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L’unione fa la forza. Soprattutto nella strategia contro il regime di Nicolás Maduro in Venezuela. Per questo, il capo del Comando sud delle Forze armate degli Stati Uniti, (SouthCom), l’ammiraglio Craig Faller, ha inviato una lettera ai militari venezuelani la sera di domenica 23 giugno. L’obiettivo della speciale missiva è stringere i legami tra i due eserciti, nonostante le molte differenze che adesso li dividono.

L’APPELLO DEGLI AMERICANI

“Così, comunichiamo direttamente con l’esercito venezuelano – ha spiegato Faller durante un volo diretto a Buenos Aires per una visita ufficiale di cinque giorni -, perché non tutti sono cattivi. Nelle loro divisioni ci sono professionisti che vogliono fare la cosa giusta, che vogliono che si ristabilisca la democrazia”.

QUALCOSA IN COMUNE

Il tono della lettera è conciliatore e fa riferimento al ruolo indispensabile dei militari nella storia del Venezuela, un ruolo che dovrà tornare protagonista per il futuro del Paese.

“So che adesso ci sono molte differenze che ci dividono – si legge nel documento –, ma abbiamo qualcosa in comune che supera la lingua, l’ideologia e l’origine. Facciamo parte di una professione specializzata, che difende in maniera ferma le nostre nazioni e protegge la nostra gente”.

IN NOME DELL’INDIPENDENZA

La lettera, diffusa in inglese e in spagnolo attraverso i social media, è stata inviata un giorno prima della commemorazione del 198° anniversario della Battaglia di Carabobo in Venezuela, uno degli scontri che hanno contribuito all’indipendenza del Paese sudamericano dalla colonia spagnola nel 1821.

UN FUTURO INSIEME

La missiva conclude esprimendo il desiderio che presto arrivi il giorno in cui le Forze armate di entrambi i Paesi possano lavorare insieme per fare fronte ai problemi della regione latinoamericana. Il capo del SouthCom sostiene che la lettera è stata un gesto coordinato con il governo americano.

L’INCONTRO CON ABRAMS

Poche ore prima, rappresentanti del presidente del Parlamento venezuelano, Juan Guaidó, hanno incontrato l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Venezuela, Elliott Abrams. Con la riunione, avvenuta sabato pomeriggio in un luogo sconosciuto, il governo di Washington ha voluto riaffermare il suo sostegno alle azioni di gestione dell’opposizione venezuelana.

In un tweet, l’ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela ha dichiarato che “Abrams ha incontrato la delegazione di negoziazione del presidente ad interim per confermare il nostro sostegno agli sforzi che si stanno facendo per porre fine alla sofferenza del popolo venezuelano. Solo l’uscita di Maduro aprirà le porte ad un futuro più brillante per il Venezuela”.

NON SIAMO DELUSI 

All’incontro hanno partecipato Gerardo Blyde, ex sindaco del municipio Baruta; Stalin González, vicepresidente dell’Assemblea Nazionale; Fernando Martínez Mottola, ex ministro del Trasporto e Comunicazioni del governo di Carlos Andrés Pérez e Vicente Díaz, ex presidente del Consiglio nazionale elettorale.

In un’intervista all’emittente Abrams ha detto che gli americani non sono delusi dall’opposizione venezuelana, in riferimento agli audio diffusi con le dichiarazioni di Mike Pompeo: “Sono felice che ci sia dibattito tra tutti i partiti dell’opposizione, perché si sta parlando di temi molto importanti per il futuro del Venezuela”.

Gli Usa tendono la mano ai militari del Venezuela. E abbracciano Guaidò

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