Skip to main content

Una lunga delibera. Ben 104 pagine. Nell’ultima, il timbro della sezione di controllo per la Campania della Corte dei Conti. Oggetto: la situazione economica e finanziaria del Comune di Napoli. Due disposizioni. Primo: “La riedizione del riaccertamento straordinario ai sensi e nei limiti delineati in parte motiva”. Secondo: “Che siano poste in essere, entro 60 giorni, le misure correttive necessarie a superare le rilevate criticità e a comunicarle a questa sezione”. Per la magistratura contabile, l’ente amministrato dal sindaco Luigi de Magistris, rieletto lo scorso giugno con Democrazia Autonomia, ha recuperato parte del disavanzo originario di 850 milioni dal 2013 al 2015, ma l’ha fatto per effetto di un’errata contabilizzazione delle entrate. Di conseguenza, la Corte ha concesso al Comune due mesi di tempo per mettersi in regola sul piano di rientro del debito. Per de Magistris, che ha annunciato ricorso, quella della sezione campana “non è una bocciatura”. Per l’opposizione, dal Pd a Forza Italia, il pronunciamento dei magistrati contabili certifica invece il fallimento dell’operato del primo cittadino e del suo esecutivo, che avrebbero portato Napoli sull’orlo del dissesto.

CHE COSA DICE LA DELIBERA

La Corte dei Conti, con la deliberazione n. 240/2017, ha espresso criticità sulle spese del Comune di Napoli. In particolare, l’amministrazione avrebbe messo a bilancio i finanziamenti dello Stato del fondo di rotazione, che servono per mantenere inalterati i servizi essenziali dei cittadini ma che, in un secondo tempo, devono essere restituiti. Inoltre, il Comune avrebbe effettuato un errato riaccertamento dei residui attivi, il cui indice di riscossione è risultato di gran lunga superiore al reale incasso del Comune. In questo modo, non sono emersi altri debiti fuori bilancio che, invece, hanno aggravato il disavanzo del Comune, salito a oltre un miliardo di euro. Nell’ordinanza vengono menzionati anche i dividendi dell’Abc, la partecipata che gestisce il servizio idrico nella città di Napoli che si trova in difficoltà finanziaria, e il Patto di stabilità del 2014, che il Comune avrebbe sforato. In attesa delle rimostranze che presenterà la giunta de Magistris, l’amministrazione, entro Natale, dovrà mettere in campo misure urgenti per evitare il dissesto.

LA VERSIONE DI DE MAGISTRIS

“Non ho colpe politiche. La relazione non è una bocciatura: certifica una fotografia di preoccupazione che è la stessa preoccupazione nostra. In questo pronunciamento non vedo alcuna manina politica”. Il sindaco de Magistris, nel commentare il parere della magistratura contabile, s’è rivolto a chi, “sia nel mondo mediatico, sia politico, dava per scontato che la Corte emanasse un provvedimento di dissesto, e invece ha emesso un provvedimento che va nella direzione di una leale collaborazione tra istituzioni”. Il Comune, però, farà ricorso: “Non condividiamo alcuni punti, come quello relativo allo sforamento del Patto di stabilità per l’annualità 2014. Mentre noi in questi anni abbiamo dovuto rispettare quel patto”, ha proseguito de Magistris, “il governo e il parlamento hanno cambiato le leggi, hanno ulteriormente tagliato le risorse e hanno modificato le norme in materia di bilancio. Per questo, trovo corretta la decisione della Corte dei Conti davanti a un quadro complicato per cui il Comune, di fronte a simili norme, non può fare più di quanto abbia già fatto. Da qui a Natale ci saranno atti concreti. Nessuno vuole che il Comune vada in dissesto”.

L’ATTACCO DI VALENTE E CARFAGNA

L’opposizione, dopo il pronunciamento della Corte dei Conti, è andata all’attacco di de Magistris. Per la deputata del Pd, Valeria Valente, candidata a sindaco di Napoli alle scorse amministrative e oggi consigliere comunale, “l’ordinanza della Sezione di controllo della Corte dei Conti della Campania è una conferma dello stato gravissimo cui sono stati ridotti da de Magistris i conti del Comune di Napoli, che ha accumulato un disavanzo pari a 1,2 miliardi di euro. Nei vent’anni precedenti”, ha sottolineato Valente, “si era cumulato un deficit di 850 milioni di euro. Altroché pesante eredità delle passate amministrazioni: la situazione drammatica in cui è stata precipitata la città di Napoli ha un nome e cognome, Luigi de Magistris”. Anche per l’ex ministro di Forza Italia, Mara Carfagna, oggi parlamentare e consigliere a Napoli, “la Corte dei Conti racconta una Napoli diversa da quella romanzata da de Magistris per 6 anni. Sono ormai 18 mesi che poniamo l’attenzione sui conti del Comune”, ha incalzato l’azzurra, “e ora la Corte rileva che i problemi sono sedimentati e incancreniti. È dal 2012, dal primo piano di rientro, che la Corte sta tentando di riportare in sesto i conti. Ormai siamo al bivio: o il Comune si adegua nei prossimi 60 giorni o viene dichiarato il fallimento del piano di rientro e, quindi, il dissesto dell’ente”.

