Skip to main content

La bocciatura del Parlamento europeo ai danni della candidata francese Sylvie Goulard rischia di generare un vero e proprio terremoto politico lungo la linea che collega Parigi e Bruxelles. A incassare il colpo più duro è Ursula von der Leyen, la cui commissione potrebbe non riuscire a insediarsi come previsto il prossimo primo novembre. Deve aver sentito una bella botta anche Emmanuel Macron, che da molti (anche tra gli eurodeputati italiani che hanno votato contro la Goulard) è considerato l’obiettivo della bocciatura.

IL VOTO

La prima a incassare la sconfitta è comunque la Goulard: “Prendo atto della decisione del Parlamento europeo, nel rispetto della democrazia; ringrazio il presidente della Repubblica e Ursula von der Leyen per fiducia e tutti i deputati che hanno votato per me”. Accusata di un’irregolarità di natura amministrativa relativa a un suo assistente parlamentare, la Goulard criticata anche per la consulenza remunerata per un think tank americano durante il suo mandato a Strasburgo. Tanto è bastato, nota il Sole24Ore, per non riuscire a riscontrare la maggioranza dei due terzi tra i coordinatori delle commissioni Mercato interno e Industria dell’Europarlamento, elemento che ha costretto al voto di fronte a tutti i membri delle commissioni. Bastava una maggioranza semplice, ma l’esito è stato piuttosto netto: 82 contrari, 29 a favore, un astenuto. La von der Leyen potrebbe comunque decidere di forzare la mano, visto che la prossima settimana è attesa la conferenza della capigruppo (“conferenza dei presidenti”) per valutare in modo definitivo l’insieme delle audizioni dei canditati-commissari, e dunque decidere se procedere con il voto di fiducia sull’intera commissione, previsto (in caso di ok dei capigruppo) il 23 ottobre.

IL DIBATTITO

Dopo la prima audizione del 2 ottobre, la candidata francese era stata nuovamente convocata di fronte alle commissioni per oggi, con una serie di questioni legate al suo mandato eventuale (tra digital divide e Intelligenza artificiale), ma anche sulle vicende contestate. La Goulard si era già difesa a proposito, ricordando che non è ancora stata incriminata e facendo appello all’indipendenza della Commissione, secondo lei a repentaglio nel caso si accettasse l’idea di dimissioni automatiche di fronte a una semplice accusa. Le contestazioni alla Goulard sono apparse tuttavia da subito piuttosto pretestuose.

 

LA NOTA DELL’ELISEO

Il primo a riconoscerlo è stato l’Eliseo, che con una nota ha attribuito la bocciatura della sua candidata a “un gioco politico che tocca la Commissione Ue nel suo insieme”, rimandando la questione a un colloquio prossimo tra Macron e von der Leyen. Il riferimento all’insieme della Commissione non pare comunque casuale, probabilmente diretto a evitare che il voto di Strasburgo sia interpretato come un colpo diretto solo alla Francia. In ogni caso, una cosa sembra interessare più di altre a Parigi: “Il rispetto del portafoglio attribuito alla Francia”. Sì, perché la casella pensata per la Goulard era il Mercato unico, responsabile per l’intera politica industriale dell’Unione europea, compresa quella dedicata ai settori di Difesa e Spazio su cui la Francia ha messo gli occhi da tempo. Sarà infatti il commissario al Mercato unico ad avere competenza sulla nuova Direzione generale “Defence industry and Space”, gestendo risorse che, se verrà confermato il bilancio predisposto, saranno di 13 miliardi di euro per la difesa e di 16 miliardi per lo spazio, dal 2021 al 2027. Un piatto ricco per molti.

LE REAZIONI ITALIANE

La notizia della bocciatura è arrivata in fretta anche in Italia, con il rischio di provocare qualche strascico anche sulla politica interna. E se il numero uno del Mef Roberto Gualtieri si dice “dispiaciuto” perché la Goulard “poteva essere un buon commissario”, il leader leghista Matteo Salvini gioisce per “l’ottima notizia”. La maggioranza “voluta da Pd-M5S-Merkel-Macron è figlia della paura e della voglia di poltrone; a Bruxelles come a Roma, meritano di essere mandati a casa”, ha twittato l’ex ministro dell’Interno. Da Bruxelles esultano anche Fratelli d’Italia, con una nota a due del capodelegazione Carlo Fidanza e del co-presidente del gruppo Conservatori e riformisti (Ecr) Raffaele Fitto: “Il voto delle commissioni congiunte Mercato interno e Industria del Parlamento europeo rappresenta un sonoro ceffone all’arroganza di Macron che ha preteso per la sua pupilla un portafoglio sterminato e ha provato a imporla nonostante enormi problemi di trasparenza”.

IL CURRICULUM

In effetti, la Goulard aveva registrato alcuni problemi anche in Patria. Eurodeputata di lungo corso, era stata scelta a maggio del 2017 per succedere a Jean-Yves Le Drian nel ruolo di ministro della Difesa dopo il rimpasto del governo guidato da Edouard Philippe, rimpasto che aveva fatto seguito alla vittoria del fronte presidenziale alle elezioni parlamentari. In meno di un mese, però, Goulard aveva lasciato l’incarico a causa di un’inchiesta preliminare che stava coinvolgendo il piccolo partito di appartenenza, MoDem, rimanendo lontano dai riflettori fino al successivo gennaio, quando è diventata vice governatore della Banca di Francia. Nelle poche uscite da ministro della Difesa, la Goulard aveva tirato la volata a Florence Parly, attuale ministro transalpino che con la von der Leyen è stata tra i protagonisti del progetto di Difesa europea venuto alla luce negli ultimi anni e (nei piani di Parigi) da affidare proprio alle mani della Goulard.

