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Nel comizio di Santiago Abascal la sera in cui sono usciti i risultati delle elezioni spagnole che hanno determinato l’entrata in parlamento di Vox con il 10% di voti, al fianco del leader del partito nazionalista, visibilmente soddisfatto e sorridente, c’era Ivan Espinosa de los Monteros. Vicesegretario delle relazioni internazionali di Vox, Espinosa de los Monteros è uno degli uomini chiave del successo di Vox e svolge un ruolo delicato e strategico per il partito in vista delle imminenti europee curando i rapporti internazionali.

Dopo aver studiato economia all’Instituto Católico de Administración y Dirección de Empresas, ha vissuto e studiato negli Stati Uniti e si definisce un imprenditore. Suo padre Carlos ha ricoperto incarichi di primo piano nel governo spagnolo ed è stato presidente di Iberia dal 1982 al 1985.

Ivan Espinosa de los Monteros è legato a Vox dalla fondazione nel 2013 e ha accompagnato in questi anni la crescita del partito fino ad essere eletto al Parlamento spagnolo in uno dei ventiquattro seggi ottenuti da Vox.

All’indomani del voto ha dichiarato che con il risultato delle elezioni “abbiamo posto le basi per costruire una Spagna migliore” e “affronteremo direttamente quelli che vogliono rompere il Paese”, un chiaro riferimento agli indipendentisti, in particolare catalani, contro cui Vox ha impostato la propria campagna elettorale a favore dell’unità nazionale. Ed è proprio da questo argomento che iniziamo la nostra chiacchierata con Espinosa de los Monteros che non usa giri di parole per attaccare gli indipendentisti e l’ex presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont definito un “delinquente”.

Quale sarà la vostra posizione sulla questione catalana ora che siete in Parlamento?

La nostra linea sull’argomento è di massima trasparenza ed è a favore della legge e dell’Unità nazionale. Occorre massima fermezza e una politica che favorisca il ritorno della legge e una situazione di normalità per gli spagnoli che vivono in Catalogna.

Secondo lei Puigdemont potrà tornare in Spagna?

Certo, lo aspettiamo a braccia aperte così potrà scontare il suo debito con la giustizia perché è un delinquente che si è macchiato del delitto più grande: mettere in discussione l’unità nazionale. Faremo di tutto affinché gli sia impedito di candidarsi al parlamento europeo.

Il risultato delle elezioni di domenica influenzerà anche quello delle europee?

Il risultato di queste elezioni avrà conseguenze anche sulle europee, a maggio in Spagna si voterà anche per le municipali e in alcune comunità autonome perciò sarà importante anche l’esito di queste elezioni.

In occasione delle europee Vox entrerà a far parte del progetto dell’internazionale sovranista di Matteo Salvini?

Bisogna capire quale sarà il risultato delle elezioni, quali saranno le alleanze e soprattutto il programma dei gruppi parlamentari che si andranno a costituire, anche se senza dubbio la difesa della sovranità nazionale e delle frontiere realizzata da Salvini ci trova d’accordo.

Ora che siete in parlamento quali sono le principali battaglie che porterete avanti?

Sono essenzialmente tre: il ripristino della legge in Catalogna, l’unità della Spagna e la difesa della libertà in uno stato che rischia di diventare sempre più totalitario.

Vox

Puigdemont è un delinquente, sì a Salvini su frontiere e sovranità. Parola di Vox

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