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Un percorso in quindici tappe per la riconversione green delle città italiane, dove vive la maggior parte della popolazione e dove si concentrano i maggiori problemi ambientali. Le città, infatti, consumano il 75% delle risorse naturali, producono il 50% dei rifiuti, sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2, molte sono prive di efficienti sistemi di depurazione, soffrono per l’inquinamento atmosferico, hanno acquedotti che perdono in media il 40% di acqua.

Le “Linee guida per le Green City” sono state presentate a Bologna nell’ambito della Prima Conferenza Nazionale delle Green City, organizzata dal Green City Network (il network promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con le Regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un pacchetto di misure, articolate sui principali temi ambientali, per rendere più vivibili le nostre città, puntando a migliorare la qualità dell’ambiente, il benessere dei cittadini, l’inclusione sociale e sviluppare nuova occupazione. Roma, Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo sono alcune delle principali città che hanno aderito al network.

“Le linee guida – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – vogliono essere un contributo per rilanciare con forza nelle città le priorità della qualità ecologica, della sostenibilità, della resilienza alla luce degli sviluppi della La green economy e del suo pilastro, la circular economy. La Green City deve essere una città smart, che valorizza l’innovazione, punta al risparmio e all’uso efficiente della risorse, persegue la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, tiene alla qualità urbanistica e architettonica, progetta la rigenerazione urbana e la riqualificazione edilizia, mira a una mobilità sostenibile, tende all’economia circolare”.

Le Linee guida sono suddivise in quattro obiettivi generali: assicurare una elevata qualità ambientale; utilizzare le risorse in modo efficiente e circolare; adottare misure per contrastare il cambiamento climatico; promuovere l’eco-innovazione, la green economy e il miglioramento della governance. All’interno di questi obiettivi le 15 linee guida supportate da misure concrete per realizzare la rivoluzione verde delle città.

Eccole: puntare sulla qualità urbanistica e architettonica delle città per tutelarne i valori storici ed identitari; garantire un’adeguata dotazione di infrastrutture verdi urbane e periurbane; assicurare una buona qualità dell’aria, fattore decisivo per la salute e la qualità della vita; rendere più sostenibile la mobilità urbana, limitando il numero delle auto private; riqualificare l’edilizia pubblica e privata; puntare sulla rigenerazione urbana e rafforzare la tutela del suolo; sviluppare la prevenzione e il riciclo dei rifiuti verso un’economia circolare; gestire l’acqua come risorsa strategica; abbattere le emissioni di gas serra; ridurre i consumi di energia; sviluppare la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili; adottare misure per l’adattamento al cambiamento climatico; promuovere l’eco-innovazione valorizzando il patrimonio di tecno,logie informatiche disponibili; sviluppare la green economy; migliorare la governante attraverso strumenti di programmazione sinergica sul territorio.

“Le città hanno un ruolo determinante nel rispondere alla sfida del mutamento climatico – ha dichiarato Paolo Gazzolo, assessore all’Ambiente dell’Emilia Romagna – devono farsi il vero motore della transizione ecologica verso un modello di sviluppo più sostenibile. Le Linee guida delle Green City sono una bussola puntata verso il futuro che fa leva sulle buone prassi già diffuse in tante aree urbane e ambisce a diffonderle per farne un patrimonio collettivo a disposizione di tutti. Solo con il contributo delle città si possono raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Fabio Scoccimarro, assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, ha concluso: “la nostra Regione vanta un lungo percorso di definizione di una propria green policy basata su un approccio integrato delle politiche ambientali, adottando strumenti programmatici che hanno come obiettivo comune la valorizzazione ambientale e le ricadute sociali ed economiche”.

Ecco come le città italiane guardano a un futuro green

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