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L’evoluzione della tecnologia e del mercato del lavoro richiede nuove forme di collaborazione tra il mondo delle imprese e i sistemi di istruzione e formazione. Da una maggiore integrazione tra tutti gli attori del sistema economico possono infatti derivare migliori opportunità per mettere i nostri giovani in grado di padroneggiare le nuove competenze richieste, per entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro e diventare cittadini consapevoli della società . Molti studi pongono l’accento sulle trasformazioni del lavoro, e se le stime sulle occupazioni che scompariranno possono variare anche di molto, in base alla prospettiva dell’osservatore, tutti concordano sul fatto che la stragrande maggioranza delle mansioni lavorative cambierà profondamente. Il cambiamento nei requisiti richiesti per entrare nel mercato del lavoro e significativo.

Stiamo assistendo alla creazione di ruoli completamente nuovi. Nel settore dell’information technology, ad esempio, i nuovi lavori sono sviluppatori di app, analisti di dati, professionisti di cyber-sicurezza, statistici. Sono i cosiddetti new collar job, caratterizzati da elevati livelli di competenza anche di tipo universitario ma non necessariamente a livello di laurea magistrale. Si tratta di profili che richiedono mix di competenze tecniche e di competenze trasversali (comunicazione, collaborazione, problem solving, project management) che possono essere meglio apprese grazie al contributo di tutti gli attori coinvolti: scuola, università e mondo delle imprese. L’affermazione dei new collar job si registra in tutti i settori e rappresenta per molti sistemi formativi una vera sfida.

Nella maggior parte dei Paesi i sistemi di istruzione e formazione non sono progettati per fornire queste competenze e ciò provoca il paradosso di molte posizioni vacanti in presenza di tassi molto elevati di disoccupazione giovanile. L’investimento per rinnovare il sistema di istruzione sia dal punto di vista dei contenuti sia dei metodi didattici, valorizzando il potenziale dell’innovazione tecnologica, e il modo migliore per garantire la creazione delle professionalità di cui ha bisogno il Paese e contribuire allo sviluppo complessivo della società. Il mondo della formazione ha, quindi, un ruolo determinante in tale senso e progetti come P-Tech, lanciato da IBM, possono generare enormi potenzialità nella creazione delle skills del futuro.

IL PROGETTO P-TECH

Il progetto P-Tech, lanciato da IBM a livello globale, è volto a fornire ai giovani le qualifiche e le competenze professionali di cui hanno bisogno per le nuove posizioni lavorative legate alle potenzialità delle tecnologie emergenti, i new collar job. Si tratta di un innovativo contesto formativo che combina la scuola secondaria con elementi di istruzione di terzo livello ed esperienze lavorative. Il progetto prevede un percorso in 6 anni, disegnato in base a profili condivisi con le imprese e programmi che integrano i contenuti tradizionali con le nuove competenze richieste, grazie anche a tutor aziendali dedicati.

COLMARE IL DIVARIO

Il modello scolastico P-Tech è fortemente orientato a colmare il divario di competenze digitali che caratterizza il mercato del lavoro, fornendo le competenze tecniche e professionali richieste per i lavori del 21esimo secolo. Fondamentale, in tal senso, è fornire ai giovani di ogni estrazione sociale un percorso di istruzione innovativo, realizzando il potenziale di tutti gli studenti.

DA NEW YORK AL MONDO

La prima scuola P-Tech ha aperto a Brooklyn, New York, nel settembre 2011, nata dalla collaborazione tra IBM, il Dipartimento di Educazione di New York City, la City University di New York e il New York City College of Technology (“City Tech”) . Ci sono attualmente 111 scuole modello P-Tech in sette Stati degli Stati Uniti, Australia, Marocco e Taiwan. Il primo progetto P-Tech in Europa e stato recentemente annunciato in Irlanda.

L’ALLEANZA CON LE IMPRESE

Componente essenziale del modello è la partnership tra scuola, imprese e università. Il mondo delle imprese contribuisce ad arricchire il curriculum scolastico con opportunità di apprendimento legate al lavoro. La scuola e l’università sono attori determinanti per promuovere la continuità e l’approfondimento di temi specifici. Si tratta di un gioco di squadra per il futuro dei nostri giovani e per la crescita del nostro sistema economico. In Italia, il progetto non è ancora partito, ma l’interesse è ampio: l’auspicio è che il nostro Paese possa coglierne le potenzialità e che ci siano le premesse per una partnership pubblico-privato per assicurare l’applicabilità e la replicabilità nel territorio.

ibm, lavoro

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Di Alessandra Santacroce

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