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Con circa il 56% dei voti, Muhammadu Buhari è stato riconfermato presidente della Nigeria. La Commissione elettorale nazionale indipendente del Paese africano ha diffuso i risultati delle elezioni presidenziali del 23 febbraio, indicando il vantaggio di Buhari sul candidato del Partito democratico popolare, Atiku Abubakar, che ha ottenuto il 41%. Il 35,6% degli elettori è andato a votare, un tasso di affluenza in calo rispetto al 44% rispetto alle elezioni del 2015.

Le polemiche però sono già cominciate. Il partito di Abubakar non ha riconosciuto il risultato e ha qualificato l’annuncio come inaccettabile. Secondo la Costituzione nigeriana, il candidato più votato è dichiarato vincitore solo se riunisce il 25% dei voti in 24 dei 36 stati, oltre la capitale Abuja. Se non è così, è previsto un secondo turno.

L’appuntamento elettorale è stato rimandato di una settimana, dopo che disturbi e fatti violenti avevano impossibilitato l’arrivo del materiale ai seggi. Più di 260 persone hanno perso la vita durante la campagna elettorale, iniziata ad ottobre del 2018, mentre il giorno del voto sono state assassinate altre 47, secondo il report di Situation Room.

Dopo la vittoria, Buhari ha promesso che la nuova amministrazione intensificherà gli sforzi per garantire la sicurezza, rilanciare l’economia e combattere la corruzione.

“Il Partito Democratico del Popolo – si legge in un comunicato – chiede, in linea con l’impegno per elezioni libere e giuste, che si fermi immediatamente il conteggio di risultati per la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente, fino a quando l’informazione dei lettori intelligente delle schede nei seggi sia disponibile per tutti i partiti che hanno partecipato alle elezioni”.

Nato a Katsina, Buhari ha 76 anni ed è presidente della Nigeria dal 2015. Aveva perso le elezioni presidenziali del 2003, 2007 e 2011. Era stato presidente anche nel 1983, quando è arrivato al potere dopo un colpo di Stato militare.

Il suo ultimo programma elettorale si è basato sulla crescita economica, la lotta contro la corruzione e la sicurezza. In campagna elettorale si è impegnato a migliorare le strade e il sistema ferroviario del Paese.

Ma Buhari dovrà gestire la recessione di uno dei mercati più grandi dell’Africa. Il suo concorrente al voto aveva in programma un piano di privatizzazione dell’industria petrolifera e l’apertura agli investimenti di circa 900 miliardi di dollari entro il 2025.

Muhammadu Buhari si riconferma presidente della Nigeria, ma è polemica

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