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Una visita strategica e rilevante, quella del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo in Grecia. Forse non quanto quella in Italia, ma comunque di primo piano dal momento che ha messo nero su bianco un cambio di passo, chirurgico e armonico per quanto riguarda le infrastrutture militari, il gas a Cipro e gli equilibri. Si va verso un nuovo fronte di rapporti tra Washington e Atene, con una serie di interlocuzioni in vari dossier primari che investono due quadranti.

ACCORDO

Mdca. È questo il termine del nuovo patto di ferro tra Washington e Atene sotto l’ombra del Partenone, con al centro della stretta di mano quattro presidi militari fondamentali. Gli Usa potranno contare sul raddoppio di Souda Bay, la base som a Creta dove c’è anche un centro di addestramento Nato. L’isola è strategica sia per pattugliare il versante mediorientale dove la Turchia continua nella sua offensiva al gas di Cipro, sia per una gestione a 360 gradi del quadrante mediterraneo (quindi con le antenne rivolte a due scenari caldi come Libia e Siria).

La base di Alexandroupoli poi sarà cerniera per la Marina, anche in chiave dossier migranti e dossier energetico. La frontiera settentrionale di Evros, tra Grecia e Turchia, è ancora particolarmente permeabile dunque da tenere sotto osservazione. Inoltre da lì transitano i nuovi interconnettori del gas, sia in ottica Tap sia in ottica Tanap, verso la Bulgaria e il costone balcanico: altri due siti su cui garantire un elevato standard di sicurezza.

NON SOLO BASI

I droni Uav e i caccia militari saranno operativi nella base aerea di Larissa con la possibilità di avere in Andravida una nuova Incirlik. Secondo il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias l’accordo è un fattore “che promuove la stabilità nella regione”, con palese riferimento a quei soggetti che violano il diritto internazionale, ovvero la Turchia che continua con le trivellazioni illegali nella Zona economica esclusiva di Cipro e (come annunciato da Ankara) al largo dell’isola greca di Kastellorizo. Ma c’è dell’altro: in questi mesi è cresciuto molto il filo ellino-americano, ovvero la consapevolezza che in Grecia si può tornare ad investire, come lo stesso Pompeo ha detto incontrando il premier Kyriakos Mitsotakis.

QUI CIPRO

“Per quanto riguarda le perforazioni turche in quest’area, abbiamo detto, guardate, non possiamo ricorrere ai mezzi militari per risolvere la questione. Dobbiamo trovare una soluzione diplomatica, una soluzione economica che rispetti i diritti. I nostri diplomatici qui sul territorio stanno lavorando ed i nostri diplomatici che lavorano in Turchia stanno cercando di aiutare le persone di questa regione. È importante per loro fare lo stesso e non solo voltarsi e chiedere all’America di risolvere ogni situazione calda, ogni tensione in giro per il mondo”. La risposta del presidente cipriota Nicos Anastasiades: “Messaggio potente” a difesa sovranità, quello di Pompeo. E sulle esplorazioni offshore Pompeo ha detto: “Tutti vogliono vedere la Turchia avere successo. La vogliamo fermamente ancorata all’Occidente. È stata e sono un alleato della Nato. Entrambi stanno cercando di fare del loro meglio per trovare una strada diplomatica per superare alcuni problemi molto difficili. La Turchia ha acquistato i sistemi missilistici (russi) S-400; non volevamo che facessero questo. Ma ci sono altri aspetti, come sul commercio, in cui stiamo cercando di lavorare insieme a loro. È un rapporto complicato e per cui vale la pena sforzarsi”.

QUI GRECIA

“Se fossi un imprenditore, investirei sicuramente in Grecia. Ho seguito questo governo e ha già messo il paese sulla buona strada dal punto di vista economico”. Alla domanda se è preoccupato per le violazioni degli aerei turchi nello spazio aereo greco e per le attività di perforazioni illegali ha risposto: “Sono sempre preoccupato quando c’è il pericolo. Nessuno vuole permettere che tali errori e incomprensioni si intensifichino. Per quanto riguarda la perforazione dei turchi abbiamo detto che non possiamo ricorrere all’esercito per risolvere questo problema”. In questo contesto, ha sottolineato la necessità di una soluzione diplomatica.

DIFESA

Sull’importanza dell’accordo di cooperazione di difesa degli Stati Uniti e Grecia, ha sottolineato che il tema tocca la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. E sulle attrezzature militari delle forze armate greche, Pompeo ha affermato che “abbiamo parlato oggi delle opportunità di aggiornare il software e dei sistemi operativi della Grecia e l’opportunità per l’America di vendere altre attrezzature”. All’orizzonte anche la possibilità che alcuni degli F-35 destinati alla Turchia possono essere acquistati dalla Grecia.

Sul caso Imia, l’isola greca contesa su cui Erdogan avanza da sempre rivendicazioni, nel caso in cui le forze turche sbarcassero sull’isola, Pompeo ha commentato: “Agiremo per proteggere e mantenere i valori fondamentali della sovranità di uno stato, lo stato di diritto e la protezione della proprietà privata “. Il Segretario di Stato ha parlato a lungo in occasione del suo discorso al Centro Culturale della Fondazione Niarchos, prima di visitare l’Acropoli.

twitter@FDepalo

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