Skip to main content

Ci andate a settembre? Sono ormai 2 milioni le persone che il 20 settembre 2019 invaderanno l’Area 51.
Almeno, sono 2 milioni quelle che hanno deciso di aderire all’evento Facebook: “Storm Area 51”, creato dalla pagina “Shitposting cause im in shambles” – curata dall’australiano Jackson Barnes.

fontana 1

J. Barnes avrebbe anche un piano di “pacifica” invasione. E le forze dell’ordine in Nevada hanno già informato che si potrebbe arrivare all’uso della forza se ci fossero intrusioni in aree militari top-secret.

fontana 2

Per molti tutto questo è pura goliardia. Ma intorno all’evento si è creato la solita sospensione emotiva che sta facendo precipitare gli eventi. Per esempio: Keemstar, sviluppatore indipendente, ha creato un videogame a tema dal titolo appunto Storm Area 51 o – come riporta anche MondoFox – alcuni Chef, per esempio, Guy Fieri propongono di regalare costolette di maiale “radioattive” agli “invasori”.

fontana 3

IL FANTASTICO CONQUISTA IL REALE

Fino a qui la cronaca di queste settimane. Ma adesso la domanda vera e seria: e se non fossimo noi a dover invadere l’Area 51 – detta Dreamland? Sì, proprio così, se fosse invece Dreamland ad averci già invaso tutti, cambiando per sempre il nostro paradigma di realtà?
Oggi, infatti, è il pensiero fantastico ad irrompere e conquistare completamente il nostro immaginario, allargando le maglie stesse di quello che crediamo e sentiamo come reale.

Il pensiero fantastico è una delle forme con cui pensiamo (oltre al pensiero razionale e a quello immaginativo). Solitamente, il pensiero fantastico è:

• creativo: perché inventa mondi, informazioni, notizie e le porta nel reale;
• incoerente: perché la sua logica fa viaggiare oltre lo spazio tempo, può condurti nell’Antico Egitto o sull’Enterprise con Spock;
• contro-fattuale: perché i fatti oggettivi non hanno nessun senso per “lui”, anzi trova sempre un modo per raccontarli alternativamente;
• sovversivo: perché cambia le regole della realtà, sovverte ordini logici consolidati, dogmi duraturi e regimi di verità costituiti;
• nervoso: quando entri nel suo reame ciò che conta è la tenuta emotiva, puoi trovarti in zone terrificanti così come angelicamente appaganti.

La cosa interessante del pensiero fantastico – come hanno approfondito diversi studiosi come Todorov o Caillois – è che porta sempre con sé lo “strano” e il “meraviglioso” (positivo o negativo). Quando lo adoperi e ne subisci le conseguenze sei sempre all’interno di un mondo eccentrico.

GLI EFFETTI STRANIANTI DEL FANTASTICO

Oggi siamo tutti sotto l’effetto strano e straniante del pensiero fantastico. Per questo, è possibile che i fantasiosi tweet di personalità politiche possono cambiare i destini di una nazione e i post Instagram di influencer basati sulla pura fiction, possono generare profitti e business.

Pensiamo alla campagna #MyTruth di Calvin Klein, lanciata nel maggio 2019, che tra i tanti testimonial, ha coinvolto anche Lil Miquela, fictional character e digital art project. O per dirla in parole povere: personaggio-influencer inventato, (parto della pura fantasia di un team di creativi e storyteller) che però fattura. Puro pensiero fantastico – creatore di mondi – all’opera che si diverte a mescolare soggettività con oggettività. Nella foto sotto vediamo Lil Miquela con una modella in carne e ossa: Bella Hadid.

fontana 4

Oppure guardiamo la recentissima querelle tra il brand Ferrari e Philippe Plein, stilista tedesco, che ha postato sul suo profilo Instagram auto Ferrari in co-branding di suoi prodotti (nella fattispecie scarpe). Ferrari, mandandogli una lettera legale, ha diffidato privatamente lo stilista dal fare questo tipo di associazioni, soprattutto perché i valori dell’azienda non vengono rappresentati nei post dello stilista, piuttosto sessisti. E per tutta risposta Plein ha messo on line l’intera vicenda avviando una “battle of narrative” veramente aggressiva. Altro esempio del potere sovversivo e nervoso del fantastico. Che in questo caso crea un meraviglioso negativo.

fontana 5

Così, tutti all’improvviso ci troviamo a vivere e abitare in Dreamland con i suoi complotti, i suoi misteri, le sue dinamiche di salvezza, i suoi meta-personaggi e bizzarri anti-eroi, le sue nervose querelle, in un miscuglio costante tra immaginativo e reale.

