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Sergio Mattarella ci tiene ai rapporti tra Europa e Stati Uniti al punto da respingere l’idea che una guerra commerciale tra Vecchio e Nuovo Continente possa minarne le fondamento. Alla viglia dell’incontro della prossima settimana alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, – mercoledì 16 ottobre, il Capo dello Stato oggi in visita a Copenaghen, ha espresso dubbi e perplessità circa gli effetti della decisione americana di imporre dazi per 7,5 miliardi ai beni europei, decisione avallata pochi giorni fa dalla stessa Wto.

La preoccupazione di Mattarella è tutta nell’effetto domino che la guerra commerciale globale può produrre. Di dazio in dazio si rischia non solo di paralizzare il libero mercato e il libero scambio, ma anche di incrinare pericolosamente la filosofia euroatlantica. “Si rischia una spirale che contraddirebbe lo spirito euroatlantico. Nessun Paese può pensare di farcela da solo“, ha spiegato Mattarella, invitando la stessa Unione europea a rispondere alla minaccia di un’escalation commerciale. “Serve una risposta unita della Ue”, ha detto nel corso dell’incontro con la premier socialdemocratica danese Mette Frederiksen.

Il senso è chiaro: i dazi sono una minaccia per i rapporti storici tra Europa e Stati Uniti. “Mi auguro che l’applicazione non venga mai attuata, abbiamo a cuore il rapporto con gli Usa, ma dobbiamo lavorare insieme per recuperare lo spirito originario dei rapporti transatlantici”. Proprio Trump ad agosto aveva annullato la visita a Copenaghen dopo che la Danimarca aveva respinto al mittente le offerte di acquisto americane della Groenlandia. Di qui un accorato appello del Capo dello Stato affinché Usa e Ue tornino a consolidare il loro storico rapporto. “Bisogna ripristinare dei rapporti corretti e collaborativi intensificando la collaborazione con l’Unione europea. Nessun Paese da solo, neanche quelli che si sentono più grandi, può affrontare la sfida da solo”.

Il colloquio con la presidente Frederiksen, 42 anni, che guida un monocolore appoggiato da tre partiti di sinistra, è durato circa un’ora. Si è affrontato anche il tema migranti e l’emergenza climatica. La questione migranti è tornata di drammatica attualità dopo l’ultima tragedia a Lampedua e proprio mentre oggi in Lussemburgo si tiene la riunione dei ministri dell’Interno Ue sul pre-accordo di Malta tra Italia, Germania e Francia per stabilire un meccanismo temporaneo per la ridistribuzione dei migranti salvati dalle navi Ong nel Mediterraneo centrale.

Nella tarda mattinata Mattarella ha visitato la nuova linea della metro senza conducente di Copenaghen, 17 stazioni ad anello, con una fermata ogni seicento metri, costruita dalle imprese italiane Salini, Impregilo e Hitachi. Un’eccellenza europea, a cui hanno contribuito per otto anni, a rotazione, fino a duecento operai nostri connazionali.

Usa ed Ue ritrovino lo spirito euroatlantico. L'appello di Mattarella

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