Skip to main content

Se il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’utilizzo immediato di oltre 5 milioni di kit rapidi per la rilevazione del coronavirus, anche l’Italia ha un serbatoio di 4 milioni di test che rappresentano una prima forma di screening per capire anche tra gli asintomatici chi è stato colpito dal Covid-19.

A svilupparli è la Technogenetics di Lodi, controllata all’80% dalla cinese KHB, azienda quotata alla Borsa di Shenzhen e uno dei più importanti produttori di reagenti e strumenti IVD con una rete di oltre 700 distributori tra Cina e l’estero, tra i fornitori globali di OMS, Unicef, Pepfar e Clinton Hiv/Aids Initiative.

“La nostra capacità di produzione è di 250mila kit al giorno” spiega a Formiche.net l’amministratore delegato Salvatore Cincotti e la sua azienda ha già iniziato a produrre e a distribuirlo in varie realtà italiane, tra queste Regione Campania che ne ha ordinato 1 milione. L’obiettivo è di utilizzare questi kit anche per lo screening veloce in ambienti critici (operatori sanitari, forze dell’Ordine, logistiche, trasporti pubblici e privati, produzioni e vendita beni primari), oltre a mappare la popolazione nelle “zone focolaio”.

Di cosa stiamo parlando? “Il nostro è un test sierologico, non molecolare che si effettua attraverso una gocciolina di sangue, in maniera simile a quello dell’esame della glicemia” spiega Cincotti. “Questo test è come il primo livello di una partita più grande: se risultato positivo si passa alla seconda fase che è quella del tampone”. Il problema è proprio questo: in Italia di tamponi se ne fanno pochi, mancano i reagenti e così molte persone che magari hanno sintomi – come la tosse secca o qualche linea di febbre – vivono in quarantena ma non sanno se sono stati effettivamente contagiati dal virus.

“Oggi di fatto si resta in casa senza diagnosi”, prosegue Cincotti, “ma questo test rapido può aiutare a superare questo limite: se dà un risultato positivo può essere confermato dalla biologia molecolare, se negativo può essere ripetuto dopo qualche giorno. In Cina sono stati messi a punto dei test sierologici rapidi che riescono a dare risposte in pochi minuti. L’optimum è di usarli in associazione ai test Pcr molecolari su tampone, che hanno consentito in Corea del Sud di contenere i contagi e di conseguenza infezioni e decessi”.

La sfida per Technogenetics è proprio questa, con l’utilizzo dei test rapidi, una volta “confinati” i positivi si può continuare a seguirli e monitorarli attraverso un sistema di monitoraggio basato sulla geolocalizzazione e l’utilizzo di un braccialetto elettronico che trasmette la temperatura corporea, la saturazione arteriosa di ossigeno, la frequenza cardiaca e la posizione del soggetto positivo. Tutto questo viene gestito attraverso un apposito portale con geo-localizzazione, sviluppato dalla società GeneGIS GI (Geographic Intelligence) con la supervisione tecnico-scientifica di Materias. Un applicativo semplice da usare che funge proprio da “cabina di regia” dove confluiscono tutte le informazioni utili sia alle strutture sanitarie che alle persone sottoposte a quarantena.

“Abbiamo già presentato il progetto esecutivo al Miur e ci piacerebbe illustrarlo al team del commissario straordinario Domenico Arcuri”, conclude Cincotti, “ma bisogna fare presto: fino ad oggi abbiano rincorso il virus, adesso dobbiamo dotarci, in attesa di un vaccino e di una risposta farmacologica, degli strumenti più utili per accerchiarlo e possibilmente sconfiggerlo”.

