Skip to main content

Tra le prime uscite pubbliche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’avvio della propria attività alla guida del governo giallo-rosso, vanno annoverate le partecipazioni alle feste di Articolo 1 e di Fratelli d’Italia. Occasioni pubbliche gremite di stampa specializzata, certamente, ma anche occasioni di incontro e colloquio con le basi elettorali, una frazione significativa del “paese reale”. Se nell’ambito dell’incontro con i militanti di MDP Articolo 1 non c’era da attendersi grandi contestazioni, dato anche l’ingresso di uno dei fondatori del Movimento Democratico e Progressista, Roberto Speranza, nella compagine di governo del Conte 2, la presenza del presidente del Consiglio presso la festa di Fratelli d’Italia, uno dei principali partiti di opposizione, si qualificava come una situazione potenzialmente a rischio di contestazioni.

La scelta dei temi da affrontare, affidata a Bruno Vespa, e un costante richiamo ai militanti, prima dell’arrivo del Premier, ad una moderazione dei toni della contestazione “perché l’ospite è sacro” hanno avuto la loro parte nel garantire, tutto sommato, un andamento lineare e non ostile della mattinata dedicata al Presidente Conte. Il consueto aplomb istituzionale del Premier, una scelta oculata del tono di voce da impiegare sulla questione più controversa (l’immigrazione) ed una buona sicurezza nel presentare, invece, i temi su cui la sua figura personale e l’azione del nuovo governo potranno, presumibilmente, offrire risultati migliori hanno contribuito al buon andamento dell’incontro. Tra i punti di forza e le iniziative presentate dal Capo del governo, sono emersi l’indicazione di un pacchetto di misure urgenti per favorire le famiglie (denominato “family act”), la rivendicata continuità dell’azione – più del premier che del governo – presso i tavoli istituzionali internazionali, una serie di proposte per il rafforzamento dell’esecutivo e per la trasformazione del sistema elettorale, secondo un modello di conciliazione tra rappresentanza e governabilità.

Dall’approccio con le due platee delle feste di partito, emerge una figura istituzionale del Premier più delineata. Conte non nasconde certo i propri riferimenti ideali, prima del contatto con il Movimento 5 Stelle; spiega la funzione che il Movimento ha avuto sul sistema politico italiano in una prospettiva quasi storica, sottolineandone la funzione di rinnovamento più che di rottura; supera, nella sostanza, la figura del tecnico prestato alla politica, rivendicando a sé una funzione istituzionale con venature politiche. Ma se alcuni riferimenti ideali sono ai modelli cristiano-sociali, ovvero una parte significativa della tradizione partitica italiana, alcune delle funzioni comunicative che Conte sceglie di impiegare rinviano idealmente a modelli molto post-moderni. Presentare il proprio lavoro a comunità politiche distanti dalla linea di governo – come quella di Atreju – correndo il rischio di domande ostili, critiche e contestazioni, riecheggia la scelta comunicativa posta in essere da Emmanuel Macron con la fase di confronto su territori prevista dal Grand débat national.

Presenziare ad incontri con una pluralità di soggetti, spesso anche fortemente contrari alla linea politica che si esprime, presentare brevemente la propria posizione fondamentale sui temi che si ritengono rilevanti, attuare un ascolto attivo delle testimonianze e delle critiche portate davanti al Presidente francese da parte di segmenti dell’opinione pubblica francese è stata una risorsa comunicativa fondamentale per riassorbire l’urto dell’iniziativa politica dei gilet jaunes in Francia. Così la strategia di Conte si divide tra i due aspetti, emersi nell’incontro alla Festa di Atreju: da una parte l’accreditamento istituzionale, interno e internazionale, di una figura ponderatamente politicizzata, pur se con un orientamento ideale definito, dall’altra la capacità comunicativa e di relazione con audience anche molto distanti. Chissà se questa complessa alchimia, le cui dosi vanno necessariamente misurate a seconda dei contesti di riferimento, accompagnerà il Presidente del Consiglio per tutta la stagione di riformismo che ha dichiarato di aver avviato con il Governo Conte 2.

