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“L’idea del presidente francese Emmanuel Macron di creare un esercito dell’Unione europea rappresenta un desiderio “naturale” dei paesi membri di essere garanti della loro sicurezza”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin nel corso della sua visita di oggi a Parigi, in occasione del centenario dell’armistizio della fine della Prima guerra mondiale. È così che il dibattito, alimentato ieri dalle dichiarazioni di Macron, e proseguito con l’indignazione del presidente Donald Trump si aggiunge di un nuovo elemento. “Non è un’ idea nuova”, ha continuato Putin, ricordando come Macron si sia soltanto limitato a ravvivarla, in quanto già l’ex presidente Jacques Chirac aveva parlato della creazione di un esercito europeo.

La presa di posizione di Trump e la stoccata a Macron, d’altra parte era stata una conseguenza inevitabile, tanto più che la proposta del presidente francese era apparsa una novità assoluta. Il capo della Casa Bianca se l’era presa (a ragione), non tanto per l’idea dell’esercito europeo in sé, ma perché la giustificazione dell’inquilino dell’Eliseo era stata la protezione del Vecchio continente dalla Russia, dalla Cina e dagli stessi Stati Uniti. Una cosa che, effettivamente, non era mai accaduta prima: un leader europeo che parla di Usa come di una potenziale minaccia, anche se solo cyber (precisazione poi fatta dall’Eliseo).

Ora, con la risposta di Putin la situazione non cambia poi di molto. Una reazione che è apparsa, tra l’altro, anche abbastanza inevitabile. Trump, infatti, ha spesso criticato gli alleati della Nato affinché aumentassero la spesa della difesa. Proprio lo scorso luglio, dopo aver attaccato i leader della Nato per non aver raggiunto nemmeno il 2 per cento del Pil nella spese militare, il presidente Usa aveva dichiarato che l’importo era troppo basso.

La stilettata russa, dunque, è inquadrabile in questo contesto. “Di base, l’Europa è un’organizzazione economica potente, un unione economica potente e, in generale, è piuttosto naturale che vogliano essere indipendenti, autosufficienti e sovrani nel capo della difesa e della sicurezza”, ha affermato ancora Putin sulla questione. E ancora: “In questo senso, la nostra posizione si sovrappone a quella della Francia”. Ma comunque, guardando le cose da una prospettiva realistica, è difficile che la Francia possa scivolare a est (anche perché, non dimentichiamolo, la sua ambizione resta quella di essere una grande potenza). Ma certo tra Washington e Parigi ora è crisi profonda. E Putin ne approfitta.

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