Skip to main content

Governare il fenomeno migratorio perché sia compatibile con la nostra storia, con i nostri valori e con il nostro complesso quadro sociale, presuppone quattro pilastri fondamentali che solo tutti assieme riusciranno a sostenere la complessa impalcatura.

1) È essenziale proseguire e rafforzare la rete di rapporti e di intese con i Paesi del nord e del centro Africa. Mantenere la percentuale di diminuzione degli sbarchi sulle nostre coste è un obiettivo strategico che non può venir meno. Questo rende necessario ridare protagonismo al Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale con Germania, Francia, Austria, Svizzera, Slovenia e Malta che si è riunito a Roma lo scorso anno e poi ancora a Tunisi e a Berna.

Rafforzare la cooperazione bilaterale per una strategia che contempli rapporti privilegiati con alcuni Paesi anche in termini di capacity building di forze di polizia per la gestione delle frontiere. Sostenere anche i progetti di sviluppo dei Paesi nord-africani è parte non scindibile di questa programmazione.

2) Pretendere dalle Nazioni Unite un impegno sempre più robusto delle grandi organizzazioni internazionali come Unhcr e Oim, assieme alle altre Ong per una presenza nei Paesi con maggiore difficoltà e in primo luogo in Libia, perché cresca il rispetto dei diritti umani e si realizzino condizioni di accoglienza sempre più vicine agli standards europei.

L’Unhcr sta già visitando numerose strutture presenti in quei Paesi e individuando coloro che hanno diritto alla protezione internazionale.
L’Oim da mesi sta reinsediando migliaia di persone attraverso i rimpatri volontari assistiti. Tutto questo va potenziato assieme all’impegno per dare continuità ai canali umanitari verso i Paesi europei di chi è in condizione di ottenere la protezione internazionale (l’Italia è stata la prima nazione a svilupparli e ad accoglierli).

3) Il terzo pilastro è la revisione della normativa che va sotto il nome di “Legge Bossi-Fini” per consentire a chi può dimostrare di aver conquistato un contratto di lavoro regolare, di ottenere almeno un permesso provvisorio di soggiorno nel nostro Paese, emergendo così dalla irregolarità.
Non si tratta di una cosiddetta “sanatoria” che sarebbe anti-storica e non potrebbe essere autorizzata dalla Commissione Ue.

Si tratta di un esame, caso per caso, dove datore di lavoro e lavoratore che chiedessero di rendere legale un rapporto di lavoro subordinato potrebbero farlo presso lo Sportello Unico della Prefettura. E, d’altra parte, una revisione a distanza di 20 anni dell’attuale normativa non sembra, obiettivamente, più rinviabile.

4) Una politica vera dell’integrazione e della coesione per coloro che hanno diritto a vivere con noi non può più limitarsi ad interventi spot o a pianificazioni ben fatte che però rimangono solo sulla carta.

Una scelta di coraggio politico nel pretendere misure reali di integrazione finanziate con le risorse europee (fondi Fami, Pon Legalità) sono la sola strada possibile per migliorare i livelli di sicurezza e realizzare quel volano economico che, effettivamente, queste persone possono garantire al nostro Paese.

Questo, al tempo stesso, contrasta forme non più accettabili di sfruttamento in settori oggi profondamente dipendenti dai lavoratori immigrati (edilizia, agricoltura, aiuto alle persone, ecc).

Certo, non è tutto, ma può essere l’intelaiatura stabile di un governo dei flussi che non sfugga nuovamente di mano mentre ci distraiamo in confronti ideologici sterili e senza traguardo.

governo

Il governo dell'immigrazione è difficile, ma possibile. I miei consigli al ministro Salvini

Di Mario Morcone

Governare il fenomeno migratorio perché sia compatibile con la nostra storia, con i nostri valori e con il nostro complesso quadro sociale, presuppone quattro pilastri fondamentali che solo tutti assieme riusciranno a sostenere la complessa impalcatura. 1) È essenziale proseguire e rafforzare la rete di rapporti e di intese con i Paesi del nord e del centro Africa. Mantenere la…

immigrazione

Perché credo sia opportuna una nuova politica della cittadinanza e dell’immigrazione