Da sinistra a destra, Conte fa (bene) il presidentissimo. Analisi di Antonucci

Tra le prime uscite pubbliche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’avvio della propria attività alla guida del governo giallo-rosso, vanno annoverate le partecipazioni alle feste di Articolo 1 e di Fratelli d’Italia. Occasioni pubbliche gremite di stampa specializzata, certamente, ma anche occasioni di incontro e colloquio con le basi elettorali, una frazione significativa del “paese reale”. Se nell’ambito dell’incontro…

Salvini è fuori ma la sicurezza resta una priorità. L’analisi di Arditti (Kratesis)

I governi passano ma i sentimenti restano e la paura di una presunta “invasione” è tutt’altro che sopita. È una eloquente rilevazione di Swg a fotografare come la pulsione securitaria sia ben sedimentata nella società italiana. A pronunciarsi a favore della politica dei porti chiusi è la stragrande maggioranza dei cittadini (61%), mentre solamente il 39% (pari all’incirca al livello…

La leadership secondo (i due) Matteo. Salvini e Renzi spiegati dalla Chirico

È fatta. Matteo Salvini e Matteo Renzi si incontreranno a duello nel salotto tv di Bruno Vespa, fra tre settimane. L’attesa che precede l’evento è già di per sé sintomo di un nuovo corso della politica italiana. I due Mattei sono riusciti a imporsi come protagonisti indiscussi in una spettacolarizzazione dello scontro che piace ai media, e forse anche agli…

I dati sensibili italiani? Lontani da mani cinesi. L'appello di Tajani

La pressione economica e geopolitica cinese sull'Europa e sull'Italia in particolare non terminerà con l'approvazione da parte del governo di un nuovo decreto che rafforza i controlli sulle reti. La presenza di Pechino è infatti destinata a durare e i suoi progetti espansionistici devono essere arginati impedendo in ogni modo che la Repubblica Popolare possa penetrare i mercati attraverso i…

Conte e Orbán, i due volti di una Ue spaccata. L'analisi di Vespa

La partecipazione di Viktor Orbán ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia a Roma, ha chiarito oltre ogni ragionevole dubbio le differenze ideologiche e quindi politiche tra un alfiere del sovranismo e le democrazie occidentali: quando il premier ungherese dice che nel suo Paese “i giornalisti non possono parlare il bla-bla europeo, non si possono dire cose ‘politically correct’ perché…

Vi spiego come sarà il Green new deal italiano. Parla Pecoraro Scanio

Il primo valore di un Green new deal è sociale e non economico, per cui l'ambientalismo serve in primis per salvare l'ambiente e non per rispondere alla crisi economica. Ne è convinto Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione UniVerde, che Formiche.net ha raggiunto a Maratea, dove era impegnato in una conferenza con Jeremy Rifkin. Il premier…

Cosa cambia con il Green new deal tedesco. L'analisi di Tabarelli

Questo si che è un Green New Deal. Mentre in Europa e negli Usa se ne parla molto, in Germania, sono passati ai fatti ieri, con l’approvazione del nuovo pacchetto clima da parte dei partiti di governo, dopo 18 ore di discussione durata tutta la notte precedente. La stessa Angela Merkel, che guidava il Comitato Clima da lei voluto, ha fatto…

Attenzione! Le tasse pedagogiche sono un ossimoro. Parola di liberale

Una tassa su merendine e bibite gassate per aumentare lo stipendio degli insegnanti? “È praticabile” per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato da Bruno Vespa nel corso di Atreju, la festa dei Fratelli d’Italia che si svolge a Roma in questi giorni. Conte ha poi aggiunto che, allo stesso scopo, potrebbe essere “praticabile” anche una tassa sui viaggi aerei.…

Trump schiera le truppe a fianco dell’Arabia Saudita. La pressione su Iran prosegue

Le nuove sanzioni americane contro l'Iran non schiacceranno l'economia di Teheran più di quello che non lo già è, ma hanno un valore importante perché potrebbero lavorare sulla popolazione, e tra le altre cose contro l'Instex, ossia il sistema che l'Unione europea ha pensato per mantenere in piedi – al sicuro di altre sanzioni extraterritoriali statunitensi – una linea economica con la…

Perché tenere d’occhio l’Egitto e piazza Tahrir (senza allarmismi)

Piazza Tahrir si infiamma ancora una volta. Dopo tre anni dall’ultima importante protesta, centinaia di egiziani sono tornati a manifestare contro la corruzione nel governo di Abdul Fattah Al Sisi. Secondo la Bbc, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni ai manifestanti che chiedevano le dimissioni del presidente Al Sisi al Cairo, e in altre città del Paese, come ad esempio…

×

Iscriviti alla newsletter