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Neanche il tempo di far partire il governo, la fiducia è prevista per domani a metà pomeriggio, che tornano i rumor su una fuga in Francia di Unicredit.  A rispolverare il  flirt tra la banca italiana e Soc Gen, una delle big francesi del credito, è stato il Financial Times. Secondo il quotidiano inglese sono mesi che il manager francese alla guida di Unicredit, Jean Pierre Mustier, starebbe valutando l’ipotesi. Certo, bisognerà fare i conti con il nuovo esecutivo a trazione Lega-Cinque Stelle, che mal digerisce i blitz stranieri, soprattutto se francesi, in Italia. E poi si parla di due banche sistemiche, il cui destino è dunque legato a doppio filo all’economia dei rispettivi Paesi.

Le trattative per una fusione, in gran voga da quando Mustier è arrivato al timone di Unicredit, con declinazioni varie che in un recente passato sempre a livello di indiscrezioni hanno coinvolto anche le Generali, sarebbero comunque alla fase iniziale e sarebbero state complicate dalla situazione politica italiana.

In ogni caso, secondo alcune fonti sentite dall’Ft, la seconda banca in Francia non sarebbe pronta a un’operazione di fusione o acquisizione almeno per un altro anno. Unicredit e Société Générale sono tra le maggiori banche europee, ciascuna con una capitalizzazione di mercato di circa 32 miliardi di euro.

Il ceo Mustier, ricorda oggi Bloomberg, ha dichiarato all’agenzia americana lo scorso settembre che Unicredit  non prevede importanti dismissioni o acquisizioni in vista fino al 2019. “Il nostro piano è un piano organico, stiamo andando a spingere e sviluppare l’attività su base prettamente organica fino alla fine del progetto industriale”. Aggiungendo poi: “Dopo il 2019, tutte le opzioni sono aperte e vediamo quali sono le migliori alternative”. Dunque, si vedrà.

L’indiscrezione, fondata o meno che sia, ha messo le ali al titolo Unicredit che questa mattina a  Piazza Affari in apertura guadagnava quasi il 2% per poi virare in negativo in scia alle smentite transalpine arrivate intorno alle 10. Anche Société Générale a Parigi si è messa a correre con incrementi che in apertura erano superiori al 2,5%. L’istituto transalpino, però, beneficia anche dell’accordo con le autorità americane e francesi per chiudere le indagini sulla manipolazione dei tassi di interesse e sul presunto pagamenti di tangenti a funzionari libici.

Unicredit-Soc Gen, prima partita bancaria per Lega e Cinque Stelle?

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