I PRECEDENTI

Nel luglio del 2014, a metà del primo mandato di de Magistris, le sezioni riunite della Corte dei Conti accolsero il ricorso presentato dal Comune di Napoli contro la sezione campana sul diniego del piano di riequilibrio economico e finanziario. “Una notizia enormemente positiva e importante per il Comune di Napoli”, aveva esultato il sindaco. Un paio d’anni dopo, nel marzo del 2016, la sezione regionale di controllo, sempre secondo de Magistris, aveva certificato come il Comune partenopeo non si trovasse più “nella fase di dissesto e pre-dissesto. Due anni fa”, aveva detto il primo cittadino, “la stessa sezione ci aveva dato per morti. Noi abbiamo fatto ricorso e a Roma abbiamo vinto su tutta la linea. Oggi, quella sezione dice che l’ente è vivo e che ha intrapreso la strada giusta”. Con la nuova delibera, però, la Corte dei conti ha invitato il Comune di Napoli a rientrare nei ranghi finanziari con procedure urgenti. Due mesi passano in fretta.

Tutte le bordate della Corte dei Conti sui conti di Napoli orchestrati da Luigi de Magistris

Una lunga delibera. Ben 104 pagine. Nell’ultima, il timbro della sezione di controllo per la Campania della Corte dei Conti. Oggetto: la situazione economica e finanziaria del Comune di Napoli. Due disposizioni. Primo: “La riedizione del riaccertamento straordinario ai sensi e nei limiti delineati in parte motiva”. Secondo: “Che siano poste in essere, entro 60 giorni, le misure correttive necessarie…

Perché Beppe Severgnini non mi ha convinto su 7 del Corriere della Sera

Beppe Severgnini su 7, il settimanale del Corriere della Sera, ci offre il suo punto di vista sul futuro dell'informazione e sulla crisi dell'editoria italiana paragonata alla vivacità di quella Usa (non manca ovviamente di parlare della sua collaborazione per qualche testata d'Oltreoceano, una auto citazione non guasta mai). Ok tutto condivisibile: numeri corretti, ma paragone impossibile da fare e…

Cari giovani, vi spiego come sta cambiando il mondo del lavoro (e che cosa fare)

Si è parlato di lavoro e di innovazione ieri alla Camera dei Deputati nel corso della quinta edizione del Forum del Public Affairs organizzato da Comunicazione Italiana (qui un articolo sull'appuntamento e qui un'intervista). Un mondo in costante e rapidissima trasformazione a proposito dei cui cambiamenti Formiche.net ha intervistato, a margine dell'iniziativa, il global director for industrial relations & people…

Leonardo, ecco cosa pensa l'ex Finmeccanica del Fondo europeo per la Difesa

Leonardo scende in campo per dire la sua sul progetto di Difesa europea che sta creando non pochi malumori nella filiera dell'aerospazio e persino nel Parlamento (qui e qui gli approfondimenti di Formiche.net sulla vicenda). L'AUDIZIONE SFUMATA Nell'attesa che la commissione Difesa ascolti il numero uno del gruppo Alessandro Profumo, questa mattina è toccato Giovanni Soccodato (nella foto con Profumo),…

Leonardo e non solo, ecco come il Parlamento si occupa del futuro dell'ex Finmeccanica

C’è attenzione in Parlamento nei riguardi della filiera industriale della Difesa italiana, Leonardo in primis ma non solo l'ex Finmeccanica. Il tema è in cima all'agenda della commissione Difesa di Camera e Senato. La questione è stata sollevata nei giorni scorsi da Formiche.net, e riguarda una certa apprensione delle imprese italiane del comparto difesa verso quel processo di creazione di un'industria della…

Tutte le ultime novità sulla corrida fra Barcellona e Madrid

Mariano Rajoy sembra non avere più pazienza. Aveva concesso Carles Puigdemont ancora qualche giorno per rispondere chiaramente al governo centrale spagnolo se la regione aveva o no dichiarato l’indipendenza lo scorso 10 ottobre, ma ancora una volta il presidente catalano è stato ambiguo. In una lettera inviata oggi a Rajoy, ha detto che no, non c’è stata una dichiarazione di secessione…

Daphne

Europa è anche la morte di Daphne Galizia

Malta è Paese Ue sempre rappresentato come un paradiso terrestre che Daphne Galizia giornalista coraggiosa aveva cominciato a svelare come crocevia di traffici finanziari molto illeciti. Documentazione certa di compromissione della premier dame Muscat su tangenti, petrolio, fondi stranamente floridi. Nessuno però l’ha saputa difendere e la mafia governativa l’ha fatta saltare in aria; nessuno ha mai detto mezza parola…

Silvio Berlusconi, il novello Rieccolo: tutti i perché di un sorprendente ritorno

Da Merano a Ischia la gente lo ferma per strada per farsi un “selfie” con lui, come se fosse capitan Totti. I giornalisti lo inseguono per avere lumi sul futuro governo, quasi fosse la Sibilla non Cumana, ma di sicuro Romana della politica. E la Merkel, amica ritrovata, lo interpella, mentre Putin, l’amico per la pelle, lo invita al compleanno.…

Vi dico che cosa penso del referendum in Lombardia e Veneto

Domenica si vota per il referendum lombardo-veneto. Speravo che il virus del federalismo fosse stato sconfitto, ma purtroppo non è così. Addirittura, Silvio Berlusconi - che di consueto tende un po’ ad esagerare – ha proposto di ricoprire l’intero Paese di referendum per l’autonomia. In realtà domenica prossima si gioca una partita tutta interna alla Lega: Roberto Maroni e Luca…

New York

New York alla guida delle auto senza conducente

Di Gloria Smith

Lo Stato di New York si prepara ai test in strada di veicoli a guida autonoma di livello 4 (il massimo ottenibile, secondo la classificazione degli americani del SAE, è di cinque). General Motors e Cruise Automation, azienda che sviluppa tecnologie per il driverless, hanno fatto richiesta alle autorità locali per avviare la sperimentazione all'inizio del 2018, partendo dal cuore della città…

×

Iscriviti alla newsletter