Skip to main content

Seconda giornata di incontri istituzionali per Luigi Di Maio in Egitto. Un viaggio che sempre più mette in evidenza l’importanza della relazione tra Italia e Egitto (il ministro del Lavoro e vicepremier è il terzo a recarsi nel Paese in pochi mesi), non prescindendo comunque dalla necessità di affrontare e portare alla risoluzione i diversi dossier che coinvolgono sia Il Cairo che Roma. Tra questi c’è ovviamente il caso Regeni, che, pur restando attualmente non risolto, ha visto rinnovato l’impegno del governo italiano sulla risoluzione rapida della vicenda. D’altra parte il focus portato avanti da Di Maio, ultimo solo in ordine di tempo a raggiungere il Paese, è quello di riportare Il Cairo ad essere “partner a pieno titolo” dell’Italia e “normalizzare i rapporti”. “Il Mediterraneo deve tornare centrale per l’Europa, per gli scambi tra l’Europa e il Nord Africa e soprattutto per l’Italia”, ha affermato il ministro dello Sviluppo economico. “Noi siamo al centro del Mediterraneo e abbiamo una grande occasione di riportarlo al suo splendore stabilizzando alcune regioni che non lo sono, una su tutte la Libia”, ha aggiunto.

La visita si inserisce appunto nell’azione politica italiana di stabilizzazione dell’area mediterranea che, in primis con la Libia, ha visto negli ultimi tempi un’azione mirata del governo Conte volta a far sentire la sua voce, cercando di potenziare strategicamente i settori di maggiore competitività italiana nel Paese mediorientale. Formiche.net ha raggiunto telefonicamente Riccardo Redaelli, professore ordinario di Geopolitica e di Storia e istituzioni dell’Asia dell’Università Cattolica di Milano, che ha commentato a riguardo: “Le ultime visite istituzionali in Libia e in Egitto iniziano a dare l’idea di come l’Italia voglia comportarsi nell’area mediterraneo, un’idea che prima non sembrava molto chiara, nonostante l’importanza che questa continua a dare alla questione immigrazione dal punto di vista della sicurezza”. E poi continua: “Soffriamo evidentemente l’attivismo francese in Libia, che ormai si è rivelato essere un attivismo dichiaratamente anti-italiano. Sarebbe molto importante per l’Italia parlare con l’Egitto del problema del generale Haftar, che ci è apertamente contro e cura gli interessi dei francesi in Libia”.

D’altronde Di Maio, al termine del colloquio con al Sisi ha affermato: “Ho detto chiaramente al presidente al Sisi che terremo conto assolutamente dell’Egitto nell’affrontare il dossier Libia e che garantiremo un coordinamento”. Il ministro Di Maio ha poi evidenziato che alla conferenza sulla Libia che si terrà a Roma in autunno l’Italia cercherà di coinvolgere tutti gli attori che “possono essere efficaci, ma soprattutto decisivi per la risoluzione del problema”.

La trasferta del ministro del Lavoro, nell’egida della cooperazione bilaterale in ambito commerciale, economico ed energetico, raccoglie in questi due giorni di intensi incontri con le più alte cariche del Paese, tra cui il presidente al Sisi, getta luce su una realtà come quella dell’Eni, si conferma attore di principale importanza per le relazioni dei due Paesi. Di Maio, in conclusione dei due giorni ha dichiarato come “gli investimenti che ha fatto qui Eni, soprattutto nel periodo più difficile, quello in cui molti magari giustamente sono andati via, il fatto che Eni sia rimasta qui ne fa un attore produttivo importantissimo per l’Egitto e per il presidente egiziano, che ha avuto parole di lode”. A questo proposito, Redaelli conferma come “Eni sia stato il primo attore a sviluppare giacimenti giganti che stanno trasformando, non dico l’economia egiziana, ma sicuramente il futuro della bilancia commerciale del Paese”. Tenendo poi a specificare: “Vedo comunque questo viaggio come un modo per superare le ostilità del passato, che vanno al di là dei meri accordi commerciali”.

egitto

Di Maio in Egitto per un Mediterraneo di nuovo grande (Eni protagonista)

Seconda giornata di incontri istituzionali per Luigi Di Maio in Egitto. Un viaggio che sempre più mette in evidenza l'importanza della relazione tra Italia e Egitto (il ministro del Lavoro e vicepremier è il terzo a recarsi nel Paese in pochi mesi), non prescindendo comunque dalla necessità di affrontare e portare alla risoluzione i diversi dossier che coinvolgono sia Il…

