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L’elogio di Donald Trump e Vladimir Putin da parte di Beppe Grillo e le indiscrezioni giornalistiche su un potenziale accordo post elettorale, alle prossime politiche, fra Movimento 5 Stelle, Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni agitano la base grillina come si evince anche dai commenti sul blog di Grillo. Ecco fatti, parole e reazioni.

L’INTERVISTA DELLA DISCORDIA

Trump? «Un moderato». Putin? «È quello che dice le cose più sensate in politica estera». Obama? «È stato un disastro». Il Grillo pensiero approda su un’intera pagina del Journal du Dimanche, in un’intervista che conferma le posizioni dei 5 Stelle in materia di economia e politica estera, dal protezionismo economico al giudizio drastico sull’Europa, passando per l’immigrazione, sintetizza oggi il Corriere della Sera. Fino all’entusiasmo per Trump e Putin: «Due giganti che si parlano è il sogno di tutto il mondo». Grillo sostiene che «la politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come loro». La locuzione «uomini forti» colpisce e il leader a 5 Stelle si affretta a smentirla: «Ci risiamo con i traduttori traditori. Non ho mai detto che servono uomini forti». Eppure il testuale è quello, «hommes forts», e Virginie Riva, una delle due autrici dell’intervista, conferma: «Grillo ha detto proprio così. E ha anche riletto l’intervista, in francese».

LA TRADUZIONE DI GRILLO

In mattinata sul blog di Beppe Grillo compare quella che sul blog si presenta come “la traduzione autentica (a cura del MoVimento 5 Stelle Europa) e non quella fantasiosa inventata dai giornali, dell’intervista che Beppe Grillo ha rilasciato al settimanale francese Journal du Dimanche”. Ma le parole, nella sostanza, confermano la prima versione. Ecco le frasi sul nuovo presidente degli Usa: “Trump sembra moderato, è l’informazione a suo riguardo che ha deviato il messaggio, lui si è semplicemente adattato a quello che si diceva di lui. Di conseguenza, ne abbiamo una percezione deformata”. Ed ecco le sintonie con Trump: “Le grandi aziende non andranno più in Messico, ma resteranno negli Stati Uniti, saranno defiscalizzate. Rilancerà la piccola e media impresa e ritirerà l’esercito americano dislocato ai quattro angoli del mondo. Sono d’accordo con tutto questo”. Non solo: “La politica estera degli Stati Uniti è stata un disastro sotto Obama. Se Trump ha voglia di convergere con Putin, di rimettere le cose sulla giusta strada, non può che avere il nostro appoggio. Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo! Eravamo in guerra fredda, con l’arma nucleare. La politica internazionale ha bisogno di statisti forti come loro”.

LE PAROLE SU TRUMP E PUTIN

“Putin – sostiene Grillo – è quello che dice le cose più sensate sulla politica estera. L’embargo verso la Russia ci costa sette miliardi di euro l’anno. Siamo a favore della revoca delle sanzioni contro Mosca. E se Donald Trump vuole uscire dalla NATO, che lo faccia!” “Ma io – aggiunge Grillo – sono per la libera circolazione dei beni e delle persone. Sono per una giusta accoglienza degli immigrati, attraverso la creazione di corridoi umanitari. Ma voglio rivedere la Convenzione di Dublino, che prevede l’obbligo di accogliere i migranti nel primo paese in cui viene presentata la domanda di asilo. Abbiamo numerosi immigrati che non vogliono restare in Italia, ma sono obbligati a restare in virtù di questo trattato”. E poi: “Tutto il mondo sta cambiando, la geografia mondiale intera è cambiata. Non possiamo rimanere sempre attaccati alle vecchie idee. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e rivedere gli accordi firmati in passato, come la NATO o il Trattato di Maastricht. Sono ancora validi?”.

L’EUROPA SECONDO BEPPE

Il fondatore del Movimento 5 Stelle approfondisce poi il suo pensiero sull’Europa: “Il suo bilancio è un totale fallimento. Si tratta di un apparato enorme, con due parlamenti, a Bruxelles e a Strasburgo, per far piacere ai francesi. L’Europa è nata con Jean Monnet, poi si è trasformata con la CECA, l’Euratom e la CEE. Mi piaceva questa parola, “comunità”. E poi l’abbiamo chiamata “Unione”, per la moneta, che dovrebbe essere comune e non unica. Sono per un’Europa diversa, in cui ogni Stato possa adottare il proprio sistema fiscale e monetario. Auspico l’emissione degli eurobond, un euro svalutato del 20% per i paesi del sud dell’Europa, la protezione dei nostri prodotti rispetto a quelli che provengono dall’estero, una revisione della regola del 3% di deficit budgetario”.

LE REAZIONI DEI MILITANTI

Nei commenti al post di Grillo il primo a sollevare dubbi è Carlo: “Bisogna anche capire se la linea politica del m5s è quella di Beppe o quella decisa dai suoi simpatizzanti”. Netta la posizione di Emanuele E. di Cosenza: “Né con Trump né con Putin, ma dalla parte della gente. L’unica salvezza è il reddito minimo per tutti. Le politiche dei dazi doganali che vuole attuare Trump, come ci insegna la storia, non ha mai dato esiti positivi”.

Un altro commento critica quelli che Grillo definisce due giganti: “Tutti ‘sti innamoramenti per i vari Putin, Farage e Trump li considero deleteri per il M5s”. Tranchant Giuseppe F: “Buttate fuori Grillo e trotaleggio dal movimento prima che sia troppo tardi. Vengono brividi e nausea a leggere quell’articolo”. C’è chi, come Mauro L., è in totale disaccordo con quanto sostenuto da Grillo, forse anche in funzione del programma energetico dei 5 stelle che punta tutto sulle energie rinnovabili: “Chi dice che il riscaldamento globale non esiste – si legge – e che l’uso del carbone e fonti fossili è cosa buona e giusta anche per scherzo non ha alcuna credibilità in nessun campo per quello che mi riguarda Trump è uno di questi”. Invece Aldo B. difende Trump. Ma a preoccupare è soprattutto l’indiscrezione odierna del quotidiano la Repubblica su un’intesa prossima ventura, dopo le prossime politiche, fra M5S, Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Scrive ad esempio Salvatore Alfonso G: “Per favore smentiamo questa enorme balla di Repubblica???? Stiamo scherzando?? Noi con la Lega e con la Meloni????”.

Su Trump, un utente (Sergio M.) fa notare: “Dal programma elettorale pubblicato sul suo sito: “Aumentare la dimensione dell’esercito americano a 540.000 soldati in servizio attivo, quanti il Capo di Stato Maggiore dice di aver bisogno per eseguire le missioni in corso” (Increase the size of the U.S. Army to 540,000 active duty soldiers, which the Army Chief of Staff says he needs to execute current missions). Tanto per precisione in tema di informazione distorta”.

Più entusiasta Giovanni B. di Torino: “Concordo totalmente con Beppe ! La visione è corretta come è corretto il desiderio di democrazia nella gente ! Basta essere presi per i fondelli dalle peggiori classi dirigenti della storia ! Attenzione però a NON PROMETTERE ciò che NON SI PUO’ MANTENERE !!”.

Rocco Casalino e Beppe Grillo

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