Skip to main content

Crescere da piccolo outsider in un settore regolamentato e fare innovazione vendendo una commodity senza anima, tanto necessaria quanto impersonale: l’energia. E venderla ai Millenials con un linguaggio inedito, che già sta facendo la differenza. Lo fa il gruppo Tremagi, sede a Bologna, nato nel 2006 e oggi il maggior operatore privato del settore nel segmento retail. Alla guida ci sono tre fratelli under 40, seconda generazione che ha preso il testimone formalmente solo dal primo aprile: Marco, ceo di tutto il gruppo; Giulia, responsabile delle risorse umane e Matteo, amministratore della controllata Illumia, dedicata alla vendita al mercato retail.

LA FAMIGLIA DELL’ENERGIA
Il gruppo è di matrice familiare – e non intende aprire al capitale esterno, ma le analogie con il tradizionale capitalismo all’italiana si fermano qua. Prova ne sia lo stesso, recente, passaggio generazionale voluto dal fondatore, Francesco Bernardi, che ha 62 anni e non ha avuto paura di lasciare troppo presto le funzioni decisionali. Nessun private equity, né quotazione in Borsa in vista, dunque.

CRESCERE CON MEZZI PROPRI
“La volontà è quella di contare sui nostri mezzi – dice a Formiche.net Marco Bernardi, ceo del gruppo – pensiamo di potercela fare così, sostenendo ritmi di crescita importanti. Nel 2011 avevamo 30mila clienti, oggi siamo a 200mila, con un fatturato di oltre 816 milioni di euro. E l’obiettivo è di arrivare a 500mila e a un miliardo di euro nel 2019, anno in cui viene meno ultimo baluardo dello Stato, la maggior tutela, in base a cui tutti coloro che non sono passati al mercato libero saranno obbligati/incentivati a farlo. Vuol dire 20 milioni di clienti potenziali, un mare magnum in cui cercheremo di pescare a piene mani”. Come? “Studiando molto – risponde Bernardi – per essere innovativi all’interno di un mercato così regolamentato bisogna essere più bravi a capire le regole del gioco ma è particolarmente complesso. Perché complesso è il mercato di cui parliamo. L’energia non si può immagazzinare. L’erogazione deve essere garantita sempre, la commodity elettrica non è simpatica… ecco, noi cerchiamo di renderla simpatica. Per farlo dobbiamo conoscerla bene”.

OLTRE LA LEVA DEL PREZZO
La conoscenza, d’altra parte, è il tratto distintivo di tutta questa storia. Bernardi padre è davvero un tuttologo dell’energia, quando decide di lanciarsi nell’avventura dell’impresa privata: ex ricercatore, ingegnere nucleare, consulente di colossi del settore, come Eni e Iri, vicepresidente della Borsa elettrica.
“Siamo partiti cavalcando la prima liberalizzazione del mercato dell’energia – racconta Marco Bernardi – e oggi il gruppo Tremagi si muove in due direzioni, da un lato la vendita al mercato finale con Illumia che ha oltre 220mila clienti e una struttura di circa 200 persone e, dall’altro, sul fronte dell’ottimizzazione degli acquisiti con Illumia trend che lavora sui mercati fisici italiani e internazionali dell’energia”. Ed è proprio sulla vendita al pubblico che si gioca la vera partita di cui Bernardi vuole riscrivere le regole. “Oggi – continua il ceo – i grandi operatori hanno creatività di offerta che è pari a un bivio: prezzo fisso o indicizzato, la sostanza è questa. Noi invece crediamo che la leva del prezzo non funzioni: tra il migliore e il peggiore c’è uno scarto di 100 euro all’anno. E non fa la differenza. Noi puntiamo sulla materializzazione del servizio: l’appeal per il cliente è lo strumento che può rendere il risparmio tangibile”.

