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Le imprese del gas liquido sono preoccupate. Con i prezzi della benzina ai minimi e la cronica incertezza fiscale italiana, il mercato del Gpl e del Gnl perde colpi. Le nubi sul comparto si sono addensate ieri dalle parti di Confindustria, dove Assogasliquidi, l’associazione di categoria guidata da Francesco Franchi, ha tenuto la sua assemblea annuale, traendo le conclusioni di una situazione oggettivamente difficile per l’industria del gas liquefatto.

I NUMERI DELLA CRISI

Come sempre in questi casi, bisogna partire dai numeri per mettere bene e fuoco il problema. Il presidente Franchi ha evidenziato come nei primi cinque mesi del 2016 il Gpl ad uso combustione ha fatto registrare una contrazione del 2% sullo stesso periodo del 2015, compensato dal +2,6% del Gpl utilizzato per l’autotrazione. Ma è dal fronte auto che sono arrivati i dati più allarmanti. Gli italiani sembrano non vedere più nel Gpl un’opportunità vera, una valida alternativa ai motori tradizionali. Difficoltà confermate dal fatto che lo scorso anno le conversioni al Gpl dei motori a gasolio o benzina sono calate del 13,1%. Non solo. Tra gennaio e maggio del 2016 le immatricolazioni di auto a Gpl sono crollate del 19,5% sul 2015, mentre quelle a metano sono addirittura colate a picco del 21%. Di qui, una quota di auto a Gpl scesa nell’ultimo anno dal 9,1 al 7,6%.

LA COLPA? E’ DEL PETROLIO (MA NON SOLO)

Cosa c’è all’origine di questa situazione? Sicuramente il progressivo calo dei prezzi alla pompa dei carburanti tradizionali, conseguenza dell’andamento del prezzo del petrolio. “Tali riduzioni sono essenzialmente da imputarsi al basso prezzo dei carburanti liquidi”, ha spiegato Franchi. Con benzina e gasolio più convenienti, gli automobilisti sono meno incentivati a comprare auto a gas, fino a un paio di anni fa, prima della crisi del petrolio. “Il perdurare di tale andamento”, ha ammonito Franchi, “potrebbe distruggere irreparabilmente quanto costruito finora perchè la domanda di modelli a gas potrebbe portarsi su livelli non più attrattivi per le case automobilistiche, scomparendo dalla loro offerta“.

IL REBUS ELETTRICO

C’è però un altro spauracchio, oltre al petrolio, che spaventa gli imprenditori del gas. La mobilità elettrica, che in Italia, ma non solo, sembra guadagnare quote sempre più grandi di mercato. “Un nuovo che avanza che potrebbe portare effetti disastrosi, sicuramente non desiderati”, ha chiarito il numero uno di Assogasliquidi. Il timore dell’indutria del gas è insomma che l’avanzata dell’elettrico finisca con lo schiacciare la quota in mano ai carburanti tradizionali come benzina e gasolio, lasciando al Gpl le briciole. “Se la mobilità elettrica dovesse confermare le attese, coprendo una quota rilevante del trasporto cittadino, il resto della domanda continuerebbe a essere appannaggio completo dei carburanti tradizionali”.

COSA CHIEDE ASSOGASLIQUIDI

Fin qui i problemi dell’industria. Ma quali sono le attese e le richieste? Per l’associazione sono essenzialmente due. Innanzitutto la garanzia da parte del Governo che l’attuale tassazione sul Gpl e Gnl non venga rivista al rialzo, e dunque “il quadro fiscale non venga ulteriormente aggravato”. Punto secondo, più certezza normativa sia sul fronte delle tasse automobilistiche (il cosiddetto bollo), dove l’associazione chiede una maggiore differenziazione per i diversi tipi di motorizzazione, sia sul quello delle gare indette dagli enti per l’acquisto di Gnl, dove l’industria del gas chiede procedure più snelle, veloci, certe e semplici, anche per dare maggiore sicurezza alle imprese fornitrici “che investono in tale mercato”.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO

Alle richieste degli industriali del gas ha risposto direttamente il Governo, per bocca del viceministro dell’Economia, Enrico Morando, presente all’assemblea. Morando ha assicurato che “non verrà aggravato il prelievo fiscale sul Gpl, viste le performance ambientali di questo combustibile, ma anche perchè  perchè non vogliamo aumentare la pressione fiscale sui fattori produttivi” dei quali il Gpl fa parte.

Perché le aziende del gas liquefatto sbuffano

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