Skip to main content

Donald Trump ha firmato di recente un altro ordine esecutivo, questa volta rivolto al programma per i permessi di lavoro temporaneo negli Stati Uniti, il visa program H-1B. Lo ha fatto durante una visita a una fabbrica della Snap-On a Kenosha, nel Wisconin, una di quelle fabbriche che producono sul suolo americano e che rendono l’America “grande”. O, come ha detto Trump a Kenosha, “fabbriche dove si fanno gli strumenti che ricostruiranno l’America”.

ASSUMERE AMERICANI

Il programma H-1B è contestato da tempo. Secondo i dati dello State Department americano, ogni anno vengono emessi 85.000 visa H-1B e altri 100.000 vengono rinnovati. Alcune aziende, con quelle hitech in testa, vogliono che sia agevolato l’ingresso di talenti dall’estero, perché, sostengono, l’incontro di persone e idee che arrivano da culture diverse è sempre più fecondo. Tuttavia molti lavoratori statunitensi pensano che i concorrenti stranieri sul mercato del lavoro abbiano causato un calo dei livelli dei salari.

Trump ha fatto del programma sui permessi di lavoro uno dei suoi tanti cavalli di battaglia. La filosofia è sempre quella del “comprare americano, assumere americani” ed è proprio questo il nome dell’ordine esecutivo (Buy American, Hire American) annunciato.

AZIENDE HITECH, NON CAMBIA NIENTE (PER ORA)

L’ordine in realtà cambia poco in come si svolge il programma per i permessi temporanei di lavoro, ma incarica il dipartimento di Homeland Security di proporre delle modifiche e, soprattutto, promette severi controlli contro ogni abuso per proteggere l’impiego di manodopera americana e il livello degli stipendi in America. Le riforme suggerite saranno implementate negli anni al fine di assicurare che i permessi temporanei vadano ai lavoratori con più qualifiche e con gli stipendi più alti. I visti H-1B vengono assegnati ora con una lotteria dall’esito casuale e l’80% dei lavoratori del programma, secondo la Casa Bianca, è pagato meno del lavoratore medio del settore di riferimento.

Le aziende hitech tirano un sospiro di sollievo ma negli anni a venire, se le modifiche saranno imponenti, potrebbero insorgere problemi per gruppi come Google, Microsoft, Intel, Amazon, Facebook, Qualcomm che fondano gran parte della loro creatività sui talenti che arrivano dall’estero (per esempio, almeno il 15% del personale di Facebook e di Qualcomm negli Usa ha un H-1Bs, secondo dati del Labor Department). A rischio ci sono centinaia di migliaia di lavoratori, quasi tutti indiani e, in seconda battuta, cinesi. L’anno scorso, l’82% di tutti i permessi H-1B sono andati infatti a cittadini di India e Cina. 

CHI RISCHIA DI PIU’

Oggi negli Usa sono presenti 126.691 detentori di visa provenienti dall’India e altri 21.657 che arrivano dalla Cina. Gli altri paesi seguono a grande distanza: Messico (2.540 visa), Corea del Sud, Regno Unito, Francia, Filippine, Taiwan, Brasile, Germania, Giappone e anche Italia, ultima di questa classifica ma presente con 896 visa. Secondo il WSJ, alcuni colossi indiani dell’outsourcing, come Infosys, Tata Consultancy Services e Cognizant, si starebbero attrezzando per il peggio.

Non sono nomi fatti a caso: è la Casa Bianca, nel suo briefing sull’ordine esecutivo Buy American, Hire American, a citare queste tre aziende come i principali gruppi che si sono accaparrati i visti per lavoratori che percepiscono salari intorno ai 60.000 dollari annui quando lo stipendio medio in Silicon Valley è di 150.000 dollari annui.

Secondo il New York Times le società di outsourcing “ingolfano” il sistema della lotteria con le loro richieste di permessi: le 13 principali (le indiane Tata, Infosys e Wipro in testa) hanno preso un terzo di tutti i permessi nel 2014, anno più recente per il quale sia disponibile questo dato.

Non è una critica alle aziende indiane, chiarisce la Casa Bianca, ma agli abusi del programma. L’ordine esecutivo Buy American, Hire American viene definito un “evento storico” che dimostra che il Presidente Trump fa davvero “gli interessi degli elettori della classe lavoratrice finora dimenticata da entrambi gli schieramenti politici”.

Le aziende tecnologiche indiane, rappresentate dalla National Association of Software and Services Companies, si sono già lamentate di essere trattate in modo sleale parlando di “campagna per screditare il nostro settore” e denunciando “falsi miti, come l’idea che chi ottiene il permesso di lavoro H-1B sia manodopera a basso costo”.

LA PROSSIMA CROCIATA DI TRUMP

Le tech companies sono in realtà vicine a Trump nell’idea di favorire la manodopera altamente qualificata (e quindi più pagata) con un nuovo sistema di assegnazione dei visa. Tom Alberg, venture capitalist di Madrona Venture Group, che investe in start-up hitech, riferisce che in generale c’è cauto ottimismo nella Silicon Valley.

Intanto Trump non si ferma qui perché l’ordine Buy American, Hire American proseguirà con provvedimenti che riguardano l’approvvigionamento federale: ancora una volta dovranno essere favorite le aziende americane, specialmente per quel che riguarda i produttori Usa di acciaio, fortemente colpiti dalla concorrenza cinese. Stavolta saranno le aziende del paese del Dragone a doversi preparare al peggio.

