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La questione Tim, la vendita di Alitalia, il confronto con Arcelor Mittal sull’Ilva e la nuova proposta del governo sulle pensioni. Ecco di cosa ha parlato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un’intervista alla trasmissione Circo Massimo di Radio Capital. Nel frattempo domani i Radicali di Emma Bonino e Forza Europa animata da Benedetto Della Vedova lanceranno la lista “+Europa” che si presenterà alle prossime politiche, con l’interessamento scrive oggi il Foglio di esponenti come Calenda, Carlo Cottarelli e Roberto Saviano, tra gli altri. Ecco cosa ha detto oggi il titolare dello Sviluppo economico sulle questione più calde in materia di politica economica e industriale.

TIM

Con riferimento alla richiesta di sanzione e al ricorso al Golden power, i poteri speciali che il governo ha deciso di esercitare sull’azienda di telecomunicazioni controllata dai francesi di Vivendi, Calenda ha detto: “Fare una multa più grande possibile a Telecom non è l’obiettivo né mio né del governo Gentiloni, nessuno vuole danneggiare Telcom ma vogliamo che le regole siano rispettate e chiarire che approcci da Guyana francese non sono accettati”.
“La multa non è a Vivendi ma a Telecom – ha sottolineato – ed ha un processo di contradditorio complicato, giustamente visti gli importi. La priorità è che accettino la prescrizione sul golden power e che riflettano sulla separazione della rete che ha bisogno di terzietà e di investimenti”.
Attrito con il premier Paolo Gentiloni sul dossier Tim-Vivendi? “Zero proprio, questo è rilevabile nei fatti – ha detto – Io ho fatto una proposta per l’uso del Golden power che poi è passato da un dpcm di gentiloni”. Con il premier, ha aggiunto, “c’è confidenza e un grande lavoro insieme. Mi trovo bene non prendo decisioni a strappo e le condivido sempre con lui. Ci lavoro bene, è una persona seria che lascia spazio alla discussione”.

ALITALIA

Sull’andamento delle procedure di vendita di Alitalia, per la quale questo pomeriggio i commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, saranno sentiti dalle commissioni riunite Trasporti, Attività produttive e Lavoro, e in modo specifico sulla proposta di Lufthansa, il ministro dello Sviluppo Economico ha detto che “va migliorata” e “l’impegno del governo è a migliorarla”. “Abbiamo alcune proposte in campo – ha commentato – quello che mi importa è che gli italiani abbiano dei collegamenti più efficienti possibile e che si spenda il meno possibile”.

“Ricordo – ha aggiunto – che se siamo in questa situazione è perché i lavoratori hanno deciso nel referendum che un miliardo di investimenti e un taglio dei salari del 14% non era accettabile. Era un loro diritto questa scelta ma non è un loro diritto che il conto lo paghino gli italiani”.

ILVA

Nel corso dell’intervista a Radio Capital Calenda ha parlato anche di Ilva: “Abbiamo ottenuto, facendo un lavoro duro, il riconoscimento dei livelli salariali precedenti”, ha affermato il ministro dello Sviluppo economico con riferimento all’apertura di Arcelor Mittal sul complesso siderurgico che il gruppo indiano si è aggiudicato.

“Ora continua il confronto per abbassare gli esuberi che non significano licenziamenti perché saranno collocati nella bonifica. È previsto un investimento di 5,3 miliardi di euro che è il più grande nell’industria”, ha detto Calenda. Il confronto, “penso che si debba concludere rapidamente – ha concluso – l’indiano lo abbiamo convinto con un pressing soave”.

PENSIONI

In tema di pensioni, il ministro ha affermato che la proposta avanzata dal governo ai sindacati sull’adeguamento dell’età pensionabile e sulle tutele per i lavori usuranti è “una proposta equilibrata nel rispetto del sistema”.

Opinione ieri non condivisa dalla Cgil che non ha ritenuto sufficiente la nuova proposta messa sul tavolo dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Penso che la Cgil abbia il diritto di prendere le sue posizioni e non credo che un mio appello la faccia retrocedere” ha detto Calenda “ma la discussione si deve impostare nei tempi e nei modi che rendono i risultati possibili, altrimenti si fa una battaglia di bandiera”.

“Non credo che la Cgil faccia politica, almeno spero. Non sono nella testa della Camusso” ha aggiunto il Ministro “la questione fondamentale è che siccome siamo già in campagna elettorale è importante che quando si ha a che fare con questi dossier si cerchi di mantenere la testa sulla palla e sui benefici che si possono ottenere”.

“Siamo abituati a ragionare sugli squilibri attuali – ha aggiunto Calenda – ma dobbiamo ragionare anche su cosa succede in futuro. Oggi la vera emergenza sono i giovani e un sistema che ha perso tantissimi investimenti”.

Isiamed

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