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In un mondo sempre più connesso, solo maggiori investimenti in cyber security e cooperazione possono mettere al riparo le due sponde dell’Atlantico da enormi danni economici e rischi per la sicurezza nazionale. Non ha usato giri di parole l’ambasciatore americano in Italia Lewis Eisenberg per descrivere la miglior difesa possibile da quella che è, secondo gli esperti, una delle maggiori minacce globali dell’era digitale.

ATTACCHI IN AUMENTO

Intervenuto durante l’apertura a Roma del primo incontro del Dialogo Stati Uniti-Italia avviato dall’Aspen Institute, il diplomatico statunitense ha rimarcato che “i cyber attacchi stanno aumentando”, ed è per questo urgente prende le necessarie contromisure, non facendosi cogliere impreparati.

PROTEGGERE LE INFRASTRUTTURE CRITICHE

Ad impensierire, ha spiegato Eisenberg ripreso da Cyber Affairs, sono innanzitutto quelle offensive che mirano a bloccare gangli vitali delle nazioni, le cosiddette infrastrutture critiche. “I cyber attacchi”, ha evidenziato, non si limitano a truffe, seppur importanti, ma hanno potenzialmente “la capacità di bloccare forniture elettriche e sistemi finanziari. La posta in gioco è alta”.

IL TEMA DELLA COOPERAZIONE

Dietro a questi attacchi pericolosi e sofisticati, ripetono gli esperti del settore, ci sono spesso gruppi ben organizzati e finanziati da nazioni, a volte interni agli stessi servizi di intelligence e alle Forze armate dei Paesi. Fondamentale, dunque, cooperare sempre più per condividere dati e best practice, e avere così maggiori possibilità di difendersi.

I DUE CYBER PROCURATORI A ROMA

“Oggi”, ha raccontato Eisenberg, “due cyber procuratori del Dipartimento di Giustizia americano sono a Roma (domani mattina interverranno in un evento pubblico al Centro Studi Americani, ndr). Stanno scambiando informazioni con i funzionari italiani sulle tecniche di attribuzione” per risalire agli autori dei cyber attacchi “e sull’incriminazione di soggetti sponsorizzati da Cina, Russia e Nordcorea. Dobbiamo continuare a lavorare strettamente su questi temi”, ha evidenziato l’ambasciatore, aggiungendo che “se non investiamo in cyber security rischiamo enormi danni alle nostre economie e alla nostra sicurezza nazionale”.

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