Ottenuta la fiducia delle Camere, il governo Conte è pienamente operativo. È questo un risultato importante, a tratti perfino insperato, che oggi costituisce, se non altro, un robusto assestamento istituzionale e politico per l’Italia. Adesso è il momento della verità. Le tante cose promesse in campagna elettorale, i tanti veti e le tante contrattazioni avvenute durante la laboriosa formulazione del…

sondaggi

Luigi Di Maio, il passo da ministro e il confronto a (breve) distanza con Salvini

Luigi Di Maio fa la sua prima uscita importante da ministro all’assemblea di Confcommercio e raccoglie applausi in grande quantità. Ci va con argomenti “graditi” alla platea, va detto subito, come la promessa di evitare l’aumento dell’Iva e una dichiarazione molto esplicita sull’evasione fiscale, che dovrà essere provata dallo Stato, perché l’imprenditore è innocente fino a prova contraria. Insomma miele…

egitto Bertolini trenta libia droni

Il ministro Elisabetta Trenta alla prova dell'Alleanza Atlantica

Battesimo di fuoco a Bruxelles per il nuovo ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Tra oggi e domani, nel corso della ministeriale della Nato, è chiamata a spiegare ad alleati e partner la posizione del governo giallo-verde su dossier scottanti, come l'annunciata apertura alla Russia e l'ipotesi di ritiro dall'Afghanistan. Le domande dei colleghi verteranno proprio su questi punti, anche perché…

I marziani accolti con stupore, perplessità e un pizzico di cinismo. Appunti di due giorni nel Palazzo

Certe scene, tra lo sgomento e la curiosità, non si vedevano dal 1994. Allora, ventiquattro anni fa, Camera e Senato vennero travolti dalla discesa a Roma delle truppe leghiste e berlusconiane che avevano seppellito da poco la Prima Repubblica, insieme agli avvisi di garanzia che partivano dalla procura di Milano. Oggi protagonisti sono ancora i leghisti, non più quelli di…

Conte, governo

Parole, parole, parole. Conte e la prova del governo

Gli scivoloni del presidente del Consiglio nella seduta sulla fiducia alla Camera dei Deputati hanno provocato non pochi contrasti e tante polemiche. Si dirà che si tratta di normalità, che ad ogni cambio di governo succedono cose che sfuggono al self control dei protagonisti nelle aule parlamentari. Questa volta non è proprio come in passato. Si è notata una chiara…

di maio

​Ecco la prima visita del vicepremier e ministro ​Luigi Di Maio​. È nello stabilimento di Leonardo

Incassata la fiducia nelle due Camere, Luigi Di Maio ha scelto lo stabilimento di Leonardo a Pomigliano D'Arco per la sua prima uscita ufficiale da vice presidente del Consiglio, ministro dello Sviluppo economico e ministro del Lavoro. Tornato nel collegio di elezione (che lo ha visto stravincere contro Vittorio Sgarbi), non è un caso che abbia fatto visita al campione nazionale della…

Tim e la separazione della rete. Avanti con cautela, aspettando Di Maio

La separazione della rete in Italia prende corpo con il progetto di Tim di affidare la gestione dei cavi in rame e fibra a una società, controllata dallo stesso ex monopolista. Ieri l'Agcom ha dato il via libera preliminare allo spin off della rete, imprimendo all'operazione una prima direzione certa. Un crocevia importante nella nuova era Tim del post Vivendi, dopo…

Al via il G7 delle tensioni, prima uscita internazionale del premier Conte

Domani in Canada, a Charlevoix (Quebec), inizierà il G7: i capi di stato e di governo di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Italia e Giappone, saranno ospiti dell'altra grande economia mondiale (quella canadese appunto). Il vertice si preannuncia tra i più tesi di sempre per via di spaccature interne tra le nazioni partecipanti: il rischio, secondo gli analisti, è che per la prima…

Da Gaza all'Aja: il conflitto legalista tra Israele e Autorità Palestinese

Lawfare è un neologismo inglese che fonde warfare (guerra) e law (legge), per cui si intende la guerriglia legalista che fa spesso parte della strategia di organizzazioni e a volte Stati. La lawfare internazionale è stata parte della strategia palestinese fin dalla seconda intifada. Tra il 2003 e il 2006 diverse organizzazioni palestinesi hanno iniziato una serie di cause internazionali…

×

Iscriviti alla newsletter