Skip to main content

L’obbligo della mascherina contro il Covid-19 è illiberale? No. L’uso della mascherina serve, quale gesto individuale responsabile, a tutelare la libertà (soggettiva di fare e oggettiva di proteggere la salute). L’obbligo è la conseguenza di una regola, che può cambiare nel tempo, che i cittadini si danno per vivere insieme coltivando le libertà soggettive e oggettive di ognuno.

Le regole di uno Stato (il governo della legge) servono a tutelare la convivenza di pluralità diverse che nell’esercizio della propria libertà (soggettiva e oggettiva) vivono la responsabilità in modo asimmetrico.

Del virus Covid-19 sappiamo molto poco. Si è diffuso assai rapidamente da un ospite ad un altro passando dalle mucose di bocca e naso per arrivare ai polmoni attraverso le cellule sanguigne. Il suo unico scopo è quello di replicarsi (con mutazioni casuali). È meno letale di molte altre infezioni virali. Ma colpendo organi vitali rende molto più letali patologie pregresse di chi è infettato. Gli esiti sono limitati rispetto ad altre infezioni perché esistono (ottobre 2020) terapie per la circolazione e apparecchi per la ventilazione polmonare che aiutano la cura.

Non sappiamo che conseguenze potrà avere sull’organismo nel lungo termine; come si evolverà; quanto potrà durare; quale vaccino possa inibire il suo replicarsi.

In pratica ci troviamo a fronteggiare la pandemia del Covid-19 avendo sperimentato solo pochi rimedi precauzionali: le mascherine; disinfettarsi le mani; il distanziamento individuale (di uno, due metri);  limitare le situazioni di contatto all’esterno. Sono tutti rimedi affidati ai comportamenti responsabili di ogni cittadino.

L’immunità di gregge non è un’opzione al momento: troppe vittime e un virus che muta e che quindi può tornare a colpire.

Perciò queste precauzioni sono lo strumento migliore, al momento, per evitare di infettarsi. Sono anche il mezzo che riduce la nostra libertà soggettiva (girare a volto scoperto, interagire, assembrarsi, ecc.). Ma lo si fa per tutelare le libertà oggettive, come la salute degli altri.

Chi interpreta la libertà in chiave ideologica, come fine supremo avulso dai fatti della vita che riguardano gli esseri umani, si ferma alle libertà soggettive. Reclama il diritto a girare senza mascherina e denuncia lo Stato che ne impone l’uso in determinate circostanze pubbliche. Questi sono i libertari, gli anarchici, o semplicemente dei sedicenti liberali che non hanno comprensione del liberalismo quale metodo. Essi vogliono realizzare la libertà, la loro, non la pluralità di libertà che include quelle degli altri, ignorando che le libertà di ciascuno sono il risultato della negoziazione tra libertà soggettive ed oggettive di tutti che in una Democrazia Liberale si esprimono e tutelano attraverso il governo della legge.

Chi si affida al metodo liberale sa bene che questa negoziazione è faticosa perché richiede un continuo impegno rispetto alle vicende della vita ed pericolosa perché rischia di promuovere o limitare troppo l’una libertà rispetto all’altra. È un equilibrio delicato che però nel caso di pandemia (come il Covid-19)  lascia la sola scelta di tutelarle tutte e per tutti, anche se ridotte.

Le mascherine possono essere infatti, uno strumento di controllo sociale e umiliazione individuale ma in questa circostanza pandemica sono un gesto di responsabilità per non dover rinunciare in modo crescente e più duraturo ad altre libertà che hanno a che fare con la sfera economica (continuare a produrre, lavorare, guadagnare) e sociale (interagire con gli altri, ecc.).

È il confronto tra cittadini e la promozione e tutela delle nostre libertà che passa attraverso il governo della legge del Parlamento, del governo, e della giustizia che stabilisce di volta in volta l’equilibrio tra libertà. Sono i poteri dello Stato, e quindi dei cittadini, che devono garantire il rispetto delle libertà. Nel farlo devono considerare le condizioni in cui ci troviamo (la pandemia), le conseguenze intenzionali e non intenzionali che i provvedimenti avranno nel tempo (psicologiche, sociali, ecc.), promuovendo prima di tutto la responsabilità individuale.

