Skip to main content

Ben vengano i caminetti, purché non producano solo fumo. Vincenzo Scotti, più volte ministro Dc, oggi presidente della Link Campus, irrompe in una risata quando gli diciamo che, in fondo, i caminetti sono cose da democristiani, e fa un po’ strano vedere Luigi Di Maio, volto di punta del Movimento Cinque Stelle, concedersi al dialogo, alla mediazione, alle consultazioni intra moenia. “Non è strano questo”, ci risponde lui secco. “È strano un governo che non ha un progetto politico, ma continua a promettere”. Se poi diventa un governissimo è anche peggio, chiosa l’ex ministro. “Qualora dovesse cadere, sarebbe un dramma per il Paese”.

Scotti, Luigi Di Maio incontra Mario Draghi, poi Gianni Letta. Che succede?

Nei governi di coalizione funziona così, o almeno dovrebbe. Ciascuna componente dà un contributo diverso, svolge un ruolo di raccordo, da una parte verso l’opposizione, dall’altra verso le parti sociali. Non ci sarebbe nulla da dire, se non avvenisse nella confusione dei ruoli.

Ma i caminetti non sono tipici di voi Dc?

Sono tipici di chi fa politica, la Dc non c’entra. È la prassi in una democrazia pluralista, la giusta strada per costruire un rapporto civile fra maggioranza e opposizione.

Lo ammetta. Draghi e Di Maio insieme, è una fotografia insolita.

Non sappiamo nel dettaglio come è andata. Se una componente autorevole del governo si incontra con una personalità internazionale o nazionale di rilievo non c’è nulla di male. Anzi, può dare forza all’azione di governo, anche all’estero. Purché, ripeto, ci sia unità di intenti nella maggioranza.

È così?

Questa maggioranza, inutile negarlo, non attraversa un momento di serena navigazione, ma una tempesta. L’incertezza, la contraddittorietà, l’assenza di un progetto politico forte non fanno che soffiare sul vento.

Di Maio fa il leader di governo, Conte ora sembra più un leader di partito. È normale?

Anche questo sarebbe un fatto positivo, se solo avvenisse alla luce del sole. Se il governo mettesse di fronte al Paese un progetto politico forte, chiaro, spiegando come e quando vuole fare le cose.

C’è chi vuole il governissimo. Può funzionare?

Già il dibattito è sintomo di un momento difficile. Quando c’è bisogno di un governissimo? Quando un governo attraversa un momento estremamente delicato, e ha bisogno di ottenere il massimo consenso del Paese, del mondo diplomatico, della finanza internazionale, di imprese, sindacati, cittadinanza.

Per cosa?

Ecco, questo è il punto. Per cosa? A forza di annunciare piani senza spiegare ai cittadini se e come si hanno la forza e le risorse per attuarli, non si fa altro che aumentare l’incertezza. In Europa Conte si presenterebbe ai tavoli di negoziazione molto più forte se avesse un consenso politico, sociale, economico più ampio.

Silvio Berlusconi al centro della scena, di nuovo. Lo vogliono tutti, maggioranza e opposizione. Se l’aspettava?

Tutto questo mi spaventa. Pensare che il problema del limbo, dell’incertezza si possa risolvere con un solo uomo, significa non aver capito nulla. Una forza come quella di Berlusconi può essere utile se inserita in un disegno. Bisogna spiegare, anzitutto alla gente comune, perché mai il governo dovrebbe puntare a una coalizione più ampia. Senza promettere bacchette magiche. Anche perché, allargando, le contraddizioni non spariscono. Se fallisce un governo se ne fa un altro. Se fallisce un governissimo è un dramma per l’intero Paese.

Intanto dal Colle è arrivato un richiamo non troppo velato a Conte sulla proroga dell’emergenza.

I dubbi sono più che legittimi. A che serve la proroga dei poteri? A completare interventi che ancora non sono decollati? Allora bisogna spiegare alle persone quali. Non si può solo usare la paura de virus.

Scotti, è una legislatura che vive solo per la prossima partita del Quirinale?

Se così fosse, sarebbe un’illusione grande come una casa. Chiunque abbia mai aperto un libro di storia sa che chi ha lavorato da lontano per farsi eleggere presidente della Repubblica ha puntualmente fallito. Chi pensa alla candidatura sfugge alle responsabilità dell’oggi, non è certo una medaglia da appuntarsi al petto.

scotti

Perché l'Italia non ha bisogno di un governissimo. Parla Scotti

Ben vengano i caminetti, purché non producano solo fumo. Vincenzo Scotti, più volte ministro Dc, oggi presidente della Link Campus, irrompe in una risata quando gli diciamo che, in fondo, i caminetti sono cose da democristiani, e fa un po’ strano vedere Luigi Di Maio, volto di punta del Movimento Cinque Stelle, concedersi al dialogo, alla mediazione, alle consultazioni intra…

Su Autostrade non vinca il giustizialismo. Parla il prof. Zucchetti

I nodi tra governo e Autostrade stanno per arrivare al pettine. Domani, salvo clamorosi dietrofront, sul tavolo del Consiglio dei ministri finirà la revoca delle concessioni ad Autostrade, mai così vicina a quasi due anni dalla tragedia del Morandi di Genova. Privare delle concessioni la società controllata dalla famiglia Benetton avrà dei costi, alcuni fissi (indennizzi), altri variabili (esito del contenzioso…

Capitalismo e globalizzazione. Nessuno pensa all’Africa e all’Asia?

