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“Costruiremo nuove scintillanti strade, ponti, autostrade, ferrovie e vie fluviali in tutta la nostra terra. E lo faremo con cuore americano, mani americane e grinta americana”, con queste parole Donald Trump ha riportato l’attenzione degli Stati Uniti sul tema delle infrastrutture nazionali, intervenendo dinanzi ad una nutrita platea di costruttori, lavoratori e cittadini di Richfield in Ohio.

Il presidente degli Stati Uniti ha scelto un luogo simbolico per rilanciare i temi più sensibili per la sua amministrazione, uno dei posti in cui la classe media più ha risentito della crisi economica degli anni passati, impoverendosi e maturando un senso di frustrazione nei confronti della politica di Washington. In questo contesto, Trump non solo ha richiamato le cifre relative ad investimenti pubblici e privati previsti nel piano presentato dalla Casa Bianca nel febbraio scorso, ma ha riportato il tema del lavoro all’attenzione di quegli elettori che hanno sancito il successo di American First, confermando il progetto di ammodernare le infrastrutture e creare nuova occupazione.

Tra gli applausi dei lavoratori di Richfield, Trump ha affermato: “Le cose stanno cambiando. Ora è il momento di ricostruire il nostro Paese, di prenderci cura della nostra gente e di combattere per i nostri grandi lavoratori americani per il cambiamento”.

Il presidente si è anche vantato delle politiche protezionistiche perseguite dall’amministrazione al solo scopo di garantire il benessere nazionale: “Abbiamo difeso i lavoratori americani finendo per reprimere le pratiche commerciali sleali che rubano il nostro lavoro e saccheggiano la nostra ricchezza. Hanno rubato la nostra ricchezza. Hanno rubato il nostro lavoro. Hanno rubato le nostre fabbriche. Non succederà mai più”.

La classe media dello Stato che nel 2016 ha premiato la ricetta del Make America Great Again ha dimostrato di apprezzare anche i commenti più duri che il presidente ha voluto rivolgere ai Paesi alleati e alle organizzazioni internazionali che avrebbero tratto vantaggio dai loro rapporti con gli Stati Uniti: “Non lasceremo che altri Paesi si approfittino di noi. Anche i nostri amici ne hanno approfittato. I nostri amici sono amici. Sono persone meravigliose, ma è il momento di dire ‘Non potete più farlo. Quei giorni sono finiti’. Francamente, i nostri amici hanno fatto più danni a noi dei nostri nemici. Perché non abbiamo affrontato i nostri nemici, abbiamo trattato con i nostri amici e ce ne siamo occupati in modo incompetente. Perché ora stiamo finalmente mettendo l’America al primo posto. American First. Giusto?”.

Con la stessa chiave di lettura, Trump ha voluto richiamare gli sforzi degli Usa per la sicurezza internazionale: “Stiamo annientando l’Isis. Usciremo dalla Siria, molto presto. Lasceremo che siano gli altri ad occuparsi di questo tema. Molto presto. Molto presto ne usciremo. Avremo il 100 percento di quella che un tempo era la terra del califfato. Ci stiamo riprendendo tutto in fretta. Velocemente. Ma usciremo presto da lì. Torneremo nel nostro paese, da cui veniamo, dove vogliamo essere”.

Trump si scaglia contro i Democratici sul tema dell’immigrazione, rivolgendo parole dure nei confronti di quanti avvantaggerebbero la criminalità con la loro apertura verso i migranti: “I democratici non vogliono concentrarsi sulla criminalità, sulla difesa dei confini e sulle persone che si riversano nel nostro Paese – molte delle quali non sono quelle che vogliamo ammettere. Vogliamo un sistema di immigrazione basato sul merito. Vogliamo che le persone entrino sulla base del merito, non sulla base di una lotteria”.

I numerosi accenni ad alcuni dei cavalli di battaglia della campagna elettorale trovano consenso in buona parte della platea che segue l’evento, espressione della classe media lontana miglia e miglia da Washington.
In questo scenario torna ad essere più forte che mai la scelta di Trump di giocare un parte importante del suo mandato sul rilancio delle infrastrutture, dopo aver ottenuto il successo della riforma fiscale. L’attenzione del pubblico dimostra che la presa del messaggio del presidente degli Stati Uniti sia ancora forte oltre lo Stato profondo e che su tanti temi ancora vi sia una buona sintonia con l’elettorato americano.

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Così Donald Trump rilancia il progetto di America First

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