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Nicolás Maduro annuncia nuove misure economiche per combattere la crisi in Venezuela. Il leader del regime venezuelano ha dichiarato che spera di fortificare la classe operaia e lavoratrice del Paese.

Dopo la riunione della Commissione intergovernativa di Alto Livello Russia-Venezuela, Maduro ha detto che nelle prossime ore prenderà provvedimenti per difendere lo stipendio dei venezuelani: “Ci saranno buone azioni per proteggere i lavoratori in Petro, perché siamo in un’economia di guerra. Voglio cercare alternative perché i lavoratori del Paese abbiano un miglior livello di vita. Ci riusciremo con la criptomoneta Petro e con tutti i nuovi strumenti che stanno nascendo”.

Maduro ha accusato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di fare un “uso criminale” del dollaro, che sta spingendo alle economie globali verso la ricerca di nuove strade per non dipendere dalla divisa americana.

Sui rapporti commerciali del Venezuela con la Russia, Maduro ha confermato che sono stati siglati 260 nuovi accordi a beneficio del popolo venezuelano. Inoltre, ha detto che Mosca e Pechino stanno offrendo consulenza al Venezuela nella lotta contro le sanzioni statunitensi.

Da tempo, il Petro fa parte dell’economia venezuelana. È utilizzata in alcune transazioni internazionali, specialmente per l’acquisto di prodotti del Programma di Rifornimento di Alimenti del governo chiamato Clap.

Secondo l’agenzia Bloomberg, il governo di Maduro studia la possibilità di usare le criptomonete Bitcoin e Ethereum per pagare i fornitori della statale petrolifera Petroleos de Venezuela (Pdvsa), nell’impossibilità di fare transazioni con divise straniere. Ugualmente, vorrebbe usare queste monete digitali come “riserve internazionali”.

L’analista Victor Theoktisto ha spiegato al sito russo Sputnik che i venezuelani usano moltissimo nella quotidianità le criptomonete per aggirare le limitazioni imposte dagli Usa: “Tutte le criptomonete acquistano fiducia attraverso l’uso. Ci sono dettagli sul Petro che devono ancora essere analizzati e diffusi tra gli investitori. […] Dopo che l’uso del Petro nell’economia superi il 5%, e arrivi forse al 15%, diventerà una divisa di fiducia e stabile”.

Secondo alcuni esperti la débâcle dell’economia venezuelana non può essere fermata con misure tradizionali. Ma le criptomonete sono ancora molto vulnerabili. La miglior opzione sarebbe mantenere le riserve in oro o in divise stabili.

La criptomoneta Petro, l’asso (russo?) nella manica di Maduro

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