Skip to main content

“Una decisione spericolata e pericolosa, con il rischio di infiammare ancora di più la situazione e far scoppiare la violenza dei fanatici”. Così Rula Jebreal, giornalista e scrittrice di origini palestinesi, ha commentato ai microfoni di Formiche.net la decisione del presidente americano Donald Trump di trasferire l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme.

Mercoledì dalla Casa Bianca il Tycoon ha ufficializzato la sua decisione con un annuncio pubblico e la firma di un memorandum. Gli Stati Uniti riconosceranno Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele: una mossa, ha accusato Jebreal, “che interrompe un lungo corso di politica estera americana”. Non che Trump abbia mai mostrato una particolare riverenza nei confronti del lavoro dei suoi predecessori. Durante il suo annuncio, il presidente ha infatti ricordato come “dopo due decenni di tentennamenti, non siamo in alcun modo più vicini a un accordo di pace duraturo fra Israele e i palestinesi”. Cambiare strategia è necessario, ha aggiunto, “perché sarebbe assurdo assumere che ripetere le stesse identiche formule possa portare a un risultato migliore”.

Pochi minuti dopo la dichiarazione pubblica di Trump sono arrivate le congratulazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che non ha nascosto l’entusiasmo per una decisione che costituisce “un passo importante verso la pace, sicché non c’è pace che non riconosca Gerusalemme capitale di Israele”. Di tutt’altro avviso la Jebreal, che ha commentato: “La decisione di Trump di spostare l’ambasciata a Gerusalemme causerà inevitabilmente dolore, e in nessun modo servirà gli interessi degli Stati Uniti”. In più, ha aggiunto la giornalista, lo strappo statunitense “potenzialmente infliggerà un duro colpo al processo di pace fra Israele e la Palestina”.

Immediate le reazioni di sdegno del mondo arabo, che, martoriato al suo interno soprattutto (ma non solo) dall’eterno odio fra sciiti e sunniti, rischia di ritrovarsi unito in una causa comune: l’avversione contro gli Stati Uniti e Israele e la difesa della causa palestinese. Così si spiega la chiamata all’unità della Lega Araba, cui sono seguiti gli appelli del presidente turco Erdogan, del premier palestinese Abbas, della casa reale dei Saud e quella giordana Hashemita. Allo sdegno sono presto seguite le minacce di Hamas, i sit in davanti alle ambasciate statunitensi, i roghi di piazza delle bandiere statunitensi. “Eppure il provocatore Trump ha intenzione di andare avanti”, ha criticato Jebreal, “noncurante degli avvertimenti dei leader mondiali e del suo stesso Dipartimento di Stato, per cui questa decisione quasi sicuramente porterà ad attentati alle ambasciate e ai consolati statunitensi, metterà in pericolo i diplomatici americani e gli interessi statunitensi nel mondo, e molto probabilmente darà inizio a una nuova guerra santa”.

Donald Trump è il solito provocatore. Parola di Rula Jebreal

“Una decisione spericolata e pericolosa, con il rischio di infiammare ancora di più la situazione e far scoppiare la violenza dei fanatici”. Così Rula Jebreal, giornalista e scrittrice di origini palestinesi, ha commentato ai microfoni di Formiche.net la decisione del presidente americano Donald Trump di trasferire l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. Mercoledì dalla Casa Bianca il Tycoon ha ufficializzato la…

trump, Qatar, dollaro,

Cosa pensano i think tank Usa della decisione di Trump su Gerusalemme

Nelle ore in cui Donald Trump ha confermato la propria decisione di riconoscere formalmente Gerusalemme quale capitale di Israele, la comunità dei think tank a Washington si interroga sul significato e sulle conseguenze della scelta del presidente, analizzandone tutte le possibili ripercussioni sul contesto regionale e internazionale. A prevalere nella capitale federale è il senso di incertezza per gli effetti…

Catalogna, ecco i candidati (indipendentisti e non solo) alle elezioni del 21 dicembre