I sedicenti liberali vogliono imporre la loro libertà. Quanto ai poteri dello Stato, non rispondono abbastanza alle regole della libertà ed infatti, tendono a negare la responsabilità individuale, principalmente quando ne privano il cittadino con provvedimenti paternalistici fondati sul restringere la sua libertà del cittadino. Non siamo ancora una Democrazia Liberale che funziona davvero come tale, in Italia come in gran parte d’Europa.

I media non aiutano. Godono, per loro natura, nello stimolare reazioni emotive e quindi estranee al metodo sperimentale di chi lavora per promuovere il senso critico necessario alla negoziazione a favore dell’equilibrio tra Libertà. Si diffondono idee fisse e polarizzanti che impongono i processi cognitivi del cittadino a schierarsi da una parte o dall’altra. Privilegiando chi nega l’esistenza del virus e quindi la necessità di proteggersi, chi – sedicente Liberale – lotta solo per la sua di libertà, chi è convinto che il Covid-19 sia un’invenzione delle multinazionali della finanza e dei farmaci, che le mascherine siano dannose per la respirazione, che il distanziamento, la disinfezione, il divieto di assembramento e le restrizioni alla circolazione, siano riti finalizzati a restringere la libertà personale e dare potere al governo. Ne hanno tutto il diritto. Però, dal punto di vista Liberale, queste persone possono essere negazioniste solo nel loro convincimento. Infatti, non hanno riscontri fisici nel mondo (finché non saranno in grado di provare il contrario, la pandemia è un fatto reale non un complotto), e nei comportamenti di vita i negazionisti debbono arrendersi alla constatazione che il contagio non riguarda solo loro stesse ma tutti gli altri che possono venire da loro contagiati (e il Covid-19 ha una forte capacità di diffondersi).

Chi si affida al metodo liberale è ben consapevole che la chiusure di varie attività economiche crea ai gestori  problemi anche drammatici e che la chiusura delle scuole presenta delle forti controindicazioni didattiche e psico sociali. Fermo restando, dal punto di vista Liberale, che le problematiche non si risolvono anteponendo alla salute le esigenze delle attività economiche e di quelle didattiche, anche in questi settori, sono ineludibili precauzioni contro il Covid-19 che le istituzioni devono decidere in modo  equilibrato  restringendo il meno possibile le Libertà individuali, in modo da salvaguardarne l’esercizio da parte di tutti, seppur ridotto.

Va sottolineato infine, che l’impostazione fin qui descritta muove dal principio sperimentato nei millenni, che la libertà è tanto più decisiva quanto più sa di operare all’interno della natura che evolve nel tempo e non è modellata esclusivamente sugli umani.

Perché l’obbligo della mascherina non è illiberale. Il commento di Morelli e Paganini

Di Raffaello Morelli e Pietro Paganini

L’obbligo della mascherina contro il Covid-19 è illiberale? No. L’uso della mascherina serve, quale gesto individuale responsabile, a tutelare la libertà (soggettiva di fare e oggettiva di proteggere la salute). L’obbligo è la conseguenza di una regola, che può cambiare nel tempo, che i cittadini si danno per vivere insieme coltivando le libertà soggettive e oggettive di ognuno. Le regole…

Phisikk du role – Bismarck e il garante dell’anziano

Ma quand’e’ che una persona diventa anziana? La dinamica sociale del nostro mondo ha una risposta pronta, probabilmente meno certa di quanto non lo fosse qualche tempo fa, ma sufficientemente appagante per la convenzione burocraticamente accolta: 65 anni, la storica età della pensione, elasticizzata in estensione e in riduzione, secondo il ghiribizzo delle riforme (e dei ministri) e tuttavia riferimento…