VIVERE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Come si fa a vivere in Dreamland, senza perdere la ragione, piuttosto cavalcando il potere meraviglioso del pensiero fantastico?

Beh ci sono alcune questioni da fare nostre.

• La prima è che il concetto di “informazione coerente” diventa inutile per descrivere la complessità dei diversi tipi di news e narrative contemporanee. Non possiamo essere ingenui. Non c’è più nulla di lineare… Una foto rimanda a un hashtag che è collegato a un meme che a sua volta può diventare un post… Che monta una battaglia narrativa. Non ci dobbiamo fermare al primo cancello di informazioni, ma chiederci cosa c’è dopo? Anche perché ogni news viene cambiata, ricombinata, modificata decine di volte prima di arrivare al lettore; che, a sua volta, ricodifica, manipola, cambia l’informazione che legge (chissà da qui a settembre dove ci porterà l’occupazione dell’Area 51?).

• La seconda cosa da realizzare è che raramente siamo in contatto diretto con la “realtà” oggettiva delle cose e dei fatti, ma quasi sempre sperimentiamo il “realistico”: cioè, il racconto mediato e filtrato del reale. Tutti gli spazi di comunicazione sociale, economica e politica sono filtrati da contenuti creati e condivisi da qualcuno che sta raccontando qualcosa dal suo specifico punto di vista. Per cui va compreso quello sguardo particolare e le motivazioni di cui è portatore (come mai Plein ha pubblicato la querelle con Ferrari, semplice reazione nervosa o intento sovversivo mirato di altro tipo?).

• La terza è capire che proprio perché c’è sempre qualcuno dietro una comunicazione, cioè un autore specifico (soggetto, istituzione, azienda che sia), va individuata l’intenzionalità per cui certi contenuti testuali e visivi sono creati e socializzati (perché J. Barnes si è messo in testa di occupare l’Area 51? È solo una goliardata o c’è dietro qualche altra questione che dobbiamo sapere?).

IL RUOLO SOCIALE DEL FANTASTICO

Se è tutto completamente caricato di pensiero fantastico ci dobbiamo trasformare in detective. Siamo in una immensa “fantasy-spy-story” collettiva e quindi a noi la grande responsabilità di diventare investigatori, capaci di analizzare le realtà, attraverso indizi, segni, tracce, prove e contro-prove.

Ricordando sempre che quello che si vede, legge, ascolta è solo una dose di realistico, ma il reale è sempre più ampio, complesso e problematico. Senza dare nulla per scontato. Il pensiero fantastico non lo fa mai. Soprattutto a livello politico.

Vivere nell’Area 51. Il nuovo ruolo politico del fantastico

Ci andate a settembre? Sono ormai 2 milioni le persone che il 20 settembre 2019 invaderanno l’Area 51. Almeno, sono 2 milioni quelle che hanno deciso di aderire all’evento Facebook: “Storm Area 51”, creato dalla pagina “Shitposting cause im in shambles” – curata dall’australiano Jackson Barnes. J. Barnes avrebbe anche un piano di “pacifica” invasione. E le forze dell’ordine in…

Perché Trump fa retromarcia sul nuovo capo degli 007

Il presidente statunitense, Donald Trump, ha improvvisamente abbandonato il suo piano per nominare il deputato John Ratcliffe come Director della National Intelligence? Il repubblicano texano era stato indicato come nuovo Dni dalla Casa Bianca soltanto cinque giorni fa per diventare il principale funzionario dell'intelligence, il direttore dell’ufficio di raccordo di tutte le agenzie di servizi segreti Usa. Ma oggi Trump ha annunciato che…

