale dell’Aise Gianni Caravelli. Giovedì mattina il numero uno dell’Agenzia per il Servizio esterno si è intrattenuto con i parlamentari del comitato bipartisan per una panoramica a 360° su due scenari che vedono l’Italia in prima linea…

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