Bocciata la commissaria di Macron che puntava a Spazio e Difesa. Ecco perché

La bocciatura del Parlamento europeo ai danni della candidata francese Sylvie Goulard rischia di generare un vero e proprio terremoto politico lungo la linea che collega Parigi e Bruxelles. A incassare il colpo più duro è Ursula von der Leyen, la cui commissione potrebbe non riuscire a insediarsi come previsto il prossimo primo novembre. Deve aver sentito una bella botta…

Con Goulard, Macron paga l'arroganza in Ue

Raramente il Parlamento europeo ha bocciato in audizione un ex parlamentare europeo candidato a far parte del collegio dei commissari. Sylvie Goulard, deputata europea uscente è stata appena respinta dal voto della Commissione parlamentare: 82 voti contro, 29 a favore e un astenuto. Voci di corridoio commentano che non è mai stata considerata una deputata simpatica né dai colleghi né…

Scontro tra Mosca e Washington nei Caraibi (per il Venezuela)?

Non solo Medio Oriente. Anche nei Caraibi soffiano venti di conflitto armato. La Russia si starebbe preparando per uno scontro con gli Stati Uniti nella zona caraibica. In un'analisi pubblicata sul sito, la rivista Foreign Policy sostiene che Washington sta ripensando le proprie strategie, a seguito dell’appoggio fedele di Vladimir Putin al regime di Nicolás Maduro, la violazione ripetuta delle…

Negoziati Washington-Pechino. Così Trump tiene sul filo del rasoio i cinesi

Queste riportate sotto rappresentano l'immagine della potenza del presidente americano nell'era di Twitter, ossia nella fase in cui un cinguettio (chiamiamolo così) vale in forma immediata miliardi di dollari, decisioni politiche, mosse e contromosse. Che cos'é? Si tratta della reazione istantanea dell'indice finanziario statunitense Dow Jones e di quello S6P 500 dopo un doppio annuncio di Donald Trump, che con un tweet dice…

L'industria perde, lo zucchero resta. La sugar tax vista da Mannheimer (Ibl)

Se c'è qualcuno che si deve mettere a dieta non è certo il cittadino italiano, ma lo Stato. Anche quest'anno, in occasione della prima manovra giallorosso, è tornata in auge la famigerata sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate, rilanciata proprio pochi giorni fa dal viceministro dell'Economia in quota Movimento Cinque Stelle, Laura Castelli. Una misura che sembra cozzare e…

Investimenti verdi. Come valutarli? L'analisi del prof. Pennisi

Oggi 10 ottobre, deve essere inviato, entro la mezzanotte, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) alla Commissione europea. È un termine perentorio, per utilizzare il linguaggio del diritto amministrativo, ma temo che noi (e gli altri) lo abbiamo spesso sforato di qualche ora o anche di qualche giorno. Esaminando attentamente il Dpb tra qualche giorno potremo dire se le osservazione…

Il futuro è a idrogeno. Snam lancia la rivoluzione globale

Nessun motore può funzionare senza carburante. E il carburante del green new deal tanto caro al premier Giuseppe Conte (ma anche all'Europa) è l'idrogeno. Il quale si conferma giorno dopo giorno come l'energia del futuro, pronta a soppiantare l'ormai crepuscolare carbone. Altrimenti non avrebbe avuto luogo a Roma, nella cornice del centro congressuale della Lanterna, a due passi a da…

Innovazione, cyber security e competenze. Tutti i progetti di Paola Pisano

Il rafforzamento dell'Italia nel quinto dominio passerà non solo dai nuovi controlli su reti e sistemi importanti per la sicurezza nazionale previsti dal Decreto cyber, ma anche da una riorganizzazione delle competenze e dei processi che vedranno come perno le realtà che si occupano di innovazione. A spiegarlo è stata oggi la titolare del dicastero incentrato su tecnologica e digitalizzazione,…

Vi spiego il corto circuito tra Stato e Regioni sulla sanità. Parla Ricciardi

Da oggi sarà Walter Ricciardi il presidente del Mission board on cancer della Commissione europea, programma che convoglia 20 miliardi di euro per ricerca e interventi sociali e clinici contro i tumori. Si tratta del più grande investimento a livello europeo, che coinvolge altri quattro settori: cambiamento climatico, alimentazione e suolo, oceani e città intelligenti. Per cogliere le strategie in…

Handke e Tokarczuk, due Nobel per la Letteratura che non s’incontrano. L'analisi di Malgieri

Due Nobel per la letteratura, ma non al prezzo di uno. Ognuno avrà quel che gli spetta. Ne sono stati attribuiti due perché l’anno scorso saltò. Per motivi di decenza e di opportunità. Perciò i vincitori di quest’anno, la polacca Olga Tokarczuk, nata nel 1962 (premiata per il 2018) e l’austriaco Peter Handke, nato nel 1942, (premiato per il 2019)…

×

Iscriviti alla newsletter