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Come anticipato da indiscrezioni circolate nelle ultime ore, Donald Trump ha accantonato ogni esitazione e autorizzato il rilascio da parte dell’House Intelligence Committee del memo sugli abusi commessi dall’FBI nell’ambito delle indagini sul Russiagate.

Il documento è stato pubblicato in esclusiva dal Washington Post e descrive le supposte irregolarità procedurali che avrebbero riguardato le autorizzazioni ad indagare su un cittadino americano, Carter Page, volontario nella campagna elettorale di Trump e sospettato di aver avuto rapporti diretti con persone vicine ai servizi russi. L’attenzione nei suoi confronti sarebbe scattata a seguito della segnalazione dei viaggi di Carter a Mosca e in relazione a sue possibili interazioni con il Cremlino con l’intento di condizionare la campagna presidenziale del 2016.

Gli effetti della declassifica e della pubblicazione del memo sono ancora difficili da prevedere. Principale imputato nella vicenda è l’FBI che non avrebbe rispettato le severe prescrizioni normative necessarie per ottenere l’autorizzazione a portare avanti attività di sorveglianza nei confronti di un cittadino americano. Nella vicenda è chiamato direttamente in causa anche il Department of Justice che non avrebbe vigilato sulla corretta applicazione del Foreign Intelligence Surveillance Act (FYSA), vale a dire l’atto che regolamenta proprio i processi di raccolta informativa e le attività di monitoraggio per ragioni di sicurezza nazionale.

Dalle carte emerge un quadro ambiguo in cui la privacy e la libertà di un cittadino americano sarebbero state pesantemente condizionate al di fuori delle rigide regole procedurali imposte alle agenzie federali per le indagini di questo tipo. L’intreccio tra FBI, DoJ e FISC (Foreign Intelligence Surveillance Court) sarebbe un serio motivo di allarme per i repubblicani del GOP e per il senatore Devin Nunes in particolare, che ha innescato con le sue dichiarazioni il conflitto senza precedenti con il Federal Bureau of Investigation.

Le accuse di irregolarità riguardano la sorveglianza elettronica nei confronti di Carter, che sarebbe iniziata nell’Ottobre 2016, e più specificamente la mancata indicazione da parte del Bureau degli elementi di prova e dei chiarimenti procedurali necessari ad ottenere l’autorizzazione per il prosieguo delle attività di indagine nei confronti del soggetto. Tale condizione, agli occhi dei repubblicani dell’House Intelligence Committee sarebbe prova di quella imperdonabile volontà di condizionare a tutti i costi la campagna di Donald Trump prima e la sua presidenza poi.

Il memo e l’autorizzazione alla diffusione possono essere integralmente consultati qui.

russiagate, FBI

Ecco il memo sulle irregolarità dell’FBI nelle indagini del Russiagate

Come anticipato da indiscrezioni circolate nelle ultime ore, Donald Trump ha accantonato ogni esitazione e autorizzato il rilascio da parte dell’House Intelligence Committee del memo sugli abusi commessi dall’FBI nell’ambito delle indagini sul Russiagate. Il documento è stato pubblicato in esclusiva dal Washington Post e descrive le supposte irregolarità procedurali che avrebbero riguardato le autorizzazioni ad indagare su un cittadino americano, Carter…

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