Di Rainer Zietelmann

Ricordo ancora come negli anni Settanta e Ottanta, ogni volta che si presentasse l’occasione di intavolare un dibattito con degli anticapitalisti, qualunque discussione tendesse ad orbitare intorno alle sorti dei popoli di quello a cui all’epoca ci si riferiva come “Terzo Mondo”, cioè di Asia, Africa e America Latina. Oggigiorno, invece, lo stesso tipo di dibattiti si concentra sempre sui…

Autostrade, cambiare concessionario non basta e stop ai dividendi. La versione di Lega e FdI

Potrebbe innescarsi una mini crisi occupazionale in caso di revoca della concessione? Giusta la mossa del governo o si poteva scegliere un'altra strategia? L'intervento di Cassa Depositi e Prestiti è una strada percorribile? Queste le posizioni di Lega e Fratelli d'Italia sul delicato dossier Autostrade, alla vigilia del Consiglio dei ministri di domani che potrebbe sancire la revoca delle concessioni.…

L'Ue valuta sanzioni contro Erdogan (ma non in difesa di Hong Kong)

Come anticipato alla fine della scorsa settimana su Formiche.net, il Consiglio Affari esteri di oggi — il primo dopo l’allentamento delle misure di contenimento per il Covid-19, che ha visto la presenza dei ministri dei 27 a Bruxelles — non è giunto ad alcuna conclusione sul dossier Hong Kong dopo la nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino sull’ex…

Vince Duda, perde l'Ue. Il voto in Polonia letto da Gawronski

È ufficiale, il presidente della Polonia, Andrzej Duda, è stato rieletto. Il candidato liberale Rafal Trzaskowski ha ammesso la sconfitta alle urne e con un tweet fatto le congratulazioni al vincitore che ha vinto ieri il ballottaggio di ieri ottenendo il 51,1% dei consensi. Un risultato che dimostra la spaccatura del Paese, con i giovani, le grandi città e la…

5G, arriva il verdetto Uk su Huawei. BoJo fra due fuochi

Questa settimana il Regno Unito decide il destino della partita per la rete 5G. Il premier britannico Boris Johnson è pronto a un’inversione a U sulla presenza di Huawei nella banda ultra-larga. È ormai data per certa dai suoi più stretti collaboratori, e dalla stampa nazionale. Il Financial Times mette nero su bianco una road map. Questo martedì una prima,…

Bandiera bianca, così la diplomazia tedesca cancella Taiwan

È sparita una bandiera di Taiwan. Non da un mercatino rionale, bensì dal sito del ministro degli Esteri tedesco. A scoprirlo il sito Taiwan News, che scrive: “La Germania ha improvvisamente e senza tanti complimenti sostituito la bandiera di Taiwan con una striscia vuota, bianca”. Germany suddenly raises white flag for Taiwan https://t.co/w1qmzWExM9 pic.twitter.com/q7MivBqqAB — Taiwan News (@TaiwanNews886) July 13,…

Grillo apre ufficialmente la campagna elettorale di Roma. Ecco perché

C'è chi lo ha interpretato come un incoraggiamento ad andare avanti nonostante le difficoltà e i problemi e chi, al contrario, gli ha attribuito un significato completamente opposto: l'invito a Virginia Raggi a non ricandidarsi, a lasciar perdere, a gettare la spugna alla fine di questo mandato. Comunque lo si interpreti -  e nel variegato, per non dire rissoso, mondo delle correnti…

spazio

Verso la Luna e oltre. La nuova era dell'esplorazione spaziale secondo Massimo Comparini

Di Marco Stefanelli

È iniziata la nuova èra dell’esplorazione spaziale. Tra stazioni commerciali, lander lunari e nuovi satelliti per osservare la Terra, l’Italia ha le capacità per essere ancora protagonista? Lo abbiamo chiesto a Massimo Claudio Comparini, che da inizio aprile è deputy ceo, senior executive vice president Osservazione, esplorazione e navigazione di Thales Alenia Space e amministratore delegato di Thales Alenia Space…

×

Iscriviti alla newsletter