Kit rapidi per lo screening e geolocalizzazione. La soluzione italiana contro il coronavirus

Se il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’utilizzo immediato di oltre 5 milioni di kit rapidi per la rilevazione del coronavirus, anche l’Italia ha un serbatoio di 4 milioni di test che rappresentano una prima forma di screening per capire anche tra gli asintomatici chi è stato colpito dal Covid-19. A svilupparli è la Technogenetics di Lodi, controllata all’80%…

Big data e Intelligenza artificiale. Mary Franzese spiega la cura dell’innovazione

Già nel 2016 la Commissione europea, all’interno del report Study on Big Data in Public Health, Telemedicine and Healthcare, spiegava i vantaggi derivanti dal potenziale utilizzo dei big data nel settore sanitario. A distanza di anni però, i passi avanti sul tema sono stati inferiori alle attese. Anche se in queste ultime settimane si è tornato a parlarne soprattutto in…

Ripresa economica e ruolo dei cattolici. La risposta di D’Ubaldo a Panebianco

Anche se il virus continua a infettare e a mietere vittime, il confronto politico si fa largo in questa tempesta di smarrimento e volontà di resistenza. Penso non debba cadere nel vuoto il tema che Angelo Panebianco ha sollevato nel suo editoriale (Corriere della Sera - 27 marzo). Mi riferisco in particolare a quel passaggio che appare come una vera…

Cosa mi ha colpito della preghiera di Francesco per l’umanità. Parla l’imam Elzir Izzedin

Ieri sera c’era anche l’imam di Firenze, Elzir Izzedin, a seguire papa Francesco in televisione; alle 18 di questo venerdì 27 marzo si è seduto in salotto e ha svolto la sua quarta preghiera giornaliera seguendo il papa cattolico in tv. Al telefono dalla sua abitazione fiorentina ci tiene a sottolineare l’importanza del momento prescelto: il venerdì per i musulmani…

Le riforme e la cura europea sul Bilancio dello Stato. L'analisi di Valori

Lo abbiamo notato tutti, da quando è iniziata l’epidemia di coronavirus, che la produzione normativa, soprattutto da parte della Presidenza del Consiglio, è letteralmente esplosa. La data di inizio delle sequenze di norme è certa: è infatti il 31 gennaio 2020 (dichiarazione dello stato di emergenza connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili) ai sensi dell’art.7, comma 1,…

Perché serve una super Europa. Il commento di D'Arrigo

A cosa serve l'Europa? L'esplosione del coronavirus in Italia prima e sul continente poi, ha amplificato con forza questa domanda insieme a tante altre simili che mettono in dubbio tutto ciò che riguarda qualsiasi legame con e nel Vecchio Continente. Non senza qualche motivo. Sin dal primo conteggio in Italia, da parte di Bruxelles (e dei singoli Stati): incomprensione iniziale…

Werner Sombart, Malgieri legge il “profeta” della crisi del capitalismo e della borghesia

Werner Sombart (1863-1941) è stato uno dei fondatori della moderna sociologia. Tra i suoi contemporanei è almeno pari (nonostante in molti lo neghino) a Max Weber e a Ferdinand Tönnies. Ma anche Roberto Michels (tedesco di nascita, italiano per scelta) non è stato da meno rispetto alla geniale triade nel campo della sociologia politica. La scuola germanica, dunque, nei primi…

Covid-19, l'Italia poteva rifiutare gli aiuti? I dubbi di Pellicciari

Gli aiuti di Usa, Cina e Russia in Italia per gestire la crisi del Covid–19 sono stati accompagnati da reazioni dal tenore opposto che hanno polarizzato per la verità più gli opinionisti che un’opinione pubblica ancora tramortita dall’emergenza e poco disposta alle polemiche. In un precedente articolo spiegavamo che quando uno Stato ne aiuta un altro, alla base ci sono…

Quando si dice metamorfosi

Verso un progetto di civiltà, cominciamo a lavorare nella metamorfosi: non lasciamo ciò che siamo stati ma lo caliamo nell’oltre; metamorfosi nel tempo della tempiternità e nello spazio della globalità; metamorfosi come (ri)generazione della totalità (trinitaria) di/in noi nella totalità (trinitaria) del/nel reale; caliamo in metamorfosi il nostro pensiero. Per un pensiero profondo, consapevole di non poter comprendere, proprio per…

Mettetevi comodi, è ripartita la caccia al burocrate

Signore e signori, mettevi comodi: è ripartita l’onda lunga della caccia al burocrate. Complice il clima da Covid-19, che ha colpito in modo drammatico l’Italia, riemerge sui mezzi di comunicazione il rancore sordo che tanti covano avverso i travèt nostrani. Nulla di nuovo, per carità: la pubblicistica Italiana conta migliaia e migliaia di pagine avverso i mali della burocrazia, con una…

×

Iscriviti alla newsletter