Nonostante sembrasse chiuso, il capitolo della Catalogna è invece ancora aperto. Gli ultimi sondaggi sulle elezioni catalane previste per il prossimo 21 dicembre indicano che il nuovo Parlament sarà frammentato. E anche che gli indipendentisti avranno una forte rappresentanza. I partiti dovranno arrivare a un nuovo accordo per formare il governo, già che il blocco nazionalista - e anche quello…

La rinuncia di Angelino Alfano e il futuro del popolarismo italiano

La notizia è arrivata nella giornata di ieri, quasi in contemporanea alla simile scelta di Giuliano Pisapia. Angelino Alfano si ritirerà dalla politica e non correrà alle prossime elezioni nazionali. Opzioni di questo tipo meritano sempre un grande rispetto. Chi le fa decide di se stesso, prima ancora di caratterizzare in modo sottrattivo – in questo frangente – l’equilibrio e…

GIANLUIGI DE PALO, de palo

È ora che la politica faccia qualcosa per le famiglie. Parla Gianluigi De Palo

Gianluigi De Palo usa il latino per descrivere la situazione della famiglia nel nostro Paese: “Non è più 'mors tua vita mea', ma mors tua uguale mors mea”. È questa la locuzione aggiornata con cui il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari riassume quello che a suo dire è il disinteresse della politica nei confronti delle famiglie italiane, a favore delle quali…

cybersecurity, cyber, Cyber Warfare

Cyberchallenge.IT, torna nel 2018 la caccia ai cyber talenti italiani

Cyberchallenge.IT, programma italiano di addestramento rivolto a giovani interessati ai temi della sicurezza informatica, riparte nel 2018 rilanciando l'obiettivo di cercare il 'talento cyber' nascosto nei giovani tra i 16 e i 22 anni. Dopo l'esperienza dell’edizione 2017, che ha portato l’Italia sul podio dell’European Cybersecurity Challenge, la competizione quest'anno verrà ampliata. COME PARTECIPARE Le registrazioni sono aperte dal 4…

MAssimo Borghesi, papa

Le origini del pensiero di Papa Francesco

Gran parte delle critiche rivolte a Papa Francesco, in primo luogo dal mondo intellettuale europeo, poggiano sull’assunto che il pontefice presenti una cultura prettamente latino-americana, e che di conseguenza non sia abbastanza preparato sulla storia del concetto di democrazia liberale instauratosi in Europa negli ultimi secoli. O, ancora peggio, che si comporti da populista, e che il suo pensiero sia…

Cosa succederà nel centrosinistra dopo il passo indietro di Giuliano Pisapia

Giuliano Pisapia getta la spugna. L’esperienza di Campo Progressista è terminata ancora prima d’iniziare per via della decisione di una non irrilevante fetta di ex esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà, che alla fine hanno preferito andare dai Liberi e Uguali di Pietro Grasso. La questione è soprattutto politica: il progetto dell'ex sindaco di Milano è stato sul punto di decollare…

economia

Chi ha sottoscritto il manifesto per l'economia circolare promosso da Enel e Intesa Sanpaolo

È stato presentato in questi giorni, nella sede di Confindustria a Roma, il Manifesto per l’economia circolare promosso da Intesa Sanpaolo ed Enel e sottoscritto da Novamont, Costa Crociere, Gruppo Salvatore Ferragamo, Bulgari, Fater e Eataly. Il manifesto si propone di integrare innovazione e sostenibilità nel business come scelta strategica di competitività. L’Economia circolare punta, infatti, a un nuovo approccio economico,…

TANTUMANITE' : STORIE NORMALI ... PER GENTE NORMALE

Mi capita di pensare , a volte, ad una trasmissione della Rai in onda su Rai Tre dal titolo “ La Storia siamo Noi”. Una bella trasmissione che è un rotocalco serio , ma ricorda a tutti che la Storia è tessuta con tutti i fili delle storie minori, di quei personaggi anonimi che hanno contribuito, volendo o non volendo,…

×

Iscriviti alla newsletter