Skip to main content

Sono trascorsi 14 anni da quando Greg scrisse quella che viene considerata una prima versione di questa commedia, Marchette in trincea, in scena al Teatro Brancaccio dal 23 febbraio fino al 1° aprile. Nel 2002, lo spettacolo fu proposto al Teatro Ambra Jovinelli, con nome diverso ma idee e sketch simili a quelli che il duo comico ha ripreso oggi, rimaneggiandone in parte il testo ma arricchendolo di nuove idee e modellandolo in base a quelli che sono i richiami dell’attualità e le loro più recenti esperienze teatrali.

“CANNIBALIZZAZIONE” TELEVISIVA DEL TEATRO

Oltre ai due noti attori, Claudio Gregori e Pasquale Petrolo, altri protagonisti di “Marchette in trincea” sono Dora Romano, Marco Fiorini e Monica Volpe. La storia parte dal destino di una modesta compagnia teatrale che, piano piano, si trova ad essere “cannibalizzata”, per esigenze di cassa, da linguaggi e tempi tipici della “televisionizzazione” contemporanea di ogni arte, compresi spot pubblicitari, su un’opera che ambiva invece a rievocare vicende ed eroismi della seconda guerra mondiale. Si assiste quindi alla caduta in disgrazia del gruppo di attori, alcuni improvvisati e semi professionisti, altri di solido background e tradizione teatrale che, speravano di fare appello ad un pubblico con un testo aulico e ricercato nel linguaggio, ma si accorgono invece che quegli spettatori non ci sono più, tutti (o quasi) rimbambiti da stacchetti e cosce lunghe. «Chi ha voglia di assistere all’ennesimo racconto sulla guerra in cui gli attori si esprimono come nel ‘600?» È questa la protesta di Lillo, che impersona uno dei due attori “improvvisati” e fondatori della compagnia, più attento a recupere i soldi investiti che a difendere l’opera scritta da Greg. Eccezionale la figura dell’ufficiale giudiziario che, in pieno spettacolo, compare per procedere al pignoramento di costumi, luci, scene ed effetti speciali. È proprio sull’arte di arrangiarsi, quindi, tipica di ogni Italiano, che le successive versioni dell’opera teatrale fanno scoppiare dal ridere, con uniformi improvvisate, medaglie che diventano attaccapanni e così via

LA TRAMA

Una male assortita compagnia di teatro è in scena con un’orribile commedia sull’invasione tedesca del ’43. L’assenza di pubblico, quindi d’incassi, non concede la possibilità di estinguere le rate di un’ipoteca accesa per l’allestimento e un ufficiale giudiziario inizia a pignorare costumi, luci ed effetti, trascinando la commedia in un gorgo d’involuzione minimalista.

Poco prima del Caporetto, il salvifico avvento di un imprenditore tedesco le restituisce fasti mai sperati. Il nuovo produttore, però, pretende l’inserimento di slogan pubblicitari ed un ruolo migliore per l’attrice di cui si è invaghito. I nuovi pacchiani mutamenti dello spettacolo entusiasmano però spettatori e critica “intellettuale”.

ARRIVANO I TEDESCHI!

Genialiata quella che, a salvare questi attoruncoli, vede un imprenditore tedesco, con inflessioni indubitabilmente nazionalsocialiste che, in cambio del suo aiuto, ottiene di inserire all’interno dello spettacolo non solo degli spot pubblicitari sui suoi prodotti, ma anche una correzione della “leggenda nera” (a suo avviso) sul comportamento dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Davvero esilarante sarà la conseguenza di questa “evoluzione” sull’opera, che la renderà “liquida” e tipica della schizofrenia massmediatica ed “artistica” della post-modernità. E il dramma è che, così snaturato, lo spettacolo riscuote un successo incredibile. Proprio gli sketches pubblicitari creeranno attenzione nella critica ed entusiasmo nel pubblico.

IL POLITICALLY UNCORRECT ANCHE SUL FRONTE LGBT

Alla fine di “Marchette in trincea”, probabilmente non presente nella versione originaria dello spettacolo, spunta un ulteriore colpo di scena. L’eccentrico consulente finanziario che, di tanto in tanto, interviene anche come “voce narrante” rivolgendosi al pubblico, alla fine si dichiara gay, ruba i soldi all’imprenditore tedesco (Greg), e diventa lui l’impresario della compagnia teatrale. L’opera originaria, quindi, giunge all’ultima trasformazione: diventa spettacolo LGBT con tutti gli uomini travestiti che si divincolano a ballare un “must” degli ambienti omosessuali, come le musiche di Gloria Gaynor.

Con il sarcasmo di sempre e la dissacrazione che è loro congeniale, Lillo & Greg fanno sbellicare dalle risate ma gettano frecciate politicamente scorrette sull’attuale situazione dell’Italia e della cultura mediatica occidentale. Partendo dalla denuncia delle dinamiche che muovono il mondo dello spettacolo, il loro umorismo dissacrante va a intaccare persino il “fronte LGBT”, proseguendo peraltro con toni e contenuti già visti nella straordinaria scenetta del prof. Giovanni Calderoni , “omosessuale non praticante”, presidente dell’associazione “Amici dei gay”. Il momento d’ironia più alto quello in cui, facendo praticamente l’ennesimo “spot” pro-LGBT, Lillo dice a Greg: «ma io non ho detto che lei è gay», e quest’ultimo risponde «E ci mancherebbe come se gay fosse un’offesa!».

