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Eliminare sanzioni e interessi di mora per tutte le cartelle arretrate di Equitalia. E’ questa la proposta avanzata dal viceministro dell’Economia e segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti: una misura che l’esponente del governo vorrebbe inserire fin da subito nella legge di bilancio che il Consiglio dei ministri approverà sabato prossimo. “Noi spingiamo convintamente in questa direzione, ma i tempi sono stretti. Se non dovesse essere nel testo che l’esecutivo varerà nel fine settimana, potrebbe anche trovare spazio nel corso dell’iter di approvazione parlamentare della manovra“, ha sottolineato Zanetti in questa conversazione con Formiche.net.

In cosa consisterà concretamente questa misura?

Vogliamo consentire la definizione di tutte le cartelle fiscali pendenti di Equitalia, senza limitazioni di sorta. Ciò accadrà attraverso il pagamento di tutto l’importo dell’imposta, ma con la rimozione integrale delle sanzioni e degli interessi di mora: due componenti che, insieme, portano spesso il debito iniziale a raddoppiarsi o, addirittura, a triplicarsi.

Chi accederà a questo beneficio, potrà comunque rateizzare il pagamento dell’imposta?

Secondo il progetto allo studio, il saldo potrà avvenire in almeno tre anni. Io però vorrei prevedere una soluzione ancora più favorevole con la previsione di un orizzonte temporale allineato a quello attualmente previsto: ciò vorrebbe dire 72 rate e, quindi, 6 anni.

Dunque si potrà rateizzare lo stesso?

C’è chi vorrebbe impedire la rateizzazione a chi si avvale di questa possibilità, ma noi siamo assolutamente contrari. E’ evidente che stabilire una tempistica troppo ristretta equivarrebbe a strangolare i debitori in un modo diverso. Gli effetti positivi del provvedimento in questo modo risulterebbero completamente vanificati.

Questa misura varrà, ad esempio, anche per le multe prese al volante?

Al momento parliamo solo di tributi erariali. Noi vorremmo che fossero compresi anche quelli locali, ma è chiaro che su questo fronte dovremo prima confrontarci con l’Anci.

Ci sarà un importo massimo al di sopra del quale non si potrà ottenere la cancellazione?

Noi vogliamo introdurla per tutte le cartelle, a prescindere dall’importo. Oltre il necessario aiuto alle famiglie, il nostro obiettivo principale è andare incontro a migliaia di piccole e piccolissime aziende che negli anni della crisi non sono riuscite a pagare i loro debiti con l’erario. Non evasori, ma imprenditori che si sono trovati in grandissima difficoltà in uno dei periodi più bui per l’economia italiana. Se ci limitatissimo a comprendere solo le cartelle di scarso importo, i benefici sarebbero troppo ridotti.

Avrete bisogno di qualche copertura per finanziare questa novità?

No, è un provvedimento che non prevede coperture. Da un lato si rinuncia all’incasso delle sanzioni e degli interessi di mora, ma, dall’altro, facilitando la definizione delle cartelle aumenta anche il numero delle persone in grado di pagare. Anzi, siamo convinti che nel breve periodo possa anche generare un aumento di gettito. Ma voglio ribadirlo chiaramente: vogliamo che questa misura venga approvata il prima possibile non per ragioni di cassa.

E allora qual è il motivo?

E’ una questione di buon senso e di giustizia. Abbiamo già fatto tre provvedimenti di rimessa in regola per chi era scaduto con le rateizzazioni: ciò dimostra che ci sono una serie di debiti fiscali pregressi – derivanti dagli anni della crisi – rispetto ai quali se non facciamo un provvedimento di questo tipo non volteremo mai pagina. E’ giusto chiedere il pagamento delle imposte fino all’ultimo euro, ma è stupido rimanere accaniti sul pagamento di sanzioni e interessi di mora che portano a raddoppiare o triplicare gli importi. Inoltre – di conseguenza – moltissime imprese oggi in difficoltà torneranno a essere solvibili nel rapporto con le loro banche. Insomma, una misura capace di creare un effetto virtuoso in tutto il nostro sistema economico.

Perché non è giusto in questo caso parlare di condono?

Perché i condoni prevedono che non si paghi tutto il dovuto delle imposte, ma solo una cifra forfettaria delle stesse. In questo caso la situazione è diversa: l’importo dovrà essere pagata integralmente, ciò che viene cancellato sono le sanzioni e gli interessi di mora. Potremmo parlare di sanatoria.

Nel dibattito pubblico c’è chi – Renzi incluso – continua a parlare della necessità di chiudere Equitalia. Che ne pensa?

Francamente questo dibattito ci interessa fino a un certo punto. E’ chiaro che la riforma della riscossione va da fatta ma non è cambiare il nome che risolve. Più che rottamare Equitalia, a noi interessa soprattutto rottamare le sue cartelle esattoriali.

ENRICO ZANETTI

Perché serve rottamare le cartelle arretrate di Equitalia. Parla Zanetti (Mef)

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