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I teatri di crisi che preoccupano di più sono tre: Libia, Iraq e il caro, vecchio, Afghanistan. Tre aree su cui si concentrano gli sforzi nella lotta al terrorismo internazionale e nelle quali dovrebbe essere ancora maggiore lo sforzo degli alleati occidentali. Come, è ancora da valutare. È la sintesi dell’incontro che il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha avuto con il generale James Mattis, Segretario della Difesa americano, che a Roma ha in programma anche una riunione della coalizione anti Isis nell’ambito di un viaggio tra numerose città mediorientali ed europee.

Le eccellenti relazioni tra Italia e Usa e l’intenzione di “rafforzare l’impegno comune per la difesa e sicurezza internazionale” sono state ribadite in una nota del ministero della Difesa italiano al termine del bilaterale nel quale sono stati anche sottolineati due punti: Mattis ha riconosciuto all’Italia di aver individuato prima degli altri l’Africa e l’area del Mediterraneo come fonti di enormi rischi potenziali per tutta l’Europa, tanto da aver portato all’apertura dell’hub Nato di Napoli; d’altro canto, nella nota si evidenzia come l’Italia sia “tra i primi contributori alla sicurezza internazionale” sia in ambito Onu e Nato sia nella coalizione anti Isis. Considerando le missioni in atto e quelle in arrivo, come quella in Niger, l’ulteriore sforzo potrebbe essere raggiunto modificando gli assetti di alcuni contingenti. Sappiamo che la coperta è corta e che da tempo l’Italia ha messo l’area del Mediterraneo al centro dei propri programmi.

Mattis, con l’esperienza di generale dei Marines, ha riconosciuto all’Italia il ruolo-guida in Libia e l’impegno antiterrorismo in Iraq, anche con l’addestramento svolto dai Carabinieri, e si è soffermato molto sulla delicatissima situazione in Afghanistan, Paese che a Washington considerano di nuovo fondamentale nella lotta al terrorismo. È sembrato di capire che il Segretario della Difesa nel suo viaggio voglia raccogliere i punti di vista comuni tra i vari alleati in modo da presentare al presidente Donald Trump un quadro realistico. Si è ragionato anche sulle dichiarazioni altalenanti di Trump dei mesi scorsi, in particolare sull’Afghanistan, che non aiutano a definire strategie precise. Nel complesso, comunque, è stato netto il riconoscimento di Mattis verso l’Italia che si è sempre confrontata con gli alleati sullo stesso piano: nella nota si evidenzia che il generale americano considera i due Paesi “alleati di pari dignità”.

Molto importante anche il confronto sui temi industriali. L’Italia da anni considera determinante l’acquisto dei caccia F35 e, siccome la collaborazione non può essere solo militare, a Mattis è stato chiesto un impegno per favorire commesse americane a vantaggio dell’industria italiana, a cominciare da Leonardo-Finmeccanica.

Afghanistan, Iraq e Libia. Ecco di cosa hanno parlato il segretario della Difesa Usa e la Pinotti

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