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Siamo venuti in possesso del carteggio segreto, inviato ai superiori, da un funzionario di un organismo internazionale, incaricato di monitorare, riservatamente, il  sistema pensionistico italiano. Il nostro – come prima cosa – ha seguito con attenzione il dibattito che, con cadenza quasi quotidiana, si sviluppa sui media. Così, un giorno, ha mandato in patria un rapporto preoccupato: ’’I pensionati italiani sono in grande difficoltà perché la maggioranza di loro incassa assegni inferiori a mille euro mensili’’.

Trascorso poco tempo la notizia è diventata un’altra: ’’I pensionati (in misura del 90% dei trattamenti erogati) hanno rubato la pensione perché si sono avvalsi del calcolo retributivo, lucrando sui contributi versati, tanto che si pensa di applicare retroattivamente – almeno sulle pensioni più elevate – il calcolo contributivo’’. I superiori del nostro funzionario, a quel punto, hanno richiesto ulteriori chiarimenti: ‘’Ma come? Gli italiani in pensione  hanno approfittato di un meccanismo di calcolo privilegiato, poi fanno lo stesso la fame?’’.

Si vede – è questa la conclusione logica – che il sistema è in attivo. ‘’No – ha precisato, d’acchito, il funzionario in un ulteriore dispaccio – proprio nei giorni scorsi il più importante giornale italiano ha pubblicato i conti dell’Inps (un mostro amministrativo/burocratico che ha divorato tutti gli altri enti) da cui risultano deficit importanti in parecchie gestioni, persino crescenti in una prospettiva ravvicinata. Questa volta, però, – ha proseguito il funzionario – hanno trovato il colpevole, grazie alla solerzia di un giornalista di quello stesso quotidiano arcinoto come fustigatore di costumi e persecutore della Casta.

Il reo confesso si chiama Mauro Sentinelli, è un ex DG di una compagnia telefonica e percepisce un trattamento pensionistico di 91mila euro mensili lordi. E’ lui ‘’lo scassinatore dei conti pubblici’’. ‘’Ma nel 2011 – ribattano dalla sede – non fu fatta una riforma che avrebbe dovuto mettere in sicurezza il sistema? Perché, allora, ci sono ancora timori sulla sostenibilità?’’. Ecco la risposta del solerte funzionario: ’’La riforma tiene. Oggi la spesa pensionistica sul Pil in Italia è pari al 16,5%; senza la legge Fornero sarebbe al 18,3%. A metà secolo, mentre la spesa del Paesi dell’Eurozona aumenterà in media di 2 punti, quella italiana diminuirà dello 0,9%’’. ‘’Tutto bene allora?’’, replicano i superiori. ‘’No. Perché in Italia il ministro del Lavoro Giuliano Poletti vuole cambiare la riforma Fornero sul punto cruciale e strategico dell’età pensionabile, perché sostiene, insieme ad un vasto arco di forze politiche, che adesso è troppo rigida’’.

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Dopo questo scambio di dispacci il funzionario è stato richiamato in sede per consultazioni.

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