Salvini il leninista? L’analisi di Vespa dopo l’incontro con Orbán

L’incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orbán racchiude diversi temi: un’idea di Europa radicalmente diversa da come la conosciamo, una chiusura totale all’immigrazione irregolare e forse a tutta l’immigrazione, un rafforzamento di leadership che in Italia e soprattutto nel Movimento 5 Stelle sta facendo alzare il livello di allerta. Il ministro dell’Interno leghista ha incontrato il premier ungherese nella veste…

ue

La vera sfida di Orbán e Salvini è politica e culturale. E non va sottovalutata

Il nostro momento storico è tra i più rivoluzionari che si ricordino, almeno guardandolo da una prospettiva futura, ossia, per dirla con Dante, con gli occhi di coloro che “questo mondo chiameranno antico”. Non soltanto le ideologie non sono sparite, ma esse sono tornate a dominare, ben oltre le campagne elettorali, tutte le diverse ed opposte visioni del mondo e…

conte tria

Ecco perché Tria e Conte dovrebbero anticipare l'aggiornamento del Def

Dalla Cina dove è in missione per cercare, tra l’altro, di convincere la autorità di Pechino ad acquistare titoli di Stato italiani, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria invia messaggi rassicuranti. Svolge correttamente il suo compito di contribuire a fare ridurre le tensioni sui mercati internazionali, nei confronti dell’Italia, tensioni che sembrano aumentare a ragione dei dissidi all’interno…

trenta

Immigrazione e operazione Sophia, ecco la mossa della Trenta

Il governo italiano proverà a convincere gli altri Paesi europei a modificare il piano operativo della missione europea Eunavfor Med, Operazione Sophia, nel corso del vertice informale dei ministri della Difesa in programma domani, 30 agosto, a Vienna. Secondo fonti della Difesa, la proposta che sarà presentata dal ministro Elisabetta Trenta si baserà su tre punti: la rotazione dei porti…

La Cina alla conquista dei porti. L’Italia come la Grecia?

Non solo debito. Fra i tanti dossier sul tavolo della missione cinese di Giovanni Tria ce n'è uno particolarmente ingombrante: la Belt and Road Initiative. Così è chiamato il progetto infrastrutturale della Nuova Via della Seta con cui la Cina di Xi vuole unire Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. Una vera bandiera in politica estera per Xi, che trova…

nato putin mosca

Putin smonta la riforma Putin sulle pensioni. Per ridurre il malcontento

Aveva promesso di mostrare un lato "umano". E così in parte è stato. Più clemente con le donne, inflessibile con gli uomini, il presidente russo Vladimir Putin ha ufficializzato la sua posizione sulla riforma del sistema previdenziale parlando questa mattina alla nazione in un atteso discorso televisivo in cui ha difeso il disegno di legge che è attualmente in discussione al…

russia

Gli scricchiolii in Russia aumentano fra sanzioni e repulisti interni

Sono giorni intensi per la politica russa. Dal ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, arriva la dichiarazione sull'intenzione della Federazione di rispondere fermamente alle nuove sanzioni statunitensi. “Da parte nostra continueremo ad agire con calma e pragmaticamente, reagendo a tutti gli attacchi secondo il principio di reciprocità”, ha chiarito in modo specifico Lavrov, intervistato dal quotidiano slovacco Pravda. Una…

repubblicano macron

L’autunno di Macron si annuncia infernale. Ecco perché

Il rientro all’Eliseo dopo le vacanze è stato per Emmanuel Macron più traumatico di quanto immaginasse lasciando Parigi sulla scia dello “scandalo Benalla” che ha rischiato di travolgerlo. Sulla scrivania si è trovato, campeggiante su altri scottanti dossier, la lettera di dimissioni del ministro dell'Ambiente Nicolas Hulot, uno degli uomini a lui più fedeli che non ha ritenuto di parlargli…

cheli

Mai più Ponte Morandi. La sicurezza delle infrastrutture passa dallo spazio

Il crollo del ponte Morandi a Genova ha alimentato una discussione su come rendere più sicure e controllate le grandi infrastrutture sparse su tutto il territorio nazionale. L’aiuto può venire anche dal cielo. I satelliti possono infatti monitorare i più piccoli spostamenti di un’opera e del terreno. LA TECNOLOGIA SPAZIALE... La tecnologia alla base di questo prezioso strumento (già ampiamente…

×

Iscriviti alla newsletter