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Quando eravamo bisognosi il Natale era la festa. Bando alla vita di sacrificio con panettone, pranzo e regalini.
Si festeggiava la nascita del Redentore colui che, 33 anni dopo con il suo sacrificio, darà lustro al nostro.
Già, tutto questo prima, poi ci si affranca dal bisogno e quella festa si muta nell’occasione di fare spesa in sovrappiù. Tant’è: la festa è eccesso!
Da festa religiosa a laica, insomma, con appiccicato un assillo. Essipperchè se la crescita si fa con la spesa, nei giorni di festa tocca farne di più.
Un’ antica festa insomma che si muta in festino, non lo dico io, lo mostra Davide Malaguti: Natale, gli italiani non rinunciano ai regali. 1 su 4 chiederà un prestito.
Gulp!
Dunque, il 24% degli italiani fara’ ricorso ad una finanziaria per sostenere le spese natalizie. Lo dice il sondaggio di Facile.it e Prestiti.it. Natale alle porte e molti italiani, per far fronte ai costi legati a regali, cenoni, feste e vacanze invernali, hanno intenzione di chiedere un prestito personale o di optare per un pagamento rateale.
Guardando nel dettaglio: il 43,7% utilizzera’ la somma per pagare la settimana bianca o una vacanza natalizia, il 40,6% per comprare i regali di Natale a parenti e amici. Interessante notare come il 15,6% di coloro che si rivolgeranno ad un’azienda del credito lo fara’ per sostenere i costi del cenone o della festa di Capodanno.
Quali importi gli italiani intendono richiedere per sostenere le spese di Natale?
Le risposte degli intervistati: il 53,1% di chi fara’ ricorso a un prestito ha dichiarato di voler chiedere una somma superiore ai 2.000 euro, il 15,6% una cifra compresa tra il 1.000 e i 2.000 euro mentre il 31,3% e’ orientato su un importo inferiore ai 1.000 euro.
Si, insomma, tocca far festa per generare ricchezza, prendendo in prestito ricchezza.
Poi si può far fare festa pure a quelli della Melegatti. Con l’afflato “siamotuttimelegatti” sui “Social”, potranno mangiare il panettone: sob!
Qual spesa è mai questa ed ancor più quale speranza di crescita potrà mai sostenersi con siffatti fatti; quale nuova produzione e quanta occupazione?
Beh, intanto, buon Natale e magari pure buona Pasqua, per quelli di Melegatti e a tutti Noi!

Mauro Artibani, l’Economaio

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