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Non ci sono dubbi: il 2018 è stato un anno intenso per lo Spazio italiano. Tra l’entrata in vigore della nuova legge per la governance nazionale e le tante missioni in giro per l’Universo, il contestato avvicendamento al vertice dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) si è conquistato il maggior numero di riflettori, quantomeno in queste ultime settimane. Eppure, guardando più indietro, la scoperta dell’acqua liquida nel sottosuolo di Marte, la partenza di BepiColombo verso Mercurio e gli avanzamenti sul tema del volo suborbitale sembrano rappresentare bene dodici mesi all’insegna di eccellenti competenze industriali e scientifiche. Vanno in questa direzione anche le ultime notizie dell’anno.

THALES ALENIA SPACE SU GALILEO

Thales Alenia Space (joint venture tra l’italiana Leonardo e la francese Thales) si è aggiudicata un nuovo contratto, da 130 milioni di euro, nell’ambito del programma europeo di navigazione satellitare Galileo. L’intesa, che copre le attività fino a giugno 2021, segue quella dello scorso ottobre e comprende lo sviluppo e il lancio della nuova versione del segmento di terra e dell’infrastruttura di sicurezza dei Servizi pubblici regolamentati (Prs), entrambe note come “WP2X”. Thales Alenia Space sarà a capo di un consorzio che include le maggiori aziende in Francia, Spagna, Italia e Germania. Sarà coinvolto anche il gruppo Thales come supporto al prime contractor e per l’architettura e l’integrazione delle componenti di sicurezza e per la piattaforma Pocp (Point of Contact Platform), un’interfaccia tra il centro di monitoraggio e le singole entità governative. Leonardo si occuperà invece della Galileo Security Facility (GSF), che gestisce i servizi Prs e quelli Pocp.

E-GEOS PER IL MONITORAGGIO CLIMATICO

E-Geos (Telespazio – Agenzia spaziale italiana) ha invece siglato un contratto con lo Stato insulare di Santa Lucia, nei Caraibi, per realizzare un sistema di allerta rapido per le emergenze climatiche che colpiscono con frequenza l’isola. L’azienda svilupperà un centro per servizi di geo-informazione integrando le capacità della costellazione italiana Cosmo-SkyMed, i dati generati dai radar meteorologici e le proprie capacità nel settore dell’emergency mapping. L’accordo, ha spiegato il responsabile della linea di business Geo-informazione di Telespazio e l’ad di e-Geos Massimo Claudio Comparini, testimonia “l’efficacia della tecnologia satellitare del Gruppo Leonardo per il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici e per la gestione, tempestiva e a livello planetario, delle emergenze causate da tali fenomeni”.

IL CIRA TESTA IL NUOVO MATERIALE “REUSABLE”

Intanto, il Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) ha testato a Capua, nella sua galleria del vento al plasma “Scirocco”, ISiComp, il nuovo materiale per protezioni termiche tutto italiano, frutto della collaborazione con la bergamasca Petroceramics. La tecnologia ha dimostrato di poter essere riutilizzata per più missioni di rientro dallo spazio, senza necessità di sostituzione. Risultati importanti, visto che ne è previsto l’impiego nell’ambito del programma per il veicolo di rientro reusable dell’Esa, lo “Space Rider”. Sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca Prora- Shs (Programma nazionale di ricerche aerospaziale – Sharp Hot Structures), ISiComp passerà dunque ad essere testato insieme a un modello completo in scala reale del flap di Space Rider prevista per la prima metà del 2019.

VERSO IL 2019

Tutto questo alimenta ottime aspettative per il 2019, anno della delicata ministeriale dell’Esa di Siviglia, a novembre. Il Paese vi parteciperà dopo i discussi cambiamenti al vertice dell’Asi (ora guidata dal commissario Piero Benvenuti), ma anche forte della nuova governance che ha ridato coordinamento all’intero sistema, mettendone la guida nelle mani di palazzo Chigi, ora delegata dal premier Giuseppe Conte al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, con il supporto dell’ufficio del consigliere militare, l’ammiraglio Carlo Massagli. Sarà poi l’anno del debutto di Vega C, il nuovo lanciatore di Avio, l’azienda di Colleferro guidata da Giulio Ranzo. In estate sarà la volta di Luca Parmitano, pronto a tornare a bordo della Stazione spaziale internazionale in qualità di comandante. Con lui, anche sette esperimenti italiani, espressione delle eccellenze scientifiche del bel Paese. Allacciamo le cinture quindi, ci aspetta un altro anno “spaziale”!

spazio

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