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Washington, abbiamo un problema. Cinese. L’onda lunga del caso Angbang arriva fin dentro la Casa Bianca targata Donald Trump. Perché la crisi del gigante assicurativo cinese rischia di essere molto più di un affare di Stato. Casomai un motivo in più per le autorità di vigilanza americane per accendere un faro sulle partecipazioni di grandi imprese cinesi nell’economia americana.

Il Canada per esempio si è già mosso per conto suo, mettendo nel mirino la quota detenuta da Anbang nelle strutture sanitarie della British Columbia. Ora tocca agli Stati Uniti. Secondo alcuni rumors riportati dal New York Times, alcuni deputati repubblicani hanno promosso un’azione presso le autorità americane per capire sulla presenza di aziende cinesi nel capitale di major statunitensi. D’altronde Anbang, appena nazionalizzata da Pechino, è azionista di maggioranza della catena alberghiera Hilton, che a sua volta gestisce il celebre hotel di New York, Waldorf Astoria, che ora con ogni probabilità verrà ceduto.

Il timore degli Stati Uniti è che Pechino, entrando nel capitale di aziende private in crisi, possa acquisire un eccessivo peso all’interno del sistema economico e industriale statunitense. “Se può succedere ad Anbang, può capitare a qualsiasi azienda cinese che desidera ottenere una quota delle nostre industrie, infrastrutture e tecnologie”, ha attaccato Robert Pittenger, repubblicano della Carolina del Nord. Di qui l’idea dell’amministrazione Trump di far approvare un progetto di legge che stringa le maglie sugli investimenti cinesi negli Usa, rendendoli più difficili grazie a norme più articolate. A questo si aggiungerebbe un aumento dei poteri del Comitato americano per gli investimenti, l’organismo incaricato di vigilare e dire l’ultima parola sulle grandi operazioni di M&A.

Già lo scorso anno poi, le acquisizioni cinesi negli Stati Uniti sono scese a un valore di 8,7 miliardi di dollari, un decimo del monte-transazioni del 2016. E proprio due settimane fa il comitato per gli investimenti ha bloccato la cessione per 600 milioni di Xcerra, società americana di test sui semiconduttori a Hubei Xinyan, un fondo di investimento sostenuto dallo stato cinese. E questo per il timore di Trump che l’ingresso della Cina nelle tecnologie americane rappresentasse un pericolo concreto.

Ma non ci sono solo gli Stati Uniti ad alzare le barricate dopo il caso Anbang. Anche l’Olanda sta prendendo le sue contromisure. Le autorità di Amsterdam hanno infatti deciso di rivedere l’acquisto di Vivat, compagnia assicurativa olandese che Anbang ha acquistato nel 2015. Venerdì la società olandese ha dichiarato che l’acquisizione non influenzerebbe Vivat oi suoi clienti. Ma il governo la pensa diversamente.

 

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