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Cosa pensano i giovani italiani ed europei di fronte ai cambiamenti che attraversano la società? A chiederselo, e a chiederlo ai giovani di Austria, Polonia, Germania, Spagna, Francia e Italia, l’istituto di sondaggi Swg con risultati univoci soprattutto su un aspetto: la delusione dei giovani rispetto alla situazione del proprio Paese. Delusione a cui si sommano, in diverse percentuali e con alcuni dati sorprendenti, radicalizzazione e desiderio di maggiore decisionismo.

TRATTO COMUNE: LA DELUSIONE

La politica è fatta anche di emozioni, e la delusione va per la maggiore tra i giovani di 5 Paesi europei, Italia compresa. Secondo i dati Swg, infatti, il 26% dei giovani italiani prova delusione nel pensare alla situazione del proprio Paese, con la speranza al 23% e la rabbia al 19%. Ma l’Italia è il fanalino di coda della delusione: andando in ordine crescente, dopo l’Italia si posiziona l’Austria con il 32% di giovani delusi, poi la Germania con il 34%, la Francia con il 36%, la Spagna con il 43% e la Polonia, che conta la percentuale più alta di delusione tra i giovani al 46%. E gli altri sentimenti non sono da meno; in Polonia il 46% dei giovani provano disgusto per la situazione del proprio paese,, in Spagna il 43% prova tristezza, mentre il Francia il 28% prova rabbia. La speranza, supera di poco, quando la supera, la soglia del 20%, lasciando spazio a sentimenti connotati negativamente.

RIVOLUZIONE O RIFORME?

Europei – e italiani – delusi, che però se possono scegliere come cambiare le sorti del proprio Paese guardano alla strada delle riforme, non a quella della rivoluzione. Soprattutto in Italia, in cui il 69% dei giovani guarda con favore la strada delle riforme, mentre solo il 19% a una possibile “rivoluzione”. A guardare con più favore a una rivoluzione per cambiare il proprio Paese, sono i giovani francesi, al 35%, seguiti dai giovani polacchi (29%) tedeschi (22%) spagnoli (21%) e in coda i giovani austriaci, che solo al 13% guardano con favore a una rivoluzione nel loro Paese. Le riforme, comunque, sono la strada prediletta i tutti i Paesi monitorati, anche se con percentuali diverse: Italia e Spagna al 69%, Polonia al 65%, Austria al 58% seguite da Germania e Francia (48 e 47%).

COME STA LA DEMOCRAZIA?

Ma non sarebbe, allora, più auspicabile avere governi totalitari che governi democratici? Benché i giovani di tutti i Paesi oggetto del sondaggio abbiano risposto a favore dei governi democratici, sono i francesi a rivelarsi più propensi a un governo totalitario (40%), seguiti dai giovani tedeschi (36%) e da quelli polacchi (33%). Solo il 12% dei giovani italiani si sono espressi a favore di un eventuale governo totalitario, mentre poco più del 20% di austriaci e spagnoli vedono una strada preferibile nel totalitarismo.

PRIMA GLI…

I giovani intervistati si sono mostrati, inoltre, fortemente propensi a porre i problemi dei cittadini del proprio Paese in primo piano rispetto ai problemi esterni. Prima gli italiani, prima i polacchi e gli austriaci, insomma, con l’unica eccezione degli spagnoli a cui il richiamo difensivo pare fare meno effetto. A questo dato si può affiancare l’approccio sui temi migratori. Per il 70% dei giovani spagnoli, infatti, l’Unione europea dovrebbe distribuire gli arrivi tra tutti i Paesi e favorire al meglio l’integrazione, mentre il 74% dei giovani polacchi, dato diametralmente opposto, pensa che l’Ue debba rafforzare i controlli alle frontiere esterne e sul mare respingere /rimpatriare tutti i migranti irregolari.

MENO LIBERISMO

Giovani delusi, dunque, che preferirebbero una Unione europea che spostasse il suo modello economico da quello capitalistico a un modello misto o totalmente differente. Insomma, dalle rilevazioni di Swg emerge un forte scontento da parte dei giovani europei, con una forte attenzione verso le istanze nazionali e con uno sguardo disincantato verso l’attuale modello economico su cui si basa l’Ue.

Delusi e riformatori. I giovani europei visti da Swg

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