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C’è un gran questionare tra i vaticanisti intorno all’opera di Papa Francesco e tra loro. Divergenze tra amici, specchio delle perplessità e degli entusiasmi sbocciati intorno al pontificato di Bergoglio.

LE ULTIME BARUFFE

“Guardiano della rivoluzione” secondo La Nuova Bussola Quotidiana, “Turiferario Maggiore” nella definizione del giornalista ticinese Giuseppe Rusconi, e via epitetando. Andrea Tornielli, tra i principali vaticanisti, oggi alla Stampa e coordinatore del sito Vatican Insider, qualche giorno fa è sbottato per rintuzzare le critiche ricevute. In un quasi scalfariano a questo gioco al massacro “io non ci sto”, ha promesso dal suo blog personale Sacri Palazzi: “D’ora in poi ho deciso di non rimanere più silente di fronte a questa falsificazione della realtà e a questo fango”. Titolo del post: “Le Bugie della Nuova Bussola”. Tornielli stava rispondendo a un editoriale del direttore del quotidiano online, Riccardo Cascioli, che lo accusava di avere “tentato di estorcere dichiarazioni al cardinale Brandmuller contro Burke”. Due dei firmatari dei famosi dubia.

“Un’accusa velenosa e falsa, che svela i cuori e descrive bene il livello a cui si è arrivati da parte di chi fa quotidianamente lezione di giornalismo e di dottrina a tutti credendosi un novello Sant’Uffizio”, replica Tornielli. Cascioli ri-replica: “Quando si sceglie il mestiere di cecchino si deve essere consapevoli che si tratta di un lavoro pericoloso”. Francesco Agnoli su Libertà e Persona scende in campo al fianco di Cascioli e fa il verso all’altro con un “Le bugie di Andrea Tornielli”.

BISTICCI TRA AMICI

Ugge irrequiete che non nascondono malumori in crescita anche tra colleghi che hanno lavorato nella stessa redazione. Emblematico il caso Tornielli-Cascioli. Partito dal ciellino Il Sabato, poi a 30 Giorni, approdato quindi a Il Giornale e oggi alla Stampa, Andrea Tornielli nel mezzo ha diretto per un breve periodo La Bussola Quotidiana (da cui è poi nata La Nuova Bussola) e collaborato con l’apologetico Il Timone. Quindi a stretto contatto con Riccardo Cascioli, già Avvenire, che attualmente di quelle due pubblicazioni contro-rivoluzionarie ne è il direttore. Tornielli ha firmato l’ultimo pezzo per Il Timone a dicembre 2013. A nove mesi dalla salita al Soglio di Bergoglio. Poi, più nulla. E questa recente non è l’unica disputa tra i due (esempio: qui e qui).

SALITE TEOLOGICHE

Dibattito teologico in un questionare “urticante” – stando all’aggettivo usato dai due protagonisti – quello nei giorni intorno all’Epifania tra il vaticanista Rai Aldo Maria Valli e l’emerito del Corriere della Sera, Luigi Accattoli. Tema del contendere, non appena il punto di vista differente nelle schiere degli osservatori di cose vaticane, ma il problema sulle risposte al mistero del male. Risposte che Papa Francesco in varie occasioni riferendosi al dolore innocente ha detto di non avere e che Valli, richiamando sul suo blog citazioni evangeliche, di papi e di santi, ha sostenuto invece esserci. “E che risposte”, chiosava in chiusura. Accattoli ha dichiarato tutto il suo dissenso, citando Benedetto XVI. Ne è nato un breve e garbato scambio a stretto giro di reciproci blog.

LISTE DI PROSCRIZIONE E RECIPROCHE MESSE ALL’INDICE

Madri certificate delle più recenti quaestiones disputate tra vaticanisti e appassionati di faccende sanpietrine, almeno due articoli usciti in autunno che hanno generato una figliolanza diffusa di repliche piccate da contrapposte trincee: progressisti/novatori verso conservatori/tradizionalisti, bergogliani verso critici e via categorizzando. Primi fuochi da La Nuova Europa, emanazione di Russia Cristiana. Area Cl. A preparare il terreno, il 16 settembre, un’intervista a Massimo Introvigne sul “fondamentalismo cattolico” raccolta da Maurizio Vitali, già direttore del mensile ufficiale di Comunione e liberazione quando ancora si chiamava Cl-Litterae Communionis e per molti anni direttore dell’agenzia di stampa della Regione Lombardia (ai tempi del governatore ciellino Roberto Formigoni). Il 27 settembre Vitali torna sull’argomento, con una articolata rassegna del panorama italiano dei presunti fondamentalismi cattolici. Una messa all’indice di siti web e personaggi “agitati dal problema etico”, “impauriti e scandalizzati, destabilizzati dalla sfida della misericordia lanciata dal Papa”. Il vescovo di Ferrara, Luigi Negri (pure lui ciellino), pur non citato esplicitamente dall’amico Vitali, replica all’operazione con una intervista alla Nuova Bussola il 13 ottobre, manifestando “un disagio fortissimo, quasi uno sgomento”. Ma è tre giorni dopo che il tumulto esplode urbi et orbi.

NELLA TRINCEA DELLA MISERICORDIA

Son ben due pagine della Stampa con richiamo in prima dal titolo che non lascia dubbi: “Quei cattolici contro Francesco che adorano Putin”. Firmato: Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli. E’ un nuovo viaggio nella galassia degli oppositori di Bergoglio che mette insieme “leghisti, nostalgici di Ratzinger, nemici del Concilio”. Molti riferimenti coincidono con quelli citati dalla Nuova Europa. Nel mirino di quella che agli occhi di chi si è trovato convocato nell’inchiesta è apparsa come una “lista di proscrizione”, anche i vaticanisti Sandro Magister (Espresso e Settimo Cielo) e Giuseppe Rusconi (Rossoporpora.org), ma anche due cardinali: Raymond Burke e Carlo Caffarra.

Bernardo Cervellera – direttore dell’agenzia del Pime, Asia News, pure riportata tra i “cattivi” – scrivendo di “bugie di due vaticanisti”, replicò: “Il Papa non ha bisogno di difensori d’ufficio”. Pochi giorni dopo le due paginate della Stampa, Galeazzi, intervistato da RaiNews sui cyber attacchi all’operato di Papa Bergoglio, rincarò la dose: “Mediocri e meschini veleni di piccole pozze inquinate non riescono neppure a sfiorare il grande fiume alimentato dallo Spirito Santo”.

Insomma, proprio un gran mare di misericordia che sciacqua, stride, squilla, urla e rimbomba nella Chiesa di Francesco. Dove la parresiastica libertà di parola dei commentatori non manca.

Come e quanto bisticciano alcuni vaticanisti su Papa Francesco (e non solo)

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