Lillo e Greg e le “Marchette in trincea”

Sono trascorsi 14 anni da quando Greg scrisse quella che viene considerata una prima versione di questa commedia, Marchette in trincea, in scena al Teatro Brancaccio dal 23 febbraio fino al 1° aprile. Nel 2002, lo spettacolo fu proposto al Teatro Ambra Jovinelli, con nome diverso ma idee e sketch simili a quelli che il duo comico ha ripreso oggi,…

qatar

In Iran ha vinto il Centro

Una delle certezze con cui si chiude la giornata del 28 febbraio è che nell’analisi sul voto in Iran tutti hanno cercato alla fine di proclamarsi vincitori, con il risultato di una profonda confusione. Hanno dichiarato vittoria i conservatori iraniani, cercando di far passare come parte di un loro entourage esclusivo i molti parlamentari principalisti, di area centrista e conservatrice…

Piero Fassino

A tutta fibra con Metroweb e Vodafone a Torino

Dopo Milano e Bologna ora è la volta della città di Torino che grazie alla collaborazione fra Comune, Metroweb e Vodafone, potrà godere di un servizio in fibra ottica in modalità FTTH (Fibre to the home) da 300 Mbps. Grazie ai lavori di implementazione avviati nel marzo 2015 oggi ci sono già 70.000 unità abitative raggiunte – nelle zone di…

Massimo Gandolfini

Prove tecniche di Partito della Famiglia per Gandolfini del Family Day

L’approvazione del ddl Cirinnà col maxiemendamento Renzi-Alfano ha rotto i ponti tra i promotori del Family Day e i parlamentari di Area Popolare. Non che prima del voto di giovedì sera in Senato ci fosse stato chissà quale idillio, però i principali interlocutori del movimento pro-family guidato da Massimo Gandolfini erano proprio Ncd e Udc. Lo stesso neurologo bresciano aveva…

Ecco come e perché governare il cyber spazio

Al centro dell’ultima Munich Security Conference (Msc) ci sono stati i temi “caldi” che interessano la pace e la stabilità dell’attuale sistema internazionale. È stata dedicata una sessione anche al dominio cibernetico, con un focus particolare rivolto alla cooperazione internazionale e alla governance del cyber space. COOPERAZIONE POSSIBILE Bruce McConnell (Global vice president dell’EastWest Institute) sul The Diplomat spiega che ci sarebbero…

Sussidi pubblici alle imprese, Germania batte Italia

Foraggia con soldi pubblici le sue banche e le sue imprese, salvo poi puntare il dito contro l’Italia quando c’è da richiamare il rispetto dei patti europei e del rigore nei conti pubblici. Si comporta così il governo tedesco guidato da Angela Merkel, nei confronti della quale i vertici di Bruxelles – a cominciare dalla Commissione Ue – non sembrano…

Pier Francesco Saviotti

Banco Popolare, ecco il peso delle sofferenze secondo Saviotti

Il 2015 è stato un anno che per le banche ha segnato uno spartiacque netto da un vecchio a un nuovo sistema, basato su un paradigma completamente diverso. A partire dal 2016, così, non soltanto è entrato in vigore il regolamento sul bail-in, la gestione delle crisi dall'interno dell'istituto e non più dall'esterno con i soldi pubblici, ma è scattata…

Tutti i piani di Putin per una nuova Urss

Se l'Unione europea, revocando le sanzioni alla Bielorussia di Aleksandr Lukashenko, sperava di limitare l'influenza russa su Minsk, si sbagliava di grosso. Con in tasca la possibilità di ottenere finanziamenti da Bruxelles il leader bielorusso giovedì ha accolto a braccia aperte Vladimir Putin e Dmitri Medvedev, che lo hanno omaggiato con la loro contemporanea presenza a Minsk in occasione della…

Svizzera, perché il no al referendum anti immigrati soddisfa l'Ue a metà

Gli svizzeri hanno votato no al referendum sulle espulsioni automatiche degli stranieri che compiono un reato e senza tener conto del contesto socio-economico o delle circostanze di fatto. Si tratta della prima sonora sconfitta del partito popolare populista SVP, guidato da Christopher Blocher. Ma si tratta anche di un segnale incoraggiante per l’Unione europea. Se il referendum fosse passato si…

Tutti i piani di Thales Alenia Space per crescere in Europa

“Proseguire nella trasformazione di Thales Alenia Space in una grande azienda aerospaziale europea”. È questo il messaggio lanciato dal Ceo di Thales Alenia Space (TAS), Jean-Loïc Galle, in occasione del Comitato Europeo Aziendale che si è tenuto a Madrid, lo scorso 24 febbraio. “Dobbiamo rafforzare le realtà francesi ed italiane, che costituiscono i pilastri della Space Alliance, attraverso lo sviluppo…

×

Iscriviti alla newsletter