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Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro.

Persone che hanno fatto loro il proverbio africano “Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa” e che sanno che la vera innovazione è quella condivisa in grado di generare benessere per la collettività.
Quest’intervista fa parte della rubrica Innovatori pubblicata su www.robertorace.com. Uno spazio in cui proviamo a raccontare le storie degli Innovatori, a scoprirne modi di pensare, predilezioni e visioni del mondo. Cercando di capire meglio cosa ci riservano presente e futuro.

“Gli uomini vincenti trovano sempre una strada…i perdenti una scusa”. Questa frase del compianto J.F. Kennedy, ha da sempre caratterizzato la carriera di David Di Castro. Giornalista e content manager, Di Castro (nato a Roma, classe 1977), si è sempre occupato di editoria, con piccoli intermezzi di public relation. Inizia la sua carriera giovanissimo, in una piccola emittente radiofonica romana specializzata nel mondo dello sport, per poi prendere parte ad uno dei primi esperimenti in Italia di web marketing e vendite online, associato all’informazione, con un sito web sul calcio. Nei primi anni 2000 ha modo di collaborare con diverse realtà editoriali. Nel 2003 accetta un incarico di consulenza nell’ambito delle pubbliche relazioni in RAI, per una mostra sugli 80 anni della radio italiana. Ma il primo amore non si scorda mai e decide di tornare al giornalismo di carta stampata, lavorando per una storica casa editrice nazionale. Nel 2013 la svolta. Dopo una vita trascorsa al servizio di altri, decide di intraprendere la via dell’imprenditoria editoriale e fonda insieme alla famiglia la DC NETWORK DI VALERIO DI CASTRO EDITORE, che edita due riviste digitali, Uomo&Manager e Lusso Style, e, successivamente, anche il sito web www.uomoemotori.it.

Chi è un innovatore per te? Perché?
Gli innovatori, a mio giudizio, sono coloro che capiscono di cosa si ha bisogno prima ancora che se ne manifesti la necessità. Per me il più grande innovatore degli ultimi 40 anni è stato Steve Jobs. Un innovatore non si ferma mai, anche quando pensa di aver fatto qualcosa di straordinario.

Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
Difficile dirlo. Internet ha cambiato il mondo negli ultimi 30 anni, i social network hanno fatto il resto. Credo che, nel campo della tecnologia, in futuro avrà un ruolo importante la realtà aumentata. Per il resto, credo che le innovazioni più grandi riguarderanno la medicina, che sta, grazie al cielo, facendo passi da gigante in molte branche.

Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
Un leader è colui che deve dare forza al gruppo che dirige. È importante che non lo faccia impartendo ordini, ma guidando letteralmente la sua squadra attivamente, lavorando a stretto contatto di gomito con essa. I leader non devono imporsi, ma devono emergere. Ovviamente sono convinto che non tutti possono esserlo, bisogna avere delle qualità innate e delle competenze molto alte.

Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
Ce ne sono tante. Se penso alla mia carriera professionale, posso dire di aver avuto la fortuna di avere molti maestri, a partire da mio padre. Ma farei un torto a qualcuno, nominandone uno solo…

La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
La mia più grande paura è sempre stata quella di rimanere fermo al palo, mentre tutti gli altri si evolvono. Fortunatamente fino ad ora non è mai capitato. La mia speranza è quella di costruire un qualcosa che resti, un’attività che un giorno possa essere ereditata da mio figlio, sempre se vorrà intraprendere il mio stesso percorso.

Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
Il mio progetto attuale è quello di consolidare quanto fatto fino ad ora: far diventare sempre più un punto di riferimento le mie testate Uomo&Manager, Lusso Style e Uomo&Motori. In futuro, spero di poter ampliarne il numero, costruendo un network che spazi in vari ambiti, creando anche dei posti di lavoro.

La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
Se parliamo in ambito privato, vedere la mia famiglia serena. In quello professionale, gli apprezzamenti al mio lavoro e alla mia persona. Cosa mi fa arrabbiare? Moltissime cose… L’ipocrisia in primo luogo, ma non sopporto soprattutto le persone che non hanno rispetto per il lavoro altrui.

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