Il fondo Jci Capital entra in Serenissima

La JCI Capital LTD, società di Asset Management inglese ha concluso l’acquisizione della propria partecipazione in Visione SpA, Holding di controllo di Serenessima SGR, attiva nel Real Estate con 12 fondi per un totale di circa 1,2 miliardi di euro di masse in gestione. L’operazione è interessante anche perché nell’Advisory Board della JCI figurano, oltre a varie figure internazionali, l’ex…

Il valzer gialloverde in politica estera secondo l'ambasciatore Minuto Rizzo

Divisioni, litigi, smentite e dietrofront. A poco più di un anno di convivenza armata a Palazzo Chigi fra Lega e Cinque Stelle i contraccolpi si fanno sentire, anche in politica estera. Qui le distanze si fanno davvero siderali. E il risultato è un valzer continuo che impedisce al Paese di trovare la sua collocazione nel mondo. Non è sempre stato…

Perché le imprese Usa sono preoccupate per il decreto golden power. Parla Crolla (AmCham)

L'esecutivo italiano "deve avere degli strumenti a disposizione che permettano di intervenire per la tutela delle infrastrutture strategiche e degli interessi nazionali". Per questo "sarebbe un segnale politico preoccupante la decisione di far decadere il decreto-legge" che procede "ad un rafforzamento delle prerogative dello Stato" per le nuove reti 5G "senza aver trovato adeguate alternative". A crederlo è Simone Crolla,…

Così la Lega ribadisce la sua posizione filo Usa. E sul golden power...

Dal Venezuela all'Iran, passando per la sicurezza delle reti 5G, nuovo fronte da presidiare nella società digitale, la Lega conferma la sua piena sintonia con le posizioni di Washington, che prova a tradurre in azioni di un governo diviso su (quasi) tutti i principali dossier. Parlando al Corriere della Sera, il vice premier Matteo Salvini è tornato a pungolare il Movimento…

Non è troppo tardi per riformare la giustizia, ma il M5S...Parla Ostellari (Lega)

La rottura di mercoledì scorso in Consiglio dei ministri non è la pietra tombale sulla riforma della giustizia, ma certo, perché venga approvata, è necessario che le misure siano molto più incisive di quanto proposto dal testo di Alfonso Bonafede. A 48 ore di distanza dalla riunione fiume di Palazzo Chigi che ha visto gli alleati di governo dividersi ancora una…

Salvini senza Avvenire. Ecco la (nuova) bacchettata dei vescovi

Proviamo ad immaginare un Paese in cui ogni cittadino si senta libero di rispondere a un insulto con un insulto al quadrato, catalogare per disprezzarli gli esseri umani, e in cui ogni persona rivestita di autorità derida chi gli pone domande sgradite. Per compiere questo esercizio il quotidiano Avvenire chiama in causa il ministro dell'Interno Matteo Salvini che non contento…

I missili, la pace calda e l'Europa che non c'è. Parla il generale Preziosa

La fine del Trattato Inf sui missili nucleari è sintomo di un mondo in profonda mutazione, con equilibri ancora da definire nel nuovo confronto tra potenze. L'Italia, in Europa, dovrebbe per questo rinsaldare la propria collocazione transatlantica e il rapporto con gli Stati Uniti, evitando pericolosi velleitarismi verso Pechino. Parola del generale Pasquale Preziosa, già capo di Stato maggiore dell'Aeronautica…

Fine del Trattato Inf, fine di un'era. Parla Mikhelidze (Iai)

Oggi finisce definitivamente il Trattato Inf, un'intesa storica siglata da Stati Uniti e l'Urss l'8 dicembre del 1987 – firmatari Ronald Reagan e Michail Gorbačëv – per il controllo degli armamenti nucleari a medio raggio, da cui l'amministrazione Trump ha tirato fuori Washington dopo anni di polemiche. L'uscita sarà effettiva da oggi, e sarà seguita da una mossa simmetrica russa. Il quadro è complesso…

×

Iscriviti alla newsletter