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Più di 500 ragazzi, 4 continenti, 60 nazioni, 5 giorni di negoziazioni, un obiettivo: inviare un messaggio chiaro ai leader del mondo, “ascoltate anche la nostra versione dei fatti”. È con questo intento che si è aperta ieri a Roma, presso la Fao, Romun2015, la più grande simulazione giovanile dell’Onu.

L’evento durerà fino al 20 ottobre, e vede tra i promotori la Sioi (Società italiana per l’organizzazione Internazionale – Un association of Italy), e le missioni diplomatiche degli Stati Uniti in Italia e presso le agenzie Onu a Roma.

I ragazzi, tra i 16 ed i 30 anni, sono giunti nella capitale da più di sessanta Paesi che aderiscono alle Nazioni unite, tra cui realtà̀ lontane e complesse come Turchia, Afghanistan, Indonesia, Libia, Ucraina, Pakistan, Etiopia, Venezuela.

Alla cerimonia di apertura presso la Fao hanno partecipato, tra gli altri, il vice direttore generale della Fao Dan Gustafson, il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, l’ambasciatore americano in Italia John Phillips, il presidente della Sioi Una Italy Franco Frattini, la presidente del segretariato Summit mondiale dei Nobel per la pace Ekaterina Zagladina e Pietro Sferra Carini della segreteria generale del ministero degli Esteri.

Si parla di terrorismo e rifugiati attraverso gli occhi di “diplomatici under 30” che credono ancora nell’importanza del dialogo e nella mobilitazione giovanile. Come il flash mob improvvisato durante la simulazione in cui i ragazzi hanno mostrato un cartello polemico rivolto ai Capi di Stato e di governo dei paesi che aderiscono all’Onu: “ma voi leader non dovevate occuparvi di costruire ponti e non muri”! Questa la scritta sui cartelli, un modo per richiamare i leader alle loro responsabilità sulla crisi dei rifugiati.

Performance, quest’ultima, a cui hanno preso parte anche le autorità intervenute alla cerimonia di apertura: “Bravi! E’ così che potete dimostrare che il sistema delle Nazioni Unite è ancora vivo e funzionante”, ha detto il presidente della Sioi Franco Frattini. “La vostra forza deve essere quella di spingere all’attuazione di decisioni di cui fino ad oggi si è letto solo sui giornali. Dovremmo vergognarci tutti dei muri che si stanno alzando in Europa”.

“E’ fantastico avervi tutti qui nell’anno in cui si celebra il nostro settantesimo anniversario. Uniamo le nostre forze per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha detto Dan Gustafson, vice direttore generale della Fao. “Abbiamo bisogno di un nuovo manifesto globale incentrato sui giovani e sulla protezione delle categorie più deboli”. Un manifesto in cui la persona umana sia il vero focus per raggiungere la pace”, è stato il messaggio del presidente emerito Giorgio Napolitano che ha aperto i lavori della simulazione.

Presente ai lavori anche l’ambasciatore americano a Roma John Phillips: “cari studenti provenienti da diverse culture, cogliete questa opportunità per parlare di temi importanti con coetanei di altre nazioni. E’ un’iniziativa che l’Ambasciata USA sostiene con piacere perché vi permette di discutere di temi che vi stanno davvero a cuore. Le soluzioni che individuerete sono davvero importanti perché riflettono il mondo come davvero lo volete. Non vedo l’ora di leggere la risoluzione finale della Romun2015”, ha detto Phillips.

Nella giornata che ha dato il via alla simulazione sono intervenuti anche la presidente del presidente del Segretariato permanente dei Nobel per la Pace, Ekaterina Zagladina, e Pietro Sferra Carini della Segreteria generale del ministero degli Affari Esteri. “Il vostro lavoro qui non è ridotto solo alla stesura della Youth road map: quando tornerete a casa vi sentirete più preparati e avrete tutte le capacità per seguire i processi decisionali dei vostri governi sulla politica estera”, ha detto il giovane diplomatico.

Diversi anche i messaggi di incoraggiamento giunti ai 500 ragazzi. Come quello di Papa Francesco che ha auspicato che la Romun2015 possa diventare “un’occasione per rafforzare il legame di amicizia e comprensione tra i giovani”; dell’inviato di Ban Ki-moon per le questioni giovanili, il giordano Ahmad Alhendawi, e del premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov: “Siamo stati testimoni di una catastrofica perdita di fiducia nelle relazioni internazionali. Abbiamo bisogno di idee e proposte che aiutino l’attuale generazione di leader politici a superare la crisi delle relazioni internazionali, a ripristinare il dialogo, e a creare nelle istituzioni un meccanismo che si adatti alle vere esigenze del mondo di oggi”.

Un riconoscimento importante a questa iniziativa è infine arrivato da parte del presidente  della Repubblica Sergio Matterella, che ha consegnato ai ragazzi della Model Romun2015 la medaglia di rappresentanza del capo dello Stato. Notizia che è diventata subito virale su Facebook, Twitter ed Instagram, dove i 500 ragazzi stanno postando le loro foto mentre “mordono” la medaglia presidenziale.

La simulazione si chiuderà il 19 ottobre alle 12.30 presso la Farnesina, dove i delegati consegneranno nelle mani del segretario generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise, la risoluzione finale, chiamata “Youth road map”, con l’impegno che venga portata all’attenzione del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon.

Link a foto della medaglia consegnata dal presidente Mattarella su Facebook:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.434696793399944.1073741832.348827758653515&type=3

 

(foto di copertina: Steven Bezzio)

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