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Ormai i cinque stelle sono completamente immersi nella sindrome del complotto. Antesignana di questa teoria era stata Paola Taverna, autorevole senatrice e membro del Direttorio – esiste ancora? – a proposito delle elezioni amministrative romane. “C’è un complotto per farci vincere”. Parole, in effetti, profetiche, visti i risultati conseguiti dalla nuova giunta. Poi lo stesso sindaco aveva tirato fuori la “cospirazione del frigo”: gente, pdieppini o meno, che di notte si caricavano frigoriferi e vecchie suppellettili sulle spalle per depositarle presso cassonetti stracolmi di rifiuti.

Recentemente il complotto ha assunto una proporzione ben più vasta. Sono i poteri occulti che minimizzano la valenza distruttiva dei terremoti per far risparmiare lo Stato. Meno violenta é la scossa, meno si paga alle vittime innocenti. Parola di Enza Blundo, anch’essa senatrice del movimento. Gaffe subito rintuzzata dallo stesso Grillo, quando la frittata era stata già fatta ed il post rimasto impigliato nelle maglie della rete.

Si dice che tre indizi equivalgano ad una prova. Che cos’è che spinge i 5stelle verso l’esoterico? Alla ricerca, cioè, di quell’essenza nascosta delle cose che dovrebbe rovesciare, come un guanto, le verità più apparenti? Il dato più oggettivo è dato dalla composizione sociale del movimento. Di cui gli stessi dirigenti sono espressione. La relativa maggioranza è costituita da una classe media profondamente in crisi a causa di un dissesto che non è solo economico. A differenza del passato, un ascensore sociale, a scartamento ridotto ed il rischio di un ulteriore declassamento per i meno professionalizzati.

Il problema é reale ed andrebbe affrontato con una lungimiranza maggiore, rispetto alle più recenti politiche economiche, non solo italiane ma europee. Anche se non esistono soluzioni miracolistiche. Quel declassamento è figlio di fenomeni che sono, in larga misura, sottratti alla potestà dei singoli Stati nazionali. Sono infatti dovuti all’incontro – scontro di mondi una volta lontani. La Cina degli anni ’80 era un continente sonnolento. I Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) non erano ancora nati.

Il loro avvicinamento, in un mondo sempre più piccolo per effetto della crescente spinta tecnologica, ha prodotto un effetto terremoto. In tutte le società occidentali si sono aperte fraglie e fessure. Che hanno inghiottito gli strati più periferici delle rispettive classi medie, dando luogo a fenomeni politici nuovi, che non avevano cittadinanza nel secolo breve. I 5stelle cercano solo di dare voce alle vittime sacrificali di questo processo: questo sì, un complotto della storia. Che naturalmente se ne frega di qualsiasi possibile anatema.

Eppure qualche danno collaterale quel nullismo retorico lo produce. Impedisce di poter utilizzare quei margini, per quanto piccoli, che la situazione può ancora consentire.

bruxelles, euro, francia, Italia

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