PIONIERI DELLE LAMPADE A LED
Per questo Illumia è stata tra i pionieri della fornitura di kit di lampade a led, “una tecnologia straordinaria, che produce la stessa intensità di luce di una lampadina normale con un risparmio energetico fino al 75%. Qualcosa che veicola più risparmio del singolo prezzo in bolletta”. Mentre si consolida sul territorio italiano, dove è distribuita equamente da Nord a Sud, la società inizia a guardare anche oltre confine con Illumia Swiss che si occupa di trading elettrico ed è orientata all’Europa.

E DELL’OFFERTA AI MILLENNIALS
E apre nuove frontiere in termini di clienti con Wekiwi, l’offerta personalizzata per gli under 30. “Si tratta di uno spin-off di Illumia – continua Bernardi – che nasce da un’osservazione: tra gli attuali clienti di illumia, per il 70% residenziali e il 30% business, il 65% ha un’età media di oltre 55 anni. Questo dato stride con l’età media della nostra forza lavoro che è di 31 anni. Ci è sembrato strano che un’azienda giovane non riuscisse a parlare con un target giovane. E così abbiamo pensato di guardare ai Millenials. C’è stato poi un fervore comunicativo sulla parte digitale da intercettare e mettendo le cose insieme abbiamo creato questa realtà che si differenzia da tutto ciò che esiste sul mercato”. Fin dal nome: “we” (noi) “kiwi” (acronimo web del tradizionale kilowatt).

TESSERE PREPAGATE E SOSTENIBILITA’
“I Millenials sono sempre connessi, interessati alle nuove tecnologie e richiedono strumenti e servizi semplici e pratici, pur essendo attenti al consumo ragionato e consapevole – affrema Bernardi – Inoltre, wekiwi ha l’obiettivo di promuovere il consumo consapevole dell’energia, sia in ottica di risparmio per i consumatori, sia per incoraggiare un consumo più sostenibile delle fonti energetiche.Per questo propone al cliente di selezionare una carica mensile, con cui viene stabilito a monte l’importo delle fatture da pagare in acconto, senza stime arbitrarie da parte del fornitore. La carica sarà conguagliata poi rispetto ai consumi effettivi, in eccesso o difetto. E tramite l’area riservata e l’app il cliente potrà sempre monitorare se sta consumando di più o di meno rispetto alla carica, imparando nel tempo a conoscere bene i propri consumi”. Il servizio, lanciato a inizio marzo ha avuto un successo oltre le aspettative. “Abbiamo sottoscritto il 15% in più di contratti rispetto a quanto previsto – sostiene Bernardi – Parliamo un linguaggio del tutto nuovo”. Che si trasferisce anche su altri aspetti, come quello della trasparenza. “Siamo gli unici in Italia – conclude il ceo – a dire a quanto acquistiamo l’energia e quanto è il mark up dei nostri costi. Ci ispiriamo al modello Uk che è dunque una scommessa a medio lungo periodo che facciamo sull’Italia e sul suo miglioramento in termini di mercato e copertura Internet”.

millenials

Illumia apre ai Millenials con Wekiwi

Crescere da piccolo outsider in un settore regolamentato e fare innovazione vendendo una commodity senza anima, tanto necessaria quanto impersonale: l’energia. E venderla ai Millenials con un linguaggio inedito, che già sta facendo la differenza. Lo fa il gruppo Tremagi, sede a Bologna, nato nel 2006 e oggi il maggior operatore privato del settore nel segmento retail. Alla guida ci…

Perché la Francia si divide sul Jobs act stile Hollande

Di Guido Valerio Ceoloni

Il Governo francese ha deciso di avviare una riforma che, nelle intenzioni, è una vasta riscrittura del codice del lavoro e si ispira a misure simili messe in atto già in Germania, Italia e Spagna, per aumentare la flessibilità in uscita e spingere le aziende a riprendere ad assumere con contratti a tempo indeterminato più di quanto non stiano facendo…

