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Uno a zero, ma il novantesimo minuto è ancora lontano. C’è ancora da correre. Due ore e venti di colloquio tra il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker e il premier Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, hanno partorito un netto passo avanti: l’accordo sul deficit è possibile.

Gli indizi sono buoni: Juncker, è trapelato da fonti Ue, ha ascoltato “attentamente il primo ministro Conte e gli argomenti che ha presentato sulla manovra di bilancio. Buoni progressi sono stati fatti, la Commissione europea valuterà ora le proposte ricevute questo pomeriggio: i lavori continueranno nei prossimi giorni”.

Tutto si giocherà sul deficit, visto che come detto dallo stesso premier Conte in conferenza stampa, reddito di cittadinanza e quota 100 restano nella manovra. Quello che a Bruxelles vogliono capire è l’effettivo peso delle due misure sui conti pubblici italiani. Conte e Tria si sono attestati al 2,04% che volendo arrotondare per difetto fa il 2%. Valore ben lontano da quel 2,4% che di fatto ha aperto la crisi tra Roma e Bruxelles.

“Abbiamo aggiunto qualcosa sul piano delle dismissioni. Eravamo stati prudenti nelle cifre iniziali sulla manovra. Sono molto ambizioso, io sto lavorando per impedire la procedura di infrazione. Il dialogo è molto positivo”, dice Conte ribadendo che dal 2,4 si passa al 2,0. Insomma, una manovra gialloverde ma a prova di Europa. Si può fare.

Conte ha spiegato l’origine della trattativa: “Le stime tecniche ci hanno consentito di recuperare risorse e abbiamo costruito la nuova proposta. Eravamo stati particolarmente prudenti perché volevamo garantire a qualsiasi costo la realizzazione di queste misure. Abbiamo aggiunto qualcosa per esempio per quanto riguarda il piano di dismissioni e abbiamo realizzato questa nuova proposta”.

“Le stime restano quelle, anzi vedrete che la crescita sarà superiore alle nostre. C’è un dialogo sereno e costruttivo. Auspichiamo una soluzione positiva pienamente condivisa”, ha aggiunto Conte. E su reddito di cittadinanza e quota cento il premier sottolinea: “Le misure entreranno in vigore come preannunciato sia per quanto riguarda gli importi e la platea. Non rinunciamo a nulla”.

L'accordo sul deficit è possibile. L'esito dell'incontro tra Conte e Juncker

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