Skip to main content

“Il Cremlino sarebbe in difficoltà a sostenere il suo sforzo bellico se la Cina tagliasse il supporto materiale alla Russia”, dice una card pubblicata dall’account su X della missione statunitense alla Nato. “La Cina sta attivamente supportando il ciclo di produzione della difesa della Russia, minando l’impatto significativo delle sanzioni degli Stati Uniti e degli Alleati. La PRC (Popular Republic of China, ndr) deve smettere di consentire l’ingiustificata guerra di aggressione del Cremlino contro l’Ucraina, che rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza e la stabilità europea”, dice la caption del post.

È questo il quadro con cui Usa e Ue (dunque Nato) osservano la visita del premier cinese, Li Qiang, a Mosca per rafforzare i legami sino-russi in un momento critico dell’invasione ucraina. Durante la visita, Li ha sottolineato che le relazioni tra Cina e Russia continuano a crescere e si basano su un rispetto reciproco e su un forte coordinamento strategico. In un incontro tra i capi di governo cinesi e russi, si è deciso di creare un non meglio dettagliato “importante meccanismo per coordinare la cooperazione pratica”, secondo il ministero degli Esteri cinese.

La Cina vede la Russia come un alleato cruciale, ma mantiene cautela su sbilanciamenti espliciti per evitare sanzioni occidentali. I due Paesi hanno riaffermato il loro impegno a rafforzare la cooperazione economica e commerciale, in particolare nel settore energetico, con specifico riferimento al gasdotto Power of Siberia 2, progetto di connessione simbolico (oltre che molto importante) attualmente complicato dalle incertezze della Mongolia.

Val la pena approfondire, perché il futuro del gasdotto è stato un tema centrale della visita e il suo destino descrive in qualche modo la connessione tattica (e in parte strategia) tra i due Paesi. Al momento il progetto è in bilico a causa della mancata approvazione da parte della Mongolia, generando incertezza su un’infrastruttura vitale per Mosca, soprattutto in un contesto di sanzioni, ma anche pragmaticamente utile per la Cina se potesse proseguire in modo fluido. La vicenda diventa dunque dimostrazione plastica di come per Pechino la relazione con Mosca può complicarsi.  

La dichiarazione congiunta dopo l’incontro di Lì con Vladimir Putin ribadisce l’importanza di proseguire la collaborazione nonostante le sfide. Sono parole logiche, di circostanza, in un momento in cui l’allineamento è utile in senso strategico e anti-occidentale. Sebbene non è detto che in futuro tutto possa essere letto con maggiore pragmatismo — anche in relazione alle evoluzioni proprio sull’Ucraina. In un saggio pubblicato a febbraio, l’accademico cinese Feng Shaolei evidenziava proprio come le relazioni sino-russe siano guidate da interessi comuni per contrastare l’influenza occidentale. Tuttavia, spiegava, la Cina preferisce mantenere un certo distacco dalla gestione del conflitto ucraino, supportando Mosca senza compromettere i rapporti con l’Occidente.

Come evidenziato da Ettore Sequi nell’intervista condotta da Gabriele Carrer, Pechino fornisce supporto economico alla Russia, pur cercando di non legarsi indissolubilmente a Mosca. “Nella complessa strategia cinese il rapporto con la Russia è centrale”, dice l’ex segretario generale della Farnesina e già ambasciatore a Pechino: “Vi è a Pechino una generale diffidenza circa la gestione di Mosca del conflitto ucraino. Resta comunque fondamentale per la Cina evitare una eventuale sconfitta russa in Ucraina, potenzialmente suscettibile di causare un cambio di regime (e di schieramento) a Mosca.”

Lo stesso ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che il sostegno reciproco tra Cina e Russia è un pilastro della stabilità regionale e globale. Ma per la Cina è fondamentale cercare di mantenere un equilibrio tra il rafforzamento dei legami con la Russia e l’interesse a preservare l’accesso alle tecnologie e ai mercati occidentali. Visite come quelle di Li sono ormai routine, ma Pechino cercherà di gestire le relazioni a proprio interesse, consapevole ormai che l’equilibrio dei rapporti è totalmente sbilanciato a favore cinese.