Cos'è e come funziona Didi, l'Uber cinese corteggiata da Apple

La Cina affila le armi contro gli Usa sul fronte car sharing. Didi Kuaidi, colosso di Pechino specializzato nel trasporto privato, è attualmente impegnato in un giro di raccolta di capitali da 2 miliardi di dollari, cartucce che intende spendere per tentare di scalfire il potere di Uber e conquistare, così, il dominio nel mercato più promettente al mondo. Ma la…

Mps, Unicredit, Intesa. Perché all'Italia serve una garanzia alla tedesca

Di Giovanni Ferri e Zeno Rotondi

Pubblichiamo una parte delle conclusioni dello studio scritto dagli economisti Giovanni Ferri e Zeno Rotondi, intitolato "Misure del rischio di credito nel finanziamento delle imprese e incidenza dei prestiti in default: un'analisi comparata per le banche europee" Nel lavoro si è cercato riscontro all’ipotesi che le banche italiane soffrano uno svantaggio competitivo di sistema nel concedere credito alle imprese. Assemblando i…

Mauro Moretti

Finmeccanica, come cambiano i rapporti con l'India

Nei giorni in cui l'India torna alla ribalta delle cronache per il possibile rientro in Italia del marò Salvatore Girone è arrivata anche un'altra notizia che fa ben sperare sul fronte del business. La vicenda dei 12 elicotteri venduti nel 2010 alla Difesa indiana da AgustaWestland (ora divisione Elicotteri di Finmeccanica) e finiti al centro di un caso di corruzione internazionale potrebbe…

Papa Francesco e Angela Merkel

Perché gli Stati non ascoltano troppo Papa Francesco sui migranti

Dire "Europa" è dire cristianesimo. Per secoli la parola è stata un'altra: "Civitas Christiana". Come aveva capito Benedetto Croce: "Perché non possiamo non dirci cristiani". Per la semplice ragione che i valori europei, anche quando diverranno laici, sono e rimangono cristiani. Quei valori che il Premio Carlo Magno di Aquisgrana esalta ogni anno dal 1950. Esso viene conferito a personalità…

Alessandro Penati

Banca Marche, Carige e fondo Atlante. Ecco mosse e contraddizioni

Nel mondo delle banche italiane va in scena quella lì per lì può sembrare una contraddizione. Da una parte, per le nuove quattro banche nate dalle ceneri delle ex Etruria, Marche, Carichieti e Cariferrara, sono rimasti in gara solo operatori stranieri, per lo più fondi di private equity. Dall'altra, nel fondo di sistema Atlante, gestito dalla Quaestio presieduta da Alessandro…

Cosa ha scoperto I-Com nell'economia della Puglia

Mancano luoghi di confronto tra amministrazioni territoriali pugliesi e imprese, si evidenziano notevoli ritardi di pagamento della pubblica amministrazione, ma dati confortanti riguardano la copertura in banda ultra larga, la potenza installata di energia elettrica sia termoelettrica che rinnovabile e il trasporto aereo. Ecco cosa emerge dal report sull’economia regionale pugliese e sui rapporti tra imprese e territori presentato a Bari venerdì…

Il mio Longanesi

Longanesi è come l’enigmistica. Vanta il più alto numero d’imitazioni -. Così, Francesco Merlo introduce il volume “Il mio Longanesi” di Pietrangelo Buttafuoco al Salone del Libro di Torino. Antologia colta, acuta, strapaesana, regolarmente irregolare curata dal – più longanesiano dei giornalisti italiani –. Così, Ferruccio De Bortoli, moderatore d’eccezione per un appuntamento d’eccezione: i 70 anni della casa editrice…

Calenda inizia a formare lo staff. Andrea Napoletano capo segreteria

[caption id="attachment_509424" align="aligncenter" width="450"] Carlo Calenda[/caption] Non è passata una settimana dalla sua nomina a Ministro per lo Sviluppo Economico e già in tanti si aspettando grandi cose da Carlo Calenda. Questo è un fine settimana di lavoro per il neo ministro che deve formare il suo staff e dedicarsi ai dossier più importanti che affronterà nei prossimi giorni. Calenda troverà un…

×

Iscriviti alla newsletter