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In un clima di crescente tensione globale, il Regno Unito ha elevato la Cina al rango di “minaccia dominante” nel cyberspazio. Durante la conferenza CYBERUK 2025 a Manchester, Pat McFadden, figura di spicco del gabinetto britannico di Sir Keir Starmer essendo cancelliere del Ducato di Lancaster, ha avvertito che Pechino “ha la sofisticazione, la scala e la determinazione” per imporsi: è “sulla buona strada per diventare una superpotenza cibernetica”.

La sfida cinese

Secondo McFadden, non è più possibile pensare di “disaccoppiarsi” dalla Cina: troppe filiere produttive e mercati globali dipendono ancora da Pechino. Tuttavia, questa interdipendenza non può tradursi in una resa incondizionata. Richard Horne, capo del National Cyber Security Centre (l’agenzia di cybersicurezza britannica), ha confermato che “l’attività continua del sistema cinese” costituisce una fonte di “profonda e persistente preoccupazione”. Campagne di spionaggio come Salt Typhoon e Volt Typhoon hanno preso di mira telecomunicazioni e infrastrutture critiche in tutto il mondo, mentre agenzie di intelligence di Canada, Danimarca e Francia segnalano tentativi di acquisire dati sensibili per monitorare individui, gruppi politici e risorse strategiche.

L’IA al servizio degli attacchi cyber

In occasione della conferenza, il governo ha deciso di declassificare materiale che spiega come l’intelligenza artificiale spalancherà le porte a ondate di attacchi più frequenti e sofisticati. McFadden ha avvertito che “l’intelligenza artificiale non solo aumenterà la frequenza ma anche l’intensità degli attacchi nei prossimi anni”. Le recenti intrusioni ransomware contro catene di vendita al dettaglio (Marks & Spencer, Co-op, Harrods) e le migliaia di report di attacchi al National Cyber Security Centre – di cui decine classificati “significativi” – ricordano che i sistemi di difesa devono evolversi tanto rapidamente quanto le tecniche offensive, ha dichiarato il ministro.

“Non un lusso”: l’urgenza di agire

“Cybersecurity non è un lusso, è un’assoluta necessità”, ha scandito McFadden, ribadendo che il prossimo Cyber Security and Resilience Bill conferirà al governo nuovi poteri per obbligare organizzazioni critiche a rafforzare le proprie difese. Il Regno Unito, ha sottolineato, deve guardare “non solo alle tecnologie di oggi, ma a come saranno tra 10 o 20 anni”, integrando misure legislative, investimenti e cooperazione internazionale – in primis con i partner dei Five Eyes – per restare sempre un passo avanti ai competitor.

(Foto: CYBERUK, X)

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