Il sostegno materiale finora fornito serve a spingere l’asse revisionista che contesta la governance dell’ordine globale considerata occidente-centrica (anche per parlare a quella parte di mondo che viene definita “Global South” dall’Occidente). Ma Pechino se avesse spazi per un blitz diplomatico con cui trovare una pace funzionale e dimostrarsi una potenza responsabile totale e capace, anche agli occhi di quel Global South e dei rivali occidentali (Usa su tutti), potrebbe muoversi anche non a unico interesse russo — nell’ottica che l’unico interesse che conta per il Partito/Stato e per il leader Xi Jinping è quello cinese.

La visita di Li da Putin mostra forze e difetti del rapporto Cina-Russia

La cooperazione tra Russia e Cina serve a entrambi, ma le leve di forza sono in mano a Pechino. Il viaggio a Mosca del premier Li è quasi routine, le dichiarazioni evidenziano il valore strategico del rapporto

Falcon Strike avvicina Bangkok a Pechino. E l’allontana (ulteriormente) da Washington

Le esercitazioni aeree congiunte tra Thailandia e Cina, iniziate pochi giorni fa, segnalano l’interesse della Cina ad espandere il proprio network militare nella regione. E a sottrarre preziosi alleati agli Usa

Competizione e resilienza. Il Pentagono guarda alle nuove mega-costellazioni

L’Esercito degli Stati Uniti è pronto a diversificare i propri sistemi di comunicazione satellitare superando l’attuale monopolio di SpaceX, sfruttando le nuove mega-costellazioni emergenti e dotandosi di un sistema unico per accedere anche a servizi diversi

La guerra ibrida del Cremlino e i don Abbondio in Rai. La versione di Borghi

Assoggettare la mente delle masse e dei singoli è uno degli obiettivi del Cremlino, perché è dal condizionamento dell’opinione pubblica, fuorviata da una incisiva logica di fabbricazione del consenso, che dipende il successo dell’operazione ibrida. La logica di don Abbondio di Viale Mazzini non mi stupisce. Colloquio con il senatore renziano Enrico Borghi

Perché per Meloni lo ius scholae è una tazza avvelenata. Il commento di Sisci

Oggi FI sta portando avanti una vera campagna politica su un tema fondamentale: come sarà l’Italia con o senza ius scholae, chi parteciperà alla crescita del Paese e chi voterà alle elezioni. Meloni può ancora uscire dall’angolo ma dovrebbe ripensare molti elementi del suo governo finora. Non è chiaro se abbia la voglia, o la forza, di farlo. La versione di Francesco Sisci

Chatbot

Chi sono Vic e AI Steve, i bot IA candidati alle elezioni

Sono in corso le prime campagne elettorali con l’IA tra i candidati. Dal Regno Unito agli Usa, la tecnologia si insinua nell’arena politica. Due chatbot sono in corsa per una carica elettiva sfidando i confini della democrazia tradizionale. È l’alba di una rivoluzione “intelligente” che cambierà il volto della politica?

Navi russe in acque portoghesi. Cosa è successo al largo delle Azzorre

Le forze aeronavali portoghesi hanno sorvegliato costantemente tre navi russe entrate nella Zona economica esclusiva (ma non nelle acque territoriali) di Lisbona. Mentre Mosca tenta di dimostrare le sue capacità di power projection, la Nato conferma la sua readiness

Integrare le nuove tecnologie con brigate apposite. La US Army oltre l’innovazione

Con l’occasione di una imponente esercitazione di due settimane, è stato possibile osservare una delle nuove Multi-functional reconnaissance company Usa. È tramite brigate altamente tecnologiche come questa che il Pentagono progetta di adattare le nuove tecnologie ai propri bisogni sul campo di battaglia

Chip di Taiwan a Dresda. La scelta della Germania sulla Cina

L’inaugurazione del maxi impianto di semiconduttori taiwanesi in Germania segna un momento. Berlino dibatte su navi nello Stretto di Taiwan, postura con la Cina e spazio commerciale, in un momento in cui diminuisce il margine di distinzione tra economia e politica (anche militare)

Vi racconto le fortificazioni del Vallo Alpino. Scrive Vecchiarino

Ecco la storia della più grande fortificazione di difesa del territorio italiano mai realizzata, tra Guerre Mondiali, Guerra Fredda, spie, armi nucleari e piani di invasione

×

Iscriviti alla newsletter