 

accordi

Facebook o Tata? Chi sono le aziende più colpite dal sistema dei visti di lavoro di Trump

Donald Trump ha firmato di recente un altro ordine esecutivo, questa volta rivolto al programma per i permessi di lavoro temporaneo negli Stati Uniti, il visa program H-1B. Lo ha fatto durante una visita a una fabbrica della Snap-On a Kenosha, nel Wisconin, una di quelle fabbriche che producono sul suolo americano e che rendono l'America "grande". O, come ha detto…

Forze armate, cosa cambia per i marescialli con il riordino delle carriere

Quinto estratto dal dossier del Servizio Studi del Senato sul decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate.  (Disposizioni a regime in materia di Marescialli) Il comma 1, contiene disposizioni di riordino a regime in materia di reclutamento, stato giuridico e avanzamento del personale militare appartenente al ruolo dei marescialli. In particolare:…

Iccrea

Bcc, ecco come continua in Veneto la disfida fra Iccrea e Cassa centrale

Una corsa senza sosta quella di Iccrea e Cassa centrale per incamerare le adesioni delle Bcc. Il Veneto, in particolare, sembra uno dei terreni di scontro e di conquista. Molte banche cooperative venete, spiazzando ogni pronostico, nei giorni scorsi (qui l'ultimo approfondimento di Formiche.net) hanno sposato il progetto aggregatore di Iccrea, il gruppo romano candidato a capogruppo del credito cooperativo,…

iran, europa, al-sisi Usa trump

Vi spiego perché i primi 100 giorni di Trump non sono stati un disastro

Si può tirare un bilancio dei primi 100 giorni di Trump alla Casa Bianca? La stampa americana, e quella mondiale al seguito, si è tuffata in questo esercizio rituale, la prima valutazione di una nuova presidenza che si compie da quasi un secolo alla scadenza dei cento giorni. I giudizi sono quasi tutti negativi, com'era prevedibile. I media d'altronde sono…

Perché Matteo Renzi non sta troppo sereno dopo il successo nelle primarie Pd

Matteo Renzi ci sorride sopra, o cerca di sorriderci, se gli rimproverano il danno ormai irreversibile procurato al dizionario della lingua italiana quando, ancora fresco della prima elezione a segretario del Pd, liquidò il governo di Enrico Letta dopo un hashtag in cui lo aveva esortato a stare “sereno”. Cioè, a non avere preoccupazioni. D’altronde, il suo collega di partito…

Brigitte Trogneux e la figlia Tiphaine Auzière al lavoro per Emmanuel Macron

Si chiama Tiphaine Auzière l’altra donna di famiglia impegnata nella campagna di Emmanuel Macron, leader di “En Marche”, per il ballottaggio del 7 maggio. Figlia minore di Brigitte Trogneux - attuale moglie di Macron – (qui il ritratto di Formiche.net) e l’ex marito Jean-Louis Auzière, banchiere, Tiphaine Auzière è uno dei volti più conosciuti nello staff del partito. PASSIONE PER…

Tutti i miei dubbi sulla rinnovata jattanza di Matteo Renzi

Poiché ormai la #maratonamentana è divenuta genere televisivo-narrativo di un Paese che ha deciso di fallire ma dibattendo, se non proprio divertendosi (senza che questa suoni come una critica a Mitraglia, che giganteggia tra le rovine), qualche riflessione del tutto inutile sulle primarie del Pd di ieri, che hanno ulteriormente compattato il partito in quella versione “proprietaria” che abbiamo intravisto…

gennaro zezza euro movimento 5 stelle

Moneta fiscale, ecco proposte e furbate del prof. grillino Gennaro Zezza

Che il Movimento 5 Stelle si professi né di destra né di sinistra è assodato ormai da tempo, ma è altrettanto vero che alcuni degli interventi ospitati sul blog di Beppe Grillo provengono da esperti che una posizione politica ben definita ce l'hanno eccome. È il caso di Gennaro Zezza, professore associato di economia all'università di Cassino promotore della moneta…

Gianni Zonin

Popolare di Vicenza, ecco come Gianni Zonin tenta lo scaricabarile

Di Andrea Greco e Franco Vanni

Lo stesso giorno in cui l’assemblea dei soci decideva di chiedergli i danni, Gianni Zonin ha rotto il lungo silenzio iniziato con l’apertura dell’inchiesta penale vicentina che lo riguarda. Con una nota pubblica, l’ex presidente ha definito l’azione di responsabilità votata dalla banca "naturale soluzione per l’accertamento delle responsabilità gestionali che hanno inciso sulla utile gestione di Bpvi". Allegata alla nota,…

Renzi scalpiterà per il voto anticipato, però Mattarella dirà no. Parla Macaluso

Al massimo si aspettava che Andrea Orlando (la cui candidatura, secondo le cronache, era stata caldeggiata da lui e dall’amico di una vita il presidente emerito Giorgio Napolitano) non andasse oltre il 25 per cento alle primarie del Pd. Quindi Emanuele Macaluso, in questa intervista con Formiche.net, non si dice deluso da quel circa 20 per cento ottenuto dal ministro…

×

Iscriviti alla newsletter