Microchip, così gli Stati Uniti guardano già al futuro

Mentre imperversa la competizione sui microchip tra Stati Uniti e Cina, con l’amministrazione Trump che ha assestato nelle settimane scorse un duro colpo ai piani di Pechino per la self-sufficiency sui semiconduttori con l’inclusione della cinese Smic nella black list, la più potente lobby americana nell’industria dei microchip ha presentato ieri alcuni dettagli di un progetto dai risvolti futuristici. Si…

Velivolo di sesta generazione? La rivoluzione dagli Stati Uniti spiegata da Stefano Cont

Di Stefano Cont

Il 15 settembre alla conferenza virtuale “Air, space and cyber 2020”, l’assistant secretary per le acquisizioni dell’Usaf, Will Roper, ha reso noto che l’Aeronautica statunitense ha provato in volo un nuovo velivolo ideato, ingegnerizzato e costruito in poco più di un anno. Gli addetti ai lavori si sono subito concentrati sull’analisi dell’ipotetica configurazione, sulle prestazioni e sulle innovazioni che tale…

Non solo Florida. Ecco dove Trump e Biden sono testa a testa

"La presidenza Trump iniziò con una marcia delle donne ed è destinata a finire con il voto delle donne": ci sono stati cortei, ieri, in tutta l’Unione per la Women's March, la marcia delle donne. Decine di migliaia di persone, da New York a Washington, da Los Angeles a San Francisco, chiedevano agli americani di votare contro il presidente Donald…

Il virus, l'aborto e i migranti. La road map cristiana di mons. Paglia

“Evitiamo che la distanza si trasformi in distanzismo”. Monsignor Vincenzo Paglia sospira corrucciato. A margine dell’evento “Laudata economia” organizzato da Formiche (qui le foto dell'evento), il vescovo, Gran cancelliere del Pontificio istituto teologico per le Scienze del matrimonio e della famiglia, confida i suoi timori per i mesi che verranno. La paura della pandemia rischia di ripiegare le persone sull’egolatria,…

Innovazione, ricerca e internazionalizzazione: Angi e l’asse italo elvetico

Da sempre la Svizzera è uno dei principali poli per l’innovazione e la digitalizzazione, nonché per lo sviluppo di nuove startup. Favorire un dialogo propositivo che sostenga l’asse italo elvetico sul fronte innovazione e internazionalizzazione è sicuramente utile aiutare tutte le imprese ad affacciarsi a nuovi mercati, nell’ottica di sostenere quelle aziende innovative, nazionali e internazionali, che vorranno seguire nuove opportunità di business. In questo contesto…

La corsa al vaccino anti-Covid. Tempi e fasi dell’antidoto Pfizer

Continua la corsa disperata per il vaccino contro il Covid-19. L’ultimo annuncio sull’atteso antidoto è stato fatto dalla multinazionale Pfizer, che sarebbe pronta a chiedere l'autorizzazione negli Stati Uniti a fine novembre. Albert Bourla, ceo del colosso del settore farmaceutico, ha pubblicato una lettera aperta postata sul sito di Pfizer, nella quale spiega che la ricerca sta seguendo le fasi…

Governo o regioni? Sul virus decida il Parlamento. Parla il prof. Viesti

Il Covid ci ha insegnato che occorre un regionalismo ben organizzato, anche in materie molto decentrate come la sanità, che faccia capo al governo e al Parlamento dice a Formiche.net l'economista e scrittore Gianfranco Viesti, professore di economia all'università di Bari ed editorialista di Messaggero e Mattino. L'occasione è utile per ragionare sui frutti della riforma del titolo V alla…

Virus, Mes, Roma. Ora la palla ai riformisti. Parla Borghi (Pd)

“La democrazia rischia l’infarto. Ha bisogno di un pacemaker”. Enrico Borghi ci scherza su, “sono un sopravvissuto”. Il virus è arrivato, anzi è tornato nei palazzi della politica. Alla Camera il focolaio non si ferma. “Non si dovrebbe fermare neanche il Parlamento, che è il cuore pulsante del Paese”, dice lui, deputato del Pd e prima fila dell’area riformista del…

×